Capitolo4

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-Hope, Hope- mamma mi sveglia dal mio sonno.
-Ma sai che ore sono? Avanti alzati o farai tardi a scuola-

che palle non ho proprio voglia di andare a scuola, ma voglio scoprire cosa farà Roberto, mi sta incuriosendo sempre di più quel ragazzo. Mi alzo, mi preparo e scelgo di non fare colazione, di nuovo.

-Ciao mamma io vado- le dico seccata e mi reco verso la panchina aspettando l'autobus, che sorprendentemente arriva in orario.

Salgo e come al solito gli sguardi di tutti sono puntati su di me. Non ci faccio caso e mi siedo vicino a Marco.
-Perché non me lo hai detto?- mi dice lui, dal suo tono sembra quasi arrabbiato.
-Detto cosa?- gli domando
-Che forse devi fare un duetto con Roberto Senna?-
-Shh, ma sei impazzito- lo zittisco
-E comunque non é colpa mia, é stato il professore a scegliere le coppie- continuo seccata.
-Mi dispiace- dice lui.
-A me no, sinceramente é diverso quando é fuori scuola-
-Stai bene attenta, é pericoloso-
L'autobus si ferma fuori la scuola e raggiungiamo Giovi che aveva avvisato sarebbe arrivata con l'auto della mamma.

-Come é andata con lui?- dice Giovanna mentre si avvicina all'entrata della scuola
-Meglio di quanto mi aspettassi, e poi ama il genere di musica che piace anche a me- le rispondo.
-Ma sei sicura che stiamo parlando tutti della stessa persona?- si aggiunge Marco.
-Si ragazzi, riflettendoci, di solito non é lui che mi da le botte, lui cerca soltanto di intimidirmi, in pratica é quello che porta la nomea-
-Sai che non ci avevo fatto caso?- Dice Giovi
-Si ineffetti lui al massimo mi storce solo il braccio, o cerca come ho gia detto di intimidirmi, non mi ha mai fatto realmente male, la cosa più che altro é psicologica- dico a entrambi.
-Senti fa come vuoi ma dopo non dire che non ti avevo avvisata- sputa Marco, sembra quasi infastidito dal fatto che stia parlando bene di Roberto, ma forse mi sto sbagliando.

Una ragazza bionda mi si avvicina,

-Tu sei Hope Rinaldi?-
-Si, sono io perché?-
-Sei richiesta in presidenza-
-Ah, ok- saluto i ragazzi e mi reco dal preside.

Non ho paura di quello che debba dirmi, insomma vado bene a scuola, quindi , credo, di non aver niente da temere.

Vado dalla segretaria che annuncia il mio arrivo al preside, e mi accomodo sulla sedia dinnanzi a lui.
Ha una tazza di caffé fumante in mano.

-Buongiorno Hope, vuoi un po' di caffé-
Scuoto la testa in segno di negazione.
-Posso chiederti un favore?-
-Certo, dica pure- gli dico
-C'é un nuovo alunno, é americano e parla abbastanza bene l'italiano, solo che avrebbe bisogno di fare un giro della scuola, non preoccuparti per le lezioni, ho già parlato con i tuoi professori, quindi mi serve soltanto la tua approvazione-
-Si certo, sono disponibile, solo una cosa, come si chiama?-
-Il suo nome é Jake Stuart, adesso dico alla segretaria di mandarlo a chiamare, attendi in segreteria-.

Mi alzo, saluto il preside e faccio come mi ha detto. Attendo all'incirca dieci minuti, poi vedo arrivare un ragazzo alto e bruno che mi viene incontro.
-Tu devi essere Jake, giusto?- gli domando.
Annuisce -Tu quindi sei Hope-
Annuisco anch'io.
-Allora, da dove vogliamo iniziare?-
-Io vorrei iniziare dall'aula di musica-
-Ci sono due aule di musica, mi fai vedere il foglio delle tue lezioni?-
Mi porge il suo foglio.
-Bene, vedo che abbiamo le stesse lezioni- gli dico.

Ci dirigiamo verso l'aula di musica e gli faccio vedere tutti gli strumenti di cui disponiamo e gli spiego del professore.

-Tu che strumento suoni?- mi chiede
-Io suono il piano e canto, tu?-
-Bhe, io so suonare la chitarra e canticchio un po'. Hai mai scritto canzoni?-
Mi gratto la nuca non so se dirgli la verità o meno, però opto per la sincerità. Annuisco.
-Me ne fai sentire una, ti prego- Quasi mi supplica.
Rido un po', poi mi avvicino al pianoforte e inizio a cantare Skyscraper.
Quella canzone ha un grande significato per me, racchiude tutto quello che sento e che non ho mai detto.
Mentre suono, vedo una persona che mi sta guardando, ma penso sia solo la mia immaginazione quindi non gli do peso.

CIAO RAGAZZUOLE COME HO GIA DETTO NELL'ALTRA STORIA SCRIVERÒ AL PRESENTE PERCHÈ MI È PIÙ COMODO. IN PIÙ MI SCUSO PER IL RITARDO E PER EVENTUALI ERRORI.
PER IL PROSSIMO:
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BACI TERRY

Hope's blog|| Jemi e NelenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora