Le qualifiche erano finite da poco, i miei amici mi stavano aspettando fuori dall'hospitality della Red Bull dove io, invece, aspettavo Max.
Mi fermo sul divanetto all'entrata e qualche minuto dopo lo vedo entrare di corsa tutto sudato e appena mi vede sorride, indicandomi di seguirlo.
Dovevo ammettere che Max era davvero un bel ragazzo, ma non aveva nulla con cui competere con Lando, Norris era nettamente su un altro livello.
Lo seguo nella sua stanzetta e chiudo la porta alle mie spalle.
Sorride.
"Sei andato alla grande" dico sorridendo.
"Già, la macchina era assurda oggi" sorride.
Penso a un modo per iniziare la conversazione, ma lui mi precede.
"Grace volevo parlarti" dice.
Alzo lo sguardo che prima avevo posato sulle mani che torturavo in continuazione e lo punto nei suoi occhi annuendo.
"A Monza, non so perché ho detto quella cosa, ero forse preso dall'entusiasmo non volevo dire che sei la mia ragazza o altro, volevo vantarmi con Lewis di qualcosa e tu eri lì" dice sollevandomi da un peso enorme.
Sono felice che non voglia una relazione con me, non avrei saputo come dirgli che lo vedo solo come un amico.
"Detto questo non voglio dire che non mi piaci, perché davvero sei bellissima, però potremmo andare con calma, che ne dici?" afferma facendomi soffocare.
Mi sembrava una cosa troppo bella per essere vera.
"Ecco Max quello che volevo dirti è che forse abbiamo corso un po' troppo e nel correre abbiamo frainteso troppe cose" dico "Sei davvero una persona bellissima, mi trovo bene con te, davvero tanto bene, ma attualmente ho per la testa un altro ragazzo e mi dispiace se in qualche modo ti ho fatto pensare che sarebbe potuto esserci qualcosa tra di noi, davvero non era mia intenzione" concludo il mio discorso cercando di essere il più delicata e diretta possibile.
"È Lando vero?" chiede con un sorriso rassegnato in volto.
Annuisco lievemente, quasi in modo impercettibile.
"Avrei dovuto capirlo quella sera quando sei corsa da lui, o quando non vi ho trovati alla cena in Belgio, eri con lui, non è così?" domanda.
"Si ma.. " inizio e lui scuote la testa sorridendo.
"Nessun ma, va bene così Grace, ti avevo detto che nessuno sarebbe stato al mio fianco a sostenermi" ammette riportando a galla la conversazione che avevamo avuto in auto.
"Oh no, non dire così, io credo ancora in te" ammetto sorridendo.
Alza gli occhi e li punta nei miei.
Un pizzico di speranza luccica sul suo viso.
"Se non vinci il mondiale mi arrabbio" dico ridendo "E poi lì si che dovrai preoccuparti" ammetto.
Ridacchia.
"Lo apprezzo" dice dopo qualche attimo di silenzio.
"Ho detto che ti avrei sostenuto e lo farò, nonostante tutto Max" affermo sincera.
Sorride e apre le braccia.
"Non amo il contatto fisico, ma ti abbraccerò comuqnue" dico avvicinandomi a lui e facendomi piccola nelle sue braccia.
"Bene, non lo farò mai più sappilo" ammetto ridendo e staccandomi velocemente.
"Mi fa piacere sentirti dire ciò" scuote la testa sorridendo.
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LOVE ON THE RUN
General FictionGrace Jasmine Wolff, la figlia del famoso Team Principal Toto Wolff, ha 18 anni, quasi 19, e ha sempre avuto tutto ciò che una ragazza può desiderare dalla vita : due migliori amici stupendi, una vita passata a girare il mondo e una forza d'animo da...