La gara era appena finita, era stata la competizione più lunga della mia vita.
Quasi 5 ore di gara per concludere con 3 giri dietro Safety Car a causa del temporale che si era riversato sul circuito e non se ne era andato per un secondo.
La gara più inutile della storia.
Al tempo stesso Max aveva vinto e mentre alzava la coppa sul podio, fissava i miei occhi.
Inutile dirvi che mi sono sentita tremendamente in colpa, ma poi mi sono ricordata che sono passati due giorni dall'ultima volta in cui io e Lando siamo stati insieme, quindi non c'è motivo per cui io mi debba sentire in colpa e arrivata a questo punto posso sicuramente dire che Max è il ragazzo perfetto.
In seconda posizione c'era George e in terza Lewis, che come suo solito non ha fatto altro che lamentarsi e tirare in piedi una polemica riguardo i biglietti non rimborsati ai fan, discussione a parer mio inutile considerando il fatto che tanto la gara ormai era andata e non si poteva fare nulla per tornare indietro.
"Mi accompagni?" chiede Lewis indicando i box.
"Ti raggiungo più tardi se riesco, devo parlare con Lando, mi ha detto di aspettarlo qui e poi ho una cena" gli sorrido sperando non mi chieda con chi esco questa sera, perché già quando ho nominato Norris non ha fatto una delle sue facce migliori, se in più dovessi dirgli che ho un appuntamento con il ragazzo che sta combattendo con lui per il mondiale, potreste ritrovarmi impalata con un microfono di Sky.
Fortunatamente rimane in silenzio, annuisce e se ne va seguito da Angela che mi sorride.
Quella donna rispecchia davvero il suo nome, fossi stata in lei avrei già preso il casco di Lewis e glielo avrei sbattuto ripetutamente sulla testa, causandogli accidentalmente un grave trauma cranico.
Vedo Seb e Kimi uscire dalla zona interviste post gara e dietro di loro Lando con Charlotte.
"Ciao" saluto la ragazza per poi concentrarmi sul volto del ragazzo.
È sudato, nonostante non faccia per niente caldo, deve aver faticato molto in questi giri inutili.
"Charlotte, ci lasci un secondo" dice l'inglese senza togliere gli occhi dai miei.
Lei mi sorride di nuovo e ci lascia soli dopo aver messo l'asciugamano e la borraccia nelle mani di Lando
"Andiamo ai box" ordina.
Le sue parole sono normalissime, non hanno niente di strano, se solo non fosse che so già come andrà a finire.
"Non dovevi parlarmi?" chiedo ma lui prende a camminare ignorandomi.
Fa sempre così quando non vuole rispondere alle mie domande o vuole che io faccia qualcosa.
"Lando" lo richiamo correndogli dietro.
Mi sto stancando di insegurlo, l'unica cosa per cui corro sono le bancarelle dei gelati.
"Si voglio parlarti, ma dentro ai box" ammette una volta che l'ho raggiunto.
"Lando, ho una cena" dico.
"Con chi?" il suo guardo scatta verso di me in modo meccanico "Può sicuramente aspettare" continua.
"Lando andiamo, che vuoi?" chiedo fermandomi ma anche questa volta vengo ignorata.
Quindi le opzioni sono due : o lo seguo e aspetto che mi dica che cosa vuole, o lo pianto in asso e scappo da Max.
Per quanto la seconda opzione sia invitante, la mia curiosità nel sapere cosa vuole dirmi è maggiore, quindi mi limito ad affiancarlo e stare zitta, mantenendo ben saldo nella mia testa il pensiero che Max è il ragazzo perfetto.
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LOVE ON THE RUN
General FictionGrace Jasmine Wolff, la figlia del famoso Team Principal Toto Wolff, ha 18 anni, quasi 19, e ha sempre avuto tutto ciò che una ragazza può desiderare dalla vita : due migliori amici stupendi, una vita passata a girare il mondo e una forza d'animo da...