La domenica Caramel venne a trovarci e venne con lei anche Rose, la sua coinquilina, portarono con loro dei dolci presi dalla pasticceria davanti a casa, dove aveva iniziato a lavorare da poco un ragazzo dell'ultimo anno. I dolci erano squisiti. 《Mi hanno detto che gli ha preparati quello nuovo, ha la mia stessa età, solo che io sono anticipataria.》 Disse Caramel. 《Allora capisco perché abbia lasciato la scuola.》Risposi io. Rimasero entrambe fino a sera, poi se ne andarono senza nemmeno aspettare mio padre. 《Verrò per lui la prossima volta.》Rispose Caramel alla domanda che le avevo appena fatto. 《Ciao, ci vediamo presto.》Dissero in coro le due ragazze prima di andarsene. Io mi buttai subito a letto, pensando a Mary, e ci rimasi fino alle sei e mezza del giorno dopo, quando mi svegliarono le lacrime di mia madre. Andai da lei a chiederle che fosse successo, ma fece scena muta. C'era mio padre accanto a lei, nel tentativo di consolarla, allora chiesi a lui. 《Tua sorella, la povera Caramel, è morta ieri nella strada del ritorno. Rose dice che si erano fermate al McDonald per cenare, Caramel disse che sarebbe andata in bagno perché si era sentita male e da lì non torno più, perciò l'amica andò a controllare e la trovò distesa per terra, lo sai pure te che soffriva d'asma e non aveva con sé il suo inalatore.》Caramel non mi stava poi così simpatica, ma mi dispiace molto per lei, in fondo era pur sempre un membro della mia famiglia. 《Se oggi non te la senti di andare a scuola sei libero di farlo.》Continuò lui.《L'avranno avvelenata, glielo dicevo io che non doveva mangiare nei fast food.》Urlò mia madre. Decisi di prepararmi per andare a scuola, non sarei riuscito a convivere tutto il giorno con mia madre in quella situazione.
Rimandarono di qualche minuto l'inizio della prima ora, dato che trovarono un cadavere nel bagno della scuola, era un ragazzo dell'ultimo anno, un vecchio compagno di classe di mia sorella, prima di essere bocciato, dunque l'assassino doveva trovarsi a scuola in quel momento. Durante la prima ora non sono stato molto attento ai discorsi del professor Melton riguardo al rischio e al guadagno, ero più concentrato sulla morte di Caramel, perché è stata una morte diversa dalle altre? O forse non lo è, forse Rose ha mentito. Come faceva l'assassino a sapere che era lì? L'avrà seguita? Doveva per forza essere una femmina per entrare nel bagno delle donne ed uscirne senza attirare l'attenzione, eppure oggi l'assassino era riuscito ad entrare nel bagno dei maschi senza dare nell'occhio. Ero così perso nei miei pensieri, che mi appisolai sul banco, finché non venni svegliato dal colpo che fece la monetina tirata dal professor Melton sul mio banco. 《Allora, ci sei o no?》Disse senza darmi nemmeno il tempo di aprire gli occhi. 《Sì, sì, prof》. Dissi io. Dopo la scuola passai al bar con Nathalie per prendere qualcosa da bere, dato che non volli tornare subito a casa per via del lutto recente. Le feci qualche domanda sugli omicidi della città, dato che somigliava parecchio a Mary e i medicinali in polvere che aveva acquistato quasi una settimana fa in farmacia potevano essere gli allucinogeni di cui parlava la ragazza aggredita, ma Nathalie continuava a dire che era un medicinale per la tosse, per il quale il medico le aveva prescritto la ricetta. Dopo un pó che parlavamo, lei se n'è andata via incazzata, e a quel punto anch'io mi diressi a casa, senza però aver raccolto alcun indizio. Passai a prendere qualcosa dalla pasticceria di fronte a casa, sia per provare a tirare su di morale i miei genitori, sia per fare qualche domanda al novellino. 《Ciao, come stai?》Iniziai io. 《Oh, ciao, per caso ci conosciamo?》《Forse non mi riconosci, ma sono il fratello di Caramel.》Gli risposi . 《Ho presente chi sia lei, abbiamo la stessa età, se non sbaglio, ma non non ti riconosco.》Disse lui prima di chiedermi cosa desideravo. Presi giusto tre cosine per non spendere molto, attraversai la strada e suonai alla porta, per non spendere altro tempo. Non aprì nessuno e non si sentivano né il pianto né le grida di mia mamma, provai a risuonare, ma invano, finché non presi il telefono in mano, dato che mi stavo annoiando, e trovai undici messaggi da mia madre, ventiquattro chiamate perse e nove messaggi vocali in segreteria. In tutto ciò voleva solo dirmi che aveva lasciato la chiave sotto al tappeto e che lei e mio padre erano usciti a fare un giro. Allora entrai tranquillamente con la chiave trovata sotto al tappeto, divorai il mio cornetto e mi diressi subito in camera per ragionare sul caso di Mary, ma anche per schematizzare tutto quello che sapevo sui possibili assassini, sempre che le prove fossero state veritiere. L'assassino era un ragazzo dagli occhi nocciola, portava gli occhiali, i capelli scuri da bagnati gli arrivavano alle sopracciglia. Questa descrizione mi ricordò parecchio Mark, un aspirante fotografo, anche se quello che sa fare meglio è stalkerare. Mentre l'aiutante sospetta doveva essere una ragazza mora dagli occhi castani. Il ragazzo deve saper nuotare, se ogni giorno salta nel fiume senza annegare, e la ragazza deve essersi procurata degli allucinogeni, cosa non molto difficile al momento, dato che molti antidepressivi se inalati oralmente fungono da sostanze psicotrope e alcuni di essi, derivati da funghi allucinogeni, possono essere richiesti senza la ricetta del medico. Ora che ci penso anche Nathalie non aveva con sé nessun foglio quando ha comprato i medicinali in polvere, eppure al bar mi aveva detto che aveva ricevuto la ricetta dal medico, ma perché?
STAI LEGGENDO
Perché? (completa)
Mystery / ThrillerUn ragazzo di 16 anni, quasi 17, dagli occhi cerulei, si trova per caso ad investigare riguardo al primo omicidio di una lunga serie nella cittadina di Norwalk, nonostante il padre, lo sceriffo, cerchi a tutti i costi di tenerlo lontano, ma invano. ...