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Mi svegliai intontito è affamato, cercai di alzarmi ma non ci riuscii, alzai lo sguardo e trovai Kirishima già sveglio intento a fissarmi.
K:"Buongiorno"
D:"giorno" dissi arrossendo.
K:"non volevo svegliarti ma visto che ora sei sveglio vorrei andare giù a prendere la colazione per entrambi" disse ridendo.
Quella flebile risata che mi faceva impazzire.
D:"n-non devi"
Dissi abbassando lo sguardo.
K:"ma certo, ieri non hai né pranzato ne cenato, sarai affamato"
Prima di poterlo tranquillizzare e dire che non era vero il mio stomaco rispose per me, cosa che mi fece arrossire più del dovuto.
K:"haha tranquillo, ho capito, torno subito" disse uscendo dalla porta, non prima di avermi dato un bacio sulla fronte e avermi salutato con un sorriso, lasciandomi così da solo nella stanza.
Appena tornò appoggiò il vassoio sul mobile accanto al letto.
D:"Kirishima.. senti-" dissi abbadando lo sguardo.
K:"non vuoi essere più il mio ragazzo?!"
D:"no, anzi! È che forse tu non vuoi veramente, o comunque te ne pentirai, già lo so"
Si inginocchiò ai piedi del letto così da poter guardare il mio viso.
K:"perché mai?! Non potrei mai pentirmi di una cosa del genere"
D:"Ma io sono un disastro, un casino. Io sono insicuro e ho incubi, sarai un peso, io.. io sono un duro lavoro"
Prese le mie mani, che non mi ero reco conto stessero stringendo il lenzuolo più del dovuto, e le strinse leggermente come solo lui sapeva fare, domandomi una sensazione unica.
K:"Izuku so che hai gli incubi e come sempre sarò lì per tranquillizzarti, e so che sei insicuro ma se me lo permetti ti farò capire che tutte le imperfezioni che a te non piacciono sono la ragione per qui io mi sono innamorato di te"
Alcune lacrime iniziarono a scendermi
K:"Tu ti definisci debole, ma ai miei occhi se un ragazzo così gentile e premuroso; mi dicesti che non ti piace il tuo aspetto ma a me piace tutto di te, i tuoi capelli così morbidi e profumati, i tuoi occhi grandi e luminosi, il tuo naso perfetto all'insù, per non parlare delle lentiggini, piccole costellazioni di stelle che starei ore a fissare."
E li mi resi conto che solo quando qualcuno dice che gli piacciamo possiamo iniziare a volerci bene, solo quando qualcuno ci accetta possiamo iniziare a perdonarci un po'e imparare a volerci bene..
D:"g-grazie Kirishima" dissi piangendo
K:"Se vuoi ringraziarmi chiamami per nome" disse imbarazzato voltandosi.
Solo ora mi resi conto che io continuavo a chiamarlo Kirishima, mentre lui già mi chiamava Izuku.
D:"Eijiro grazie" dissi per poi abbracciarlo da dietro.
Lo sentii irrigidirsi, forse spaventato da quel mio gesto improvviso, Emma si rilassarsi subito dopo.
Si girò ancora tra le mie braccia dandomi poi un bacio sulla fronte.
K:"Dai su facciamo colazione ora, altrimenti il cappuccino si raffredda"
Annuii e staccandoci andammo a sederci entrambi sul letto per fare colazione.

Mi sarebbe bastato  _Kirideku_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora