La Golf Volkswagen grigia di mamma faceva un rumore assordante, era la terza volta che diceva di portarla dal meccanico, ma naturalmente c'era sempre stato qualche piccolo imprevisto e per questo non aveva mai tempo, fino a quando la macchina non si sarebbe fermata in mezzo alla strada e allora sì che avrebbe avuto del tempo. Svoltò a sinistra mentre Jax e Bonnie discutevano su qualcosa che doveva aver a che fare con la scuola, mentre io me ne stavo con la fronte spiaccicata sul vetro freddo in silenzio. Mamma canticchiava qualcosa di incomprensibile andando a tempo con le dita che picchiettava sul volante, alzai lo sguardo e mi trovai davanti numerosi ragazzi che ci superavano con gli Skate o con le bici, altri che parcheggiavano le loro moto e altri ancora che uscivano dai loro suv. L'unica che ancora ogni tanto si faceva accompagnare dalla madre ero io e in quel momento avrei preferito sotterrarmi, quando la macchina entrò verso il parcheggio della scuola. Deglutii e un nodo si strinse intorno al mio stomaco, la Golf si fermò e io scesi lentamente portandomi su una spalla lo zaino della eastpak azzurro ricoperto da numerose scritte che ormai facevano parte della mia adolescenza, uscirono per prima le mie gambe e poi tutto il corpo, mi girai verso quella struttura che per il quarto anno mi avrebbe ospitato e sospirai di nuovo, sembrava che dovessi andare in battaglia, ed era tutto vero. L'Inferno era appena iniziato. Feci per fare un passo quando mi ricordai della mamma e dei miei fratellini dietro di me, roteai su me stessa con i talloni e mi coprii gli occhi con una mano dato che il Sole mi accecava completamente. -Ricordati di andare a prendere i tuoi fratelli alle 16.00- La mamma si inclinò leggermente facendo ricadere da una parte i suoi capelli ricci mentre sorrideva. Annuii e picchiettaii sul vetro di dietro dove Jax e Bonnie mi stavano facendo linguacce e sorridevano. Risi a mia volta e mandai un bacio a tutti e tre, la Volkswagen ruggì e se ne andò lasciandomi sola soletta. Feci un altro respiro e mi incamminai facendo zig zag tra le numerose macchine, sospirai e mi lasciai all'autocommiserazione. Avevo 17 anni e non possedevo una macchina, solo perché era una inutile e troppo costosa, così io dovevo svegliarmi ancora più presto per prendere un maledetto autobus. Superai un gruppo di ragazzi a testa bassa e affiancai quello delle cheerleader e dei giocatori di football, sperai che Emily, il capitano delle cheerleader non mi avesse vista; cercai di buttarmi in avanti qualche ciocca di capelli per non farmi riconoscere, non che avessi paura eh, solo che io non ero una ragazza molto popolare. Ero Caitlin Wood, una semplice ragazza studiosa che non ha mai fatto niente di insolito, nessun richiamo, nessuna insufficienza e bla bla bla... Ho provato ad integrarmi nel gruppo dei "popolari", ma proprio non ci riesco, non mi sento a mio agio. Mi trovo meglio con quelli come me, che sanno ascoltarti senza nessuna cosa da contestare e nessun argomento che comprendesse come le parole outfit o manicure. Anche se mi trovavo bene dove ero, cioè in fondo alla classe sociale della scuola, i trattamenti che ci riservavano i piani alti erano un vero e proprio incubo: dovevi stare attento a dove mettevi i piedi, perché c'era sempre qualcuno che si aggirava furtivo vicino a te. A me è capitato più di una volta e non mi bastavano Emily con le sue amiche oche e quei palloni gonfiati, ma anche quei maledetti "bulli" se così si possono definire, che sono sempre alla ricerca di qualche pecorella smarrita per metterla in ridicolo davanti a tutti. A me parecchie volte mi era capitato di incontrarli, dopo tutto non passano certo inosservati: "il capo" di questa banda era Tyler Thompson, un attira ragazze e un bambino troppo cresciuto. Certe volte mi era capitato di vederlo uscire dal bagno con qualche ragazza, perfino alcune cheerleader e Emily avevano avuto a che fare con lui. Il ragazzo del Sesso e dei servizietti, poteva essere bello quanto un Dio,ma rimaneva comunque uno stronzo. I suoi complici, non che migliori amici erano Evan e Chris, uno più cretino dell'altro che se la ridevano sempre,insomma un vero e proprio gruppo di idioti. Sfortunatamente Emily mi adocchiò e immediatamente lo fecero le sue amiche, una infatti le disse qualcosa sottovoce continuando a guardarmi e come appena ebbe finito tutte scoppiarono a ridere, anche se non sapevano quale fosse il motivo. Io naturalmente sapevo a chi si stavano riferendo e come sempre feci l'indifferente, non me ne importava un fico secco di quello che pensavano. Uscii da quel labirinto e mi fermai, mi alzai in punta di piedi saltellando alla ricerca di una testa bionda: -Vedo che sei rimasta sempre uguale,Wood- Un brivido mi percorse tutta la schiena facendomi rabbrividire, mi girai lentamente per vedere chi fosse stato a parlare e quando incontrai due occhi verdi rimasi di sasso, e non solo per quelli: stava sorridendo e in quel momento mi sembrò uno dei sorrisi più belli, con tanto di fossetta sulla guancia sinistra, i capelli leggermente ricci e scuri facevano da ombra alla fronte, labbra carnose e muscoli perfettamente visibili anche se erano coperti da una t-shirt bianca. Cercai di darmi una calmata e mossi le labbra con la paura di stare sbavando, ma insomma stavo facendo sul serio? -Ti piace quello che vedi, Wood?- Quello stronzo maledetto iniziò a ridere seguito a ruota dai suoi compagni, mentre io mi ricomponevo più arrabbiata che mai. -Sinceramente no, non vado dietro a ragazzi pervertiti e troppo cresciuti. E poi Thompson in bagno, stiamo scherzando? Che fantasia. E' proprio vero che quando si tocca il gioiello dei ragazzi impazziscono, pensa i tuoi mugolii si sono sentiti fino in aula mia che per altro aveva la porta chiusa. Beh che dire divertiti, e la prossima volta non farmi una femmina in calore, sei piuttosto inquietante- Feci schiocchiare la lingua e soddisfatta me ne andai, 1 a 0 per Caitlin Wood. Tyler era rimasto in silenzio, ma in compenso la mascella si era irrigidita e i pugni erano lungo i fianchi mentre i suoi amici se la ridevano di gusto, complimentandosi. -Vaffanculo, Wood- Sorrisi nel sentire la rabbia nella sua voce e un'altra vocina che si infiltrava come una musica: Vittoria! Mi avviai lungo l'entrata della scuola che era ancora chiusa, mi appoggiai al muro e fissai l'intero parcheggio pieno di ragazzi pronti per il primo giorno. Avevo ancora un sorriso da ebete stampato sulla faccia, ma immediatamente se ne andò quando tra la mia mente si fece spazio l'immagine di Tyler Thompson a torso nudo. Mi morsicai la lingua e cercai di cacciare indietro quell'immagine continuando a cercare una bionda. -Kitty!- Qualcuno mi chiamò da dietro e mi girai sorridendo per ritrovarmi addosso una ragazza che mi stringeva così forte da non farmi respirare. -Bethany! Mi stai soffocando- Bethany si staccò immediatamente e con il suo sorriso stampato sulla faccia mi squadrò da capo a piedi indugiando su le mie due amiche che avevo al petto tanto da mettermi in imbarazzo. -E' una quarta quello che vedo? Wow tesoro, ci siamo sentiti tutti i giorni e non mi hai detto di essere diventata una bomba!- Bethany Clark era la mia migliore amica fin dalle elementari, eravamo inseparabili e ci volevamo un mondo di bene. Lei era alta, io ero bassa, lei era bionda, io era castana, insomma eravamo una bella coppia d'amiche: -Si Beth, sono una modella in incognito- Dissi alzando gli occhi al cielo proprio quando delle ombre ci oscurarono, di scatto ci girammo per vedere il gruppo di Emily che se la rideva mentre continuava ad osservarci come fossimo degli avanzi di cibo. -Stai alla larga da noi, Spencer e porta con te le tue ochette- Bethany mi si parò di fronte e guardò in cagnesco la capo cheerleader che stava indurendo lo sguardo. Delle due era sempre stata lei la più forte, io in tutti questi quattro anni non avevo fatto altro che fare finta di niente e subirmi i commenti di quelle lì. Emily fece per dire qualcosa, ma qualcosa attirò l'attenzione di tutte noi: quel maledetto trio si stava incamminando verso l'entrata della scuola con passo lento e moderato, fatto apposta per attirare l'attenzione. Avrei tanto voluto aprire una di quelle teste per vedere se dentro c'era qualcosa, ma sarebbe stato inutile visto i loro comportamenti. Il mio stomaco ebbe un sussulto mentre contemporaneamente, come se si fossero esercitati, le tre teste si girarono a guardarci e doveva essersene accorta anche Bethany, perché si stava lisciando per la millesima volta la sua gonna. Li osservai attentamente, e capii che naturalmente non stavano guardando noi, ma le cheerleader che si stavano davano dando più arie, mettendo in mostra le loro scollature con quelle lunghe e lisce gambe. Alzai gli occhi al cielo piena di rabbia e quando finalmente la campanella suonò, trascinai via Bethany con il braccio. I nostri armadietti non erano molto vicini, ma comunque sullo stesso piano, così ci recammo insieme verso il primo corridoio che iniziò a riempirsi. Respirai quell'aria di chiuso, nonostante le finestre fossero aperte, e cercai di abituarmi a quell'odore il più presto possibile. Mi misi davanti al mio armadietto che per quattro lunghi anni mi aveva accompagnato; presi in mano il lucchetto ormai arrugginito e digitai il codice che fece aprire immediatamente l'anta blu ormai mezza sbiadita. Era completamente vuoto sue due piani a parte un piccolo specchio attaccato sull'anta e qualche foto che ritraevano me con Bethany o con i miei fratellini. Buttai nel piano di sotto lo zaino e nel piano superiore riposi i libri prendendo i primi due di Letteratura, feci un altro respiro e chiusi l'armadietto appoggiandomi sopra di esso con tutto il corpo, mi guardai un po' intorno nel vedere le facce delle solite persone che frequentavano le mie stesse lezioni o quelle nuove di quelli del primo anno che si guardavano intorno eccitati, sbuffai, non sapevano che Inferno li aspettava. -Eccoti qui!- Squittì Bethany facendo sbucare la sue testa bionda tra quella di milioni di ragazzi, fece per venire da me, ma all'improvviso si bloccò guardando davanti a sé. Cercai di capire cosa avesse attirato la su attenzione, e seguii il suo sguardo: Oh cavoli, quello era Ethan? Il mio Ethan,il mio migliore amico? Si stava facendo spazio tra gomitate e con qualche permesso, ma continuava a sorridere come sempre, solo che questa volta c'era qualcosa di diverso, non era più l'Ethan di una volta, era cambiato. Per tre mesi che non ci eravamo visti, solo sentiti, sembrava essersi alzato di qualche metro, gli occhiali dalla montatura monotona sembravano essersene andati, lenti a contatto, pensai e senza quegli occhiali stava davvero una favola. I capelli color caramello sembravano più lunghi, ma cosa che attirò di più la mia attenzione furono le sue braccia e il busto, toniche e muscolose che mettevano in risalto la t-shirt bordeaux. Spalancai letteralmente la bocca mentre con passo sicuro e sguardo fiero si avvicinava verso di me, era bellissimo. Deviai per un attimo lo sguardo e mi girai verso Beth che aveva la mascella completamente aperta, avrebbe potuto toccare terra. Con passi titubanti si avvicinò a me, fino a quando non fummo vicine e insieme guardammo lo stesso obiettivo: Ethan. Naturalmente non eravamo le uniche a essersi accorte di quella trasformazione, molti si erano fermati a osservarlo, soprattutto le ragazze che lo squadravano dall'alto in basso e ridevano cercando di attirare la sua attenzione, ma lui non sembrava accorgersene, era troppo impegnato a sorridere e a guardare noi due anche se non sapevo chi delle due in particolare. -Quello è Ethan Smith, il nostro Ethan?- Già, mi stavo facendo la stessa domanda da almeno una quindicina di minuti e anche se a stento riuscivo a crederci, quel figo era proprio Ethan Smith, il nostro migliore amico. Mi trovai a sorridere come una imbecille e immediatamente scossi la testa, questi erano gli effetti di quattro anni di astinenza...
Spazio mee
Ciao ragazzi! Questo è il nuovo libro che sto scrivendo di cui ho parlato anche nell'altro libro... Beh, che dire, credo che abbiate capito chi è la narratrice, Caitlin Wood, una ragazza molto particolare che ci sorprenderà molto, e che mi dite di Tyler? Come vi è sembrato... Commentate e ditemi tutto quello che pensate, mi piacerebbe tanto sentire i vostri commenti... Spero che vi sia piaciuto e vi auguro una Buona Pasqua a tutti
Ciaoooo ♡♥♡♥
By Moonline
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Il mio incubo preferito
RomanceIl silenzio si impossessò dell'intera mensa: Tyler Thompson fece la sua entrata con tanto di sorriso da cattivo ragazzo e una scritta in stampatello spiaccicata sulla fronte che diceva GUAI. Strinsi forte le mani, quanto avrei voluto dare una altro...