Mentre corre in questo lunghissimo corridoio buio stringe la sua felpa viola, il cuore sta battendo con forza e il suo respiro diventa man mano sempre più affannoso.
Dietro di sé tante ombre la stanno inseguendo e gridono di la loro di pura rabbia verso la ragazza.
Alle pareti del corridoio ci sono dei quadri che raffigurano vari momenti della sua vita, uno soprattutto attira la sua attenzione, era lei, stava venendo presa in giro da tutta la classe per il suo corpo, per il suo essere così...strana...come se adesso le fosse cambiato qualcosa.
Odiava la sua infanzia e odiava il fatto che non era riuscita a farsi valere, prova così tanta rabbia verso la piccola lei.
non ha mai esternato la sua rabbia nemmeno quando qualcuno le faceva un grande torto o i suoi genitori che le dicevano parole, lei non ha mai avuto il coraggio di urlare e lanciare cuscini e cose a caso.
Come al solito si tiene tutto dentro ed è per colpa di questa cosa che finisce sempre a esplodere in situazioni non adatte.
Quelle ombre che la stanno inseguendo... può capire appieno la loro rabbia,
ma non può fermarsi e continua a correre non le importa se suoi polmoni stanno bruciando, per il poco fiato che le resta <<Non mi lascerò prendere!>> Dice affannosamente.
Adesso sta usando tutte le sue forze per non farsi acchiappare, ma qualche minuto dopo inciampa pestandosi un piede, cade a terra e le ombre ne approfittano per "attaccarla".
Le giravano attorno velocemente e le gridano <<PERCHÉ DOBBIAMO STARE ZITTI!?>>.
La ragazza preme le mani sulla testa cerco di scacciare via queste maledette urla, le tenta tutte e con le unghie inizia a graffiarsi la testa <<dovete sparire...io...non...m->>. Viene interrotta dalle ombre che gridano con più forza, la ragazza istintivamente chiude gli occhi.
Quando chiude gli occhi la ragazza viene "teletrasporta" in una stanza e ha in mano una mazza da baseball e l'unica cosa che sente e gocciolare...goccia...per...goccia.
non sentendo più le grida apre gli occhi notando subito che sulle pareti bianche c'è del sangue che dava quel tocco di rosso. Non ha il coraggio di abbassare il volto, ma sa che c'è qualcosa...o... qualcuno.
Si fa forza e abbassa lo sguardo e inizia a tremare per quello che sta vedendo, una decina di cadaveri, sparsi, di gente a caso, che ha dovuto sorbire la rabbia repressa della ragazza, sposta subito lo sguardo sulla mazza ed è tutta sporca di sangue <<no...NO!>>.
Cerca di buttarla via, ma sembra attaccata alla sua mano <<CAZZO, STACCATI PER DIO!>>.
In tutto ciò non aveva notato che la sua felpa viola è macchiata di sangue e anche i pantaloni, il cuore inizia a battere alla impazzata e i sensi di colpa la stanno divorando però man mano che i minuti passano quel senso di colpa si trasforma in compiacimento, ma
Come se fosse un luogo sogno si "risveglia" dov'era prima ancora a lì a terra con le ombre che le girono attorno e stanno gridando <<PERCHÉ DOBBIAMO SOFFRIRE, PERCHÉ CI DOBBIAMO NASCONDERE?>>.
Non capisce perché la sua mente le sta facendo questo brutto gioco o forse lo capisce così bene che non lo vuole ammettere e troppo orgogliosa per farlo, quindi decide la vita della sopportazione.
Una vita dolorosa e lo sa bene, ma lei continua così dopotutto non è facile mollare un brutto vizio...
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La ragazza dalla felpa viola
القصة القصيرةBrevi racconti di una ragazza che deve affrontare i suoi demoni.