Una cravatta rossa, il grande cenone e una sorpresa inaspettata

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* Elsie *

La Vigilia di Natale è arrivata. La cena è pronta, le decorazioni ci sono tutte, la tavola è apparecchiata e Evie è vestita e sta giocando tranquillamente in soggiorno.

Jonah, invece, è sotto la doccia e io approfitto della calma per truccarmi e rendermi presentabile.

Saremo solo noi tre, ma voglio che sia tutto perfetto.

Il nostro primo Natale da liberi.

Sorrido, mentre stendo il mascara sulle ciglia. Amo la libertà. Amo questa nuova vita. Anche se, per raggiungerla, ci sono state delle morti, siamo riusciti a superarle. Jonah, un paio di volte al mese, va da uno psicologo. Ha accettato l'aiuto di cui aveva bisogno e che io, purtroppo, non potevo dargli. Ma si vede che sta meglio e ne sono felice.

Ha avuto spesso gli incubi, quando ci siamo trasferiti in Australia e iniziava a dormire pochissimo. Così, ho deciso di parlargli e ha stranamente compreso la gravità della situazione.

Anche se, a dirla tutta, credo lo abbia fatto soprattutto per Evie.

È incredibile quanto sia cambiato. Non la voleva, mi ha quasi costretta ad abortire e guardatelo oggi: non potrebbe più vivere senza di lei.

- Elsie, potresti aiut... - la voce di Jonah si ferma di colpo. Intravedo il suo riflesso nello specchio e mi volto verso di lui. Ha una cravatta rossa in mano e la bocca spalancata.

- Sì? -

- Io...wow... - molla tutto sul letto e si avvicina. - Sei mia moglie? Davvero? -

- Così pare. - ridacchio, alzandomi. Indosso un vestito rosso, aderente e dei tacchi alti, bianchi. - Allora, ti piace? -

- Diavolo, sì! - si fionda sulle mie labbra. Le gambe mi diventano improvvisamente molli e sono sul punto di cadere. - Sei stupenda, angelo mio. -

- Anche tu. - prendo la cravatta e inizio ad annodargliela. - Sei molto elegante, signor Nowak. -

- Grazie, signora Nowak. Ma, sai, quella cravatta vorrei usarla in un altro modo. -

Scoppio a ridere. - Dopo cena, amore mio. Abbi pazienza. - lo trascino di sotto, dove troviamo Evie sul divano che parla con Bubi (a modo suo, ovviamente). - Bubi, papà ha complato un legalo alla mamma. E la mamma ha complato un legalo a papà. Anche io ho un legalo. -

- Angioletto? - Jonah corre da lei e la prende in braccio. - Wow, ma sei bellissima! -

- Mamma anche è bella. - mi indica, con un enorme sorriso.

- Oh, sì, anche la mamma è bellissima stasera. Sono molto fortunato. - la mette nel suo seggiolone, mentre io tiro fuori la cena: salmone, gamberi, capesante, ostriche. C'è di tutto. Per Evie, ho preparato un risotto con le verdure, che le piace tanto. Non le farò mangiare il salmone crudo, ma assaggerà i gamberi gratinati.

Spero solo sia tutto buono!

- Il profumino non è niente male. - Jonah annusa l'aria.

- Papà, liso! - Evie indica il suo piatto.

- Sì, anche il tuo riso sembra delizioso. -

Mi siedo a tavola e riempio i nostri bicchieri di vino bianco. - Brindiamo? -

- Assolutamente sì. - Jonah solleva il calice. - Alla nostra famiglia. -

- Alla nostra famiglia. -

- Salute! - esclama Evie, con il suo bicchiere (con del succo d'uva) in mano.

Scoppiamo a ridere e iniziamo a mangiare. E sì, sono stata brava. È tutto buonissimo! Quando sono andata a comprare il pesce fresco, ho ascoltato delle donne che parlavano della cena natalizia. E ho annotato le loro ricette. Grazie, signore!

Prisoner ( #Wattys2022 ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora