capitolo 4

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Guarda il paesaggio sopra il tetto di casa sua, respira a pien polmoni l'aria fresca, prende dal tascone della felpa il suo cellulare e guarda se ci sono notifiche, ma niente, nessuno si è degnato di scriverle.
Mette apposto il telefono e fa spallucce...tanto è abituato ad non essere calcolata.
Al suo fianco ci sono le solite ombre e sono sedute vicino, la ragazza non le calcola... darebbe solo più problemi alla sua mente, Il sole sta tramontando e colora del panorama ha adesso un pizzico di arancione e giallo che toglie il fiato <<Quindi...rimarrò sola per il resto della mia vita?>> Domanda alle ombre senza una ragione.
Ovviamente loro non rispondono, non posso e se pure avrebbero la possibilità non aprirebbero bocca <<perfetto...>>.
Il pensiero di vivere completamente sola le ha sempre fatto paura o il morire sola...dio al solo pensiero le viene da tremare.
Riprende il cellulare sperando in qualche stupido messaggio, niente, zero notifiche <<io...io...cerco sempre di sembrare amichevole, ma allora perché la gente non mi calcola?>>
Una delle sue più grandi paure si fa sempre più visibile e la ragazza non riesce a reggere il colpo, si abbraccia cercandosi di almeno darsi dell'affetto, ma niente...così non funziona.
Il sole viene sostituito dalla luna e il bel panorama è solo diventanto un posto infernale, le ombre di notte si fanno più forti e pericolose, lentamente si gira per guardarle e la paura... pervade per tutto il suo corpo.
Loro sono sorridenti e più grossi e raccapriccianti <<V-vi...p-prego...state...f-fermi>>.
Delle mani completamente nere fuoriescono da sotto e afferrano le caviglie di lei per bloccarla, il loro compito adesso è quello di moltiplicare i pensieri autodistruttivi così lei possa soffrire è raggiungere il limite.
I primi sintomi, il cuore che man mano batte sempre più veloce, il respiro che si fa pesante, il tremare dalla paura, il vedere quasi tutto sfogato... qualcosa le sta succedendo è non riesce a controllarla.
Non riesce a reggere il ritmo veloce di tutto quello che sta succedendo e sviene,
Dopo ore o forse minuti? Non si sa precisamente, si sveglia è si trova legata ad una sedia <<perché....a...me?>>.
Inutile domandarlo ci deve convivere e farsi forza, lentamente si avvicinano le ombre è si mettono attorno a lei e la osservano, la ragazza vede tutti i suoi ricordi in cui venne fermata dalla paura...come se fosse un film,
In particolare uno in cui sua madre le diceva sempre che doveva dimagrire e cambiare atteggiamento per avere qualcuno o morirà da sola.
O quando morirà già sa che nessuno verrà al suo funerale, nessuno si ricorderà di lei perché nessuno le aveva mai parlato.
La paura di essere giudicati per aver parlato di qualcosa che la appassiona.
Paura di guardare le persone
Paura di respirare
Paura di parlare
Paura di fare qualsiasi cosa che non sta nella comfort zone

La sua vita è macchiata dalla paura e non ha il controllo di essa,
dovrà sempre avere questa morsa al cuore e i rimpianti di non aver fatto qualcosa.
Non potrà godersi la gioventù, sarà sempre nella sua camera...protetta, ma sofferente.

La ragazza dalla felpa viola Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora