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I loro volti tornarono ad unirsi, gli occhi chiusi, i toraci che si scontravano ad ogni respiro, le labbra si cercavano di continuo, avide di quel calore, di quel contatto.

Ancora

Questa era la parola che si ripeteveno di continuo

Ancora

Le labbra di Dabi scesero lungo la sua mandibola tracciandone i contorni e soffermandosi sull'orecchio

Ancora

Un morso, un sospiro, un gemito e le mani del corvino scattarono sotto la maglia del minore

Ancora

Le labbra si spostarono nuovamente, adesso, su quel collo martoriato per stuzzicarlo ancora.
Brividi, brividi di piacere percorrevano il corpo di shigarski che si lasciò sfuggire un altro gemito quando il maggiore iniziò a succhiare quel sottile strato di pelle finché non si formò una macchia violacea.

Piacere, shigarski provava solo piacere in quel momento, non pensava che si sarebbe mai potuto sentire così, neanche quando si sfogava da solo aveva mai provato quelle sensazioni, l' adrenalina che gli scorreva nelle vene, il suo corpo che, come ipnotizzato, reagiva ad ogni singolo tocco del maggiore, la bocca oscenamente spalancata mentre continui gemiti, uscivano da quelle labbra in cerca d'ossigeno, gli occhi languidi, colmi di lussuria che in quel momento non vedevano altro se non il demone di fronte a sé, vedeva i suoi occhi brillare, vedeva il suo sorriso e shigarski non avrebbe voluto essere da nessun'altra parte con nessun altro, lo voleva, lo voleva da impazzire, voleva tutto di lui, corpo, anima...cuore.

cuori che battevano all'unisono mentre entrambi sperimentavano cosa volesse dire appartenersi, cosa volesse dire sentirsi, cosa volesse dire concedersi.
Mai una volta dabi si era sentito, oltre che fisicamente, anche emotivamente preso dalle situazioni, più e più volte era stato con altri demoni ma mai nessuno di loro poteva essere paragonabile al ragazzo di fronte a lui.
Glielo avessero detto un giorno prima, che si sarebbe affezionato così tanto al suo protetto, in così poco tempo, da bastare anche solo la sua presenza per scordarsi di qualsiasi altra cosa al mondo al di fuori di lui, gli avrebbe riso in faccia ed effettivamente così fece.
Ma in quel momento si rese conto che era effettivamente tutto vero.

Nessuno sarebbe mai stato come il suo protetto, nessuno avrebbe potuto entrargli in vena come una dose e causargli una dipendenza istantanea, una dipendenza fatale, una dipendenza che ti entra dentro silenziosamente e ti scalda il cuore risanando anni di agonie e abbandoni, una dipendenza dalla quale non voleva guarire.

Dal canto suo shigarski non aveva mai pensato, fino ad ora, che qualcuno potesse decidere di stare al suo fianco, non aveva mai pensato lui stesso di volere qualcuno.
La sola presenza di chiunque altro provocava nel ragazzo forti istinti omicidi ed un prurito irrefrenabile, ma con Dabi era diverso, era tutto diverso, non sentiva dolore, non sentiva paura, non sentiva disgusto verso di lui.
Stava bene al suo fianco e voleva sentirsi così ancora...

Ancora

La maglia del minore fu lasciata cadere sul pavimento

Ancora

E le sue gambe si legarono al bacino del maggiore

Ancora

mentre shigarski iniziò a sfilare la maglia del corvino, i ragazzi si diressero in camera da letto

Ancora

E con un delicato gesto Dabi appoggiò il minore sul materasso ponendosi sopra di lui.

Senza mai rompere la danza dei loro corpi, anche gli ultimi indumenti vennero gettati al suolo e Dabi si prese qualche secondo per osservare il corpo del minore sotto di sé.

Fra Le Ali Del DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora