Perché? (completa)

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Dopo la sveglia suonò anche il mio telefono, era la notifica di un messaggio da mio padre, mi scrisse se avessi visto Nathalie il giorno prima, dato che non era rientrata a casa. "Le due ragazze sospette entrambe scomparse" pensai. Scesi a fare colazione, mi vestii e mi diressi subito a scuola per provare a cercare il prossimo cadavere, era domenica, perciò avevo tutto il giorno libero. Fissai un appuntamento con Charles, ma anche se arrivai un pó più tardi rispetto all'orario che ci eravamo fissati, non trovai nessuno davanti a scuola ad aspettarmi, notai però qualche ricciolo scuro sudato e due occhi acquamarina sbucare da un cespuglio. Capii che si trattava di Mark, ovviamente con in mano la sua fotocamera, pronto a scattare. 《Cosa ci fai qui, Mark?》《Cosa ci fai TU qui?》Rispose lui alzandosi. 《Dovevo incontrare Charles qui qualche minuto fa.》Gli dissi. 《Anch'io dovevo incontrarlo davanti alla scuola, mi aveva chiesto se potevo accompagnarlo a cercare l'assassino e la prossima vittima.》Mi rispose. 《Allora cosa aspettiamo, andiamo a cercarlo.》Proposi io. Andammo a cercarlo nel bosco, ed è lì che trovammo delle orme che si conclusero nel ponte dall'altra parte di Norwalk. Ma non erano come le soliti tracce che trovammo negli altri casi, queste erano meno definite, come se l'uccisore stesse correndo, ma perché aveva fretta? Da chi stava scappando? Mentre mi ponevo queste domande, Mark stava già fotografando le tracce che avevamo trovato. Dato che non trovammo alcuna traccia di Charles ci dirigemmo di nuovo verso scuola e passammo per tutti i parchetti vicini, fino a trovare due oggetti che non riuscimmo a identificare da lontano. Ci avvicinammo e notammo che era il corpo di Charles senza vita con accanto quello di Nathalie. Chiamai subito mio padre raccontandogli ciò che era successo, ma mi pentii subito di quello che feci, dato che mi accompagnò a casa e mi impose di non uscire, così fui costretto a stare in camera mia a ragionare su quelle strane morti, non sapevo se potessi ancora ritenerle strane, ormai era diventato qualcosa di normale. E anche quel giorno lo trascorsi completamente tra i miei pensieri.