𝐈𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐥'𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐧𝐨.

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Eravamo ormai in viaggio da qualche giorno per raggiungere la città di vampiri più vicina, ed ovviamente non potevamo arrivare scontatamente dalla strada principale.
Le parole di Ryan prima di partire mi rimbombavano in testa, la mia stessa mente continuava a visualizzare in continuazione il momento in cui mi aveva spiegato nei minimi dettagli il piano, sottolineando quanto era importante che non improvvisassi niente.
Immagino che ci tenesse a specificarlo particolarmente dato che ero abituata a fare sempre come mi pareva anche in cose del genere, ma... bhe... penso che almeno per stavolta mi sarei limitata a seguire il piano.

In realtà non avevo paura per me, non mi spaventava quella missione.
Ciò che mi metteva preoccupazione e ansia era più che altro che anche solo un mio piccolo cedimento o errore avrebbe potuto far scoprire tutti gli altri, e così avrei fatto sterminare anche i miei amici, cosa che preferibilmente avrei voluto evitare.

Ryan era l'unico ad accompagnarmi per la strada; lui sarebbe stato quello che mi avrebbe consegnato "in segno di pace" a quei pazzi.
Nemmeno lui era al cento per cento sicuro di quella scenata, ma aveva già studiato un modo suo per assicurarsi che ci credessero e che non lo seguissero poi verso la base.
I vampiri ovviamente non erano stupidi, ma la loro innata superbia e senso di superiorità (o complesso di Dio, oserei dire) li accecava facilmente quando un umano si faceva vedere sommesso e sconfitto da loro.
Quello sarebbe stato il nostro punto di forza, fargli credere che siamo stati completamente sconfitti e che siamo alle strette, che loro erano troppo potenti per noi e alla fine abbiamo ceduto per mantenere almeno quella parvenza di umanità, ed io sarei stata la vittima o il sacrificio che avrebbe assicurato loro che non li avrebbero più attaccati in cambio di pace.
Anche io dovevo fingermi triste, spaventata e soprattutto sottomessa... cosa che detestavo a dir poco.
Ma mi serviva fingere solo per il tempo che bastava a prendere informazioni sui capi da attaccare ed i loro movimenti, a quel punto avrei comunicato tutto agli altri e li avremmo distrutti.
Basta che fai fuori i loro capi, coloro che hanno il potere e probabilmente quello unici due neuroni che funzionano per studiare un piano, e gli altri cominceranno a perdersi come pecorelle senza il pastore, così non sarebbe stato difficile liberarcene.

I piedi ormai mi facevano male, camminavamo giorno a notte senza sosta, e oltre alla stanchezza fisica anche il sonno cominciava a farsi sentire.
In effetti non avevo fatto un addestramento ferreo come gli altri cacciatori... Io subito sono entrata e fin dall'inizio sono entrata in azione; quasi come se ammazzare succhia-sangue fosse la mia vocazione o un mio dono naturale, ma ora cominciavo a vedere la differenza che c'era fra me e gli altri.
Io riuscivo a far fuori anche un gruppo di vampiri completamente da sola e quello era il mio punto forte, ma dopo di quello ero morta e avevo bisogno di recuperare, mentre ad esempio Ryan riusciva in un qualche modo a mantenere sempre la stessa energia costante.
Ogni volta che mi giravo a guardarlo, sia quando combatteva o perfino adesso che camminavamo senza sosta da giorni, sembrava fresco come quando aveva iniziato.
Mi chiedevo come faceva davvero.. Io sentivo gli occhi stanchi, i piedi doloranti e le gambe come fossero piene di sassi che cercavano di trascinarmi a terra ed ogni passo diventavano sempre più pesanti ed impossibili da muovere.
Sapevo di essere quasi arrivata al mio limite ma rifiutavo di arrendermi, non potevo rimanere indietro.

Tutto sembrava così scuro intorno a noi, il mio fiato sempre più peso, i miei riflessi ed i miei pensieri stessi erano sempre più lenti, anche il guardarmi intorno diveniva faticoso.
Ormai vedevo solo i miei piedi calpestare la terra passo dopo passo e l'impronta che le mie scarpe rilasciavano nel fango segnando un sentiero.
Il suono misto dell'erbe e delle foglie secche che venivano schiacciate sotto ai miei passi pesanti suonava come una lenta ninna nanna, ed il vento stesso che passava fra i miei capelli, vicino alle mie orecchie ovattava tutto il mondo circostante facendomi sentire come dentro ad una bolla.
Cominciai a sentire come suono anche il mio stesso respiro che si univa agli altri rumori in un modo che rassomigliava quasi ad una strana e lenta canzone.
Ricordo di aver alzato per un attimo lo sguardo davanti a me, per vedere se Ryan mi avesse superata, ma non riuscii a fare un passo in più che macchie nere cominciarono a formarsi nel mio campo visivo.
Il tutto era così veloce da durare un secondo, ma nella mia mente era talmente lento ed al contempo dolce che sembrava quasi solo un battito di ciglia.
Un secondo per sbattere gli occhi e farli riprendere dalla stanchezza accumulata, ma da quel nero i rumori si fecero sempre più chiusi, come lontani da me, e pian piano sempre più irraggiungibili.

Non so cosa mi successe in quel momento, so solo che l'oscurità sembrava confortante, il mio corpo si abbandonò completamente e si lasciò andare, mi sentivo fuori dal mondo e l'unica cosa che faceva da tramite e mi collegava ancora alla terra era un suono fievole che pronunciava qualcosa..
Non capivo bene, forse era solo un'escalamazione, o forse.. sembrava più una parola.
Non sapevo da dove arrivava, era fin troppo lieve e debole per poterlo capire o per poterci porre attenzione.

Mi accorsi solo un momento prima di staccarmi del tutto dalla realtà che quella era la voce di Ryan, e stava pronunciando proprio il mio nome.

« Chloe, va tutto bene?
Chloe...?
!!- CHLOE »

Non feci in tempo nemmeno a schiudere le labbra per dire qualcosa o a realizzare in tempo cosa stava succedendo che quel momento infinitamente lungo ma allo stesso tempo troppo e paurosamente veloce finì, come il battere delle ali di una farfalla.
Incredula e confusa potei solo lasciarmi trascinare e sprofondare sempre più in quel buio completo ed quel silenzio infinito, perdendo così poi completamente il controllo dei miei stessi sensi e del mio corpo.

{D}

𝑻𝒓𝒊𝒄𝒌𝒊𝒏𝒈 𝑷𝒂𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora