Holaa Ragazzii! Come avevo promesso ecco il quinto capitolo.... Vedo che siete in molti a leggere questa storia e anche se i primi capitoli possono sembrare monotoni, stati tranquilli. I nostri ragazzi ci faranno letteralmente impazzire, beh che dire spero che vi piaccia, e vi mando un enormee bacioo!
A Presto
By Moonline
P.S. Dimenticavo! Dedico questo capitolo a alice_lomHP! Grazie di cuore!
Avevo una fame terribile, il mio stomaco ruggiva come un leone affamato e sperai con tutto il cuore che dato che era il primo giorno di scuola, forse i posti in fondo alla mensa potevano essere liberi. Entrai in quell’enorme stanza e un odore nauseabondo si impadronì del mio respiro soffocandomi, Ethan era già sul tavolo attaccato al muro e ci fece segno con la mano. Io e Bethany annuimmo e ci dirigemmo verso la coda dove gli studenti stavano riponendo sui loro vassoi il pranzo; arricciai il naso nel vedere che oggi c’era la platessa che sembrava essere stata affogata dentro quello che doveva essere il sugo. Sorrisi alla capocuoca e indicai l’insalata che sembrava essere l’unico cibo commestibile, presi un succo di frutta e in insieme a Beth mi diressi verso il tavolo in fondo. Feci per camminare quando qualcuno urtò la mia spalla con tanta forza che il bricchetto del succo mi cadde a terra, era inutile dire chi era stato, avrei sprecato troppo fiato e ossigeno per uno così. Bethany si abbassò e gentilmente ripose il succo sul mio vassoio, lo strinsi forte e seguii la mia amica lungo il tavolo. Ethan stava chiacchierando e ridendo con altri ragazzi attirando l’attenzione di tutte le ragazze che si trovavano nei dintorni, posai il vassoio sul tavolo e strisciai lungo la panchina insieme a Bethany, presi le mie posate e iniziai a girare l’insalata mentre Beth apriva il bricchetto del latte guardandosi intorno alla ricerca di qualcuno, e anche se cercava di non farsi vedere, io l’avevo vista perfettamente. –Chi stai cercando?- Chiesi con finta non curanza mentre inghiottii due foglie di lattuga, Bethany fu colta in fragrante e ripose il bricchetto sul suo vassoio visibilmente imbarazzata. –Nessuno- Disse diventando rossa come un pomodoro mentre io continuavo a sorridere. Le porte della mensa si spalancarono e ci fu un attimo di silenzio, perfino le cheerleader che fino a poco tempo prima stavano starnazzando smisero di parlare all’istante. Bethany alzò di scatto lo sguardo e cominciò a lasciarsi i capelli mentre io rimasi con la forchetta a mezz’aria e gli occhi semichiusi: il trio dei deficienti fece il suo ingresso, mancava solo un ventilatore a fargli aria per completare l’opera, Tyler era più avanti rispetto a Chris e Evan e anche se mi costava tanto ammetterlo, quei due erano davvero belli, ok, forse molto belli... Mentre tutte iniziarono a farsi aria con le mani come un stormo in calore, io avrei preferito tirargli il vassoio in fronte tanto per levargli dalla faccia quel sorriso maledettamente perfetto. Tyler sentendosi osservato allargò il suo sorriso mentre le acclamazioni delle oche invasero l’intera stanza, alzai gli occhi e sbuffai nel vedere Emily che si era abbassata ancora di più la maglietta della sua divisa, in modo da far vedere ancora di più la sua scollatura, soprattutto dopo essersi messa a 90°, insomma uno spettacolo rivoltante. il trio si avviò verso il tavolo all’altra parte della stanza facendo una sfoggia di sorrisi squaglia ragazze, e giuro che se avrebbero continuato così mi sarei messa a vomitare. Alzai le spalle e ritornai a mangiare l’insalata cercando di non strozzare con le mie mani quel maledetto Thompson. Feci per fare un’altra forchettata quando guardai Bethany e per poco non scoppiai a ridere: aveva la bocca spalancata e stava a pizzo sulla sedia quasi volesse buttarsi per terra e poi essere soccorsa da uno di quei tre...Colta in fragrante Bethany Clark. Mi avvicinai furtivamente a lei, sfiorandola quasi con la spalla, mi schiarii leggermente la voce e cercai di trattenere una risata: -Allora mia cara donzella da chi vuoi essere salvata, da Evan, Chris o Tyler?- Domandai dandole una gomitata scherzosa che la fece sussultare e se non l’avessi presa per un braccio sarebbe cascata con la faccia sul pavimento, Beth si riavviò i capelli e sbuffò, prese il bricchetto e bevve così in fretta che per poco non si strozzò, doveva essere una cosa proprio seria... Cercai in tutti i modi di persuadere Bethany, ma non ci riuscii, faceva la vaga, ma su una cosa ne ero certa, aveva una cotta per uno di quei tre idioti. Mi allontanai dal tavolo facendo strisciare la sedia sul pavimento, Ethan che fino a quel momento stava chiacchierando con una ragazza e non ci aveva minimamente calcolato alzò lo sguardo e mi squadrò: -Te ne vai?- Scossi la testa e alzai il vassoio con ormai solo le posate e il piatto di plastica vuoto. –Vuoi che ti accompagno?- Alzai gli occhi al cielo e sorrisi sarcastica: -No grazie, riesco ad andare fino al cesto anche da sola- Non aspettai la sua risposta perché mi diressi verso il cesto all’altra parte della stanza, avevo la testa china come sempre e per un singolo secondo girai la testa a sinistra. Tutti da quella parte stavano chiacchierando tra loro tranne uno, che mi stava scrutando, riuscivo a sentire il suo sguardo. Girai immediatamente la testa e tornai sui miei passi, ma proprio mentre stavo per buttare il mio vassoio qualcuno mi affiancò e sperai che non avesse notato la mia presenza. –Proprio te cercavo- La voce fastidiosa di Emily si insinuò nelle mie orecchie come un ronzio di cui non puoi liberartene. Feci un respiro profondo cercando di mantenere la calma e lentamente mi girai verso di lei, e per la prima volta la guardai attentamente: il suo fisico non era male, era alta e snella con delle gambe davvero belle che si intravedevano sotto la mini gonna rossa, i capelli erano di un biondo innaturale quindi dovevano essere ossigenati e non le stavano tanto male, perché si intonavano perfettamente con i suoi occhi azzurri, e anche se mi costava davvero molto ammetterlo, nel complesso era una bella ragazza, certo più di me lo era. Aveva anche lei il vassoio in mano solo che il suo era pieno, la zuppa non doveva essere di suo gradimento perché non l’aveva proprio toccata. Presi il mio vassoio da un lato e lo svuotai nel cestino per poi rimetterlo su una mensola dove si trovavano altri, mi girai e vidi che Emily non si era spostata di un millimetro, anzi sembrava molto arrabbiata e da come stava stringendo il vassoio doveva essere molto arrabbiata. –Cosa vuoi?- Domandai inclinando la testa per portarmi da una parte i capelli. La cheerleader sembrò fumare dalla rabbia, tanto che dovetti indietreggiare leggermente: -Cosa voglio io? Andiamo non fare finta di niente ho visto tutto- Emily mi guardò minacciosa e io iniziai a ridere visibilmente confusa, cosa diavoli aveva visto? Non mi sembrava di aver fatto niente di che per tutta la mattinata. –Non so di cosa tu stia parlando- Dissi con un’alzatina di spalle mentre lei si avvicinava ancora di più verso di me. –Ah no? Ti rinfresco la memoria. Sta mattina prima che lezioni iniziassero ti ho trovata con la schiena poggiata sugli addominali di Thompson!- Alzai gli occhi al cielo sbuffando, ecco qual’era il motivo della sua ira. –Poi oggi ti hanno vista solo con lui nell’aula di Johnson e infine adesso, che per tutto il tragitto non ha fatto altro che guardarti- Istintivamente arrossii e girai la testa verso Tyler che stava annuendo per qualcosa che aveva detto Evan, solo che il suo sguardo era rivolto verso di noi. –Stai lontana da lui hai capito? E’ mio- Quell’ultima parola mi fece ribollire dalla rabbia, non perché me ne importasse qualcosa, ma il modo in cui lo aveva detto, il senso di possessività con cui si era espressa mi fece innervosire. Tyler non era suo, caso mai lei era uno dei suoi giocattoli preferiti, ma non era suo: -Tranquilla, tienitelo stretto il tuo Thompson e sai, dovresti mettergli una museruola, ogni volta che vado in bagno lo vedo uscire con una ragazza diversa, pensa che anche la tua amica Juliet ha conversato con lui- Sorrisi nel vedere la faccia spiazzata di Emily, se lo meritava. Per tutti questi anni non aveva fatto altro che torturarmi e mettermi in ridicolo davanti a tutti, ora era giunto il momento di invertire almeno per una volta i ruoli. –Tu... Prova ancora a guardare o parlare con il mio Tyler e giuro che ricorderai questo anno come il più brutto della tua vita- Detto questo inclinò il vassoio e la zuppa andò a finire dritta sulla mia maglietta, sporcandola. Tutti si girarono per guardare la scena in silenzio, alcuni erano già scoppiati a ridere e altri sicuramente mi stavano prendendo in giro sottovoce come se io non lo sapessi. Cercai di non guardare la faccia di nessuno, era troppo umiliante. Insomma cos’avevo fatto di male? Tentai di ricacciare indietro le lacrime, perché se no sarebbe stato peggio, guardai prima tutta la mia maglietta sporca e poi Emily che se la rideva di gusto: -Ricordati che prima o poi nella rete di Tyler ci finiscono tutte, e allora sì che il titolo di puttana sarà tuo- Si levarono delle esclamazioni di sorpresa mentre lei scoppiò a ridere piegandosi in due. Indietreggiai e andai a sbattere contro il muro, avevo gli occhi inumiditi e ci vedevo sfogato, ma per fortuna l’uscita era vicina. Feci quei pochi metri correndo e prima di andarmene ebbi il coraggio di girarmi a guardare tutti: alcuni bisbigliavano, ma la maggior parte di loro scoppiò a ridere imitando Emily. Non avrei guardato i miei amici, perché se no alla fine sarei davvero scoppiata a piangere davanti a tutti; una risata più alta e cristallina di tutte attirò la mia attenzione. Il mio cuore perse un battito. Mi girai di scatto e arrivai alla porta con il viso ormai rigato e quando si richiuse alle mie spalle scoppiai in un terribile singhiozzo. Corsi in bagno e piansi ancora di più ricordandomi quella risata che mi rimbombava nella testa. Ero a pezzi
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Il mio incubo preferito
RomanceIl silenzio si impossessò dell'intera mensa: Tyler Thompson fece la sua entrata con tanto di sorriso da cattivo ragazzo e una scritta in stampatello spiaccicata sulla fronte che diceva GUAI. Strinsi forte le mani, quanto avrei voluto dare una altro...