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La mattina dopo mi alzai presto e mi preparai per andare a scuola. Le ore passarono lente, nonostante fosse il primo giorno di scuola, ma, anche se non sono una persona molto socievole, conobbi una ragazza nuova, Mary, che si era trasferita nell'Ohio solo un mese prima, pensando fosse una noiosa città tranquilla, anche se non fu proprio quello che si trovò davanti. All'uscita da scuola mi chiese se ero il figlio dello sceriffo, io annuii, allora mi propose di andare a rovistare quella notte stessa tra i documenti di mio padre nel suo ufficio. Le dissi che ero d'accordo e lei mi illustrò tutto il piano. 《Basta che tu abbia una copia delle chiavi dell'ufficio dello sceriffo》, disse lei. Ho estratto un badge dalla tasca dicendo: 《Eccolo. Ho pure la chiave della scuola e i badge di tutte le sue aule, nel caso potessero servire, Mark mi ha fatto le copie》.《Non mi aspettavo che tu fossi così sveglio, probabilmente ogni tanto ti chiederò di prestarmi uno di quei badge.》 Mi scappò un sorriso, per poi riacquisire la stessa concentrazione di prima. 《Io mi dirigo al bosco, mi preparo a coglier loro la trappola, insisterò per far venire tutti gli agenti, e tu, per prima cosa fai fuori le telecamere di sicurezza.》Disse indicando alcuni punti sulla mappa. 《Attento a non farti vedere. Poi apri la porta con il badge, ti dirigi al posto di tuo padre, controlli le cartelle riguardanti i nuovi omicidi e poi te ne vai, hai capito?》《Ma sapranno che c'è stato qualcuno se rompiamo le telecamere di sicurezza.》Dissi io con una sensazione mista tra paura e ansia. 《Probabile, ma non capiranno che siamo stati noi.》 Mi porse dei guanti e due copriscarpe in un sacchetto. 《Io chiamerò dal telefono pubblico appena fuori dal bosco.》Continuò poi lei. 《Non c'è modo che ci scoprano se seguiamo questo piano.》 Stavo per andarmene, ma prima che io potessi fare un solo passo lei mi disse: 《Dovrei essere alla cabina telefonica verso le 9, appena chiudo la chiamata con loro, chiamo te, mi daresti il numero? Ah, e se vedo qualcosa di sospetto te lo dico subito》.《Sì, va benissimo.》Le diedi il mio numero di telefono, anche se sperai che non me lo avesse chiesto solo per la questione degli omicidi, in fondo era carina, oh sì che era bella, e poi mi diressi verso casa. Mi salutò e se ne andò anche lei. Era come se avessi appena scaricato un peso, finalmente avrei potuto capire qualcosa in più riguardo a quelle strane uccisioni. Tornai a casa e corsi in camera, dissi a mia madre che volevo riposarmi e che infatti sarei andato a letto molto presto per dormire bene, chiedendole anche di non venire a disturbarmi, e lei mi tranquillizzò dicendo che avrebbe pulito la stanza di mia sorella per poi andare a dormire pure lei, dato che Caramel si era trasferita per via della lontananza del college. Arrivate le otto e mezza mi preparai per poi uscire dalla finestra, ma appena saltai sul cespuglio mi resi conto di aver dimenticato il telefono, perciò risalii, ma inciampai in modo maldestro su un ramo. Sentii i passi di mia madre e corsi subito in camera, chiusi la finestra, mi misi dentro al letto e posai la sveglia per terra. 《Cos'è stato quel rumore?》Disse lei innervosita. 《Niente, mi è solo caduta la sveglia, scusami.》Le dissi subito io.《Vedi di non fare più rumore, ho appena finito di sistemare la camera di tua sorella, era veramente un macello, stavo appena provando a prendere sonno.》《Ok, mamma.》Le risposi e aspettai che si allontanasse per poi uscire di nuovo. Erano le nove e ancora non ero arrivato, ma ero molto vicino. Dopo qualche minuto ricevetti la chiamata da Mary: 《Gli ho detto di aver avvistato una persona sospetta, che si è messa a correre verso il centro del bosco appena mi ha visto, ho detto che aveva una pistola in mano e che un coltello gli sbucava dalla manica. Ho insistito che portassero tutti i loro agenti. Ho detto di essere una ragazzina parecchio spaventata che tornava a casa sua dopo esser stata dalle amiche, perciò mi hanno detto di andare subito via e non hanno insistito sul farmi rimanere per illustrar loro dove l'avevo visto. Tra qualche minuto puoi cominciare la tua operazione》.《Ricevuto.》Sembrò ridicolo ma non sapevo che altro dirle. Mi avvicinai e vidi che tutte le auto erano partite, non ne rimaneva neanche una, in effetti se fosse stata una situazione reale non si sarebbero mai e poi mai permessi di perderla. Mi misi i guanti, poi i copriscarpe, feci fuori le telecamere e poi aprii la porta. Entrai svelto a cercare il posto di mio padre e mi misi a rovistare, prima tra le cartelle sul banco, poi su quelle nei cassetti. Mentre esaminavo la cartella di Nolan, mi arrivò un messaggio da Mary dicendo di aver trovato veramente un corpo e che quindi gli agenti ci avrebbero messo di più a ritornare. Ero già più tranquillo, potevo cercare con calma e fotografare tutti i documenti che mi sarebbero potuti servire. Appena finii di cercare uscii alla svelta e chiamai Mary, ma rifiutò la mia chiamata, le inviai un messaggio chiedendole il perché, ma non lo visualizzò nemmeno. Mi diressi alla cabina telefonica, ma non trovai nessuno, solo delle orme che iniziavano dal bosco, le seguii, ma anch'esse finivano sul ponte. Non sapevo se continuare a cercare Mary, se andare a casa o se seguire mio padre e gli agenti. Neanche il tempo di pensare che mi arrivò una foto tutta nera da Mary e un messaggio contenente a caratteri cubitali la frase "devo andare". Non sapevo come risponderle, ma neanche SE avessi dovuto risponderle. Mi misi a correre verso casa, entrai anche questa volta dalla finestra, dato che quando mia madre dorme da sola lascia sempre la porta aperta e se avessi voluto arrivare in camera mia avrei dovuto passare di lì, sempre che io non voglia trascorrere la notte in cucina. 

Perché? (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora