I - La lettera maledetta

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Sono appena le dieci del mattino di una calda giornata di fine agosto, e sono in camera mia con questa dannata lettera tra le mani, ancora incredula di ciò che ho appena letto.

Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts
Cara Kristalline Riddle,
Siamo lieti di informarla che lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stegoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie. L'anno scolastico avrà inizio il 1º settembre. Restiamo in attesa del suo gufo entro e non oltre il 31 agosto p.v.

Distinti saluti,
𝓜𝓲𝓷𝓮𝓻𝓿𝓪 𝓜𝓬𝓖𝓻𝓪𝓷𝓲𝓽𝓽
Vicepreside

Dalla felicità inizio a saltare e improvvisare un balletto, con gli occhi di Ombra, il mio gufo nero, puntati addosso.
-" Ma ci pensi Ombra? Io, Kristalline Riddle, ad Hogwarts?" Sono più felice che mai.
Ormai non ci contavo più. Per quattro anni ho sperato che entrasse il mio animaletto dalla finestra con la lettera di ammissione, ma come potete immaginare, non è mai successo.

Non avrei mai pensato che potesse arrivarmi ora, quando dovrei stare al 5º anno. Ma tutto è possibile, quindi mi ritrovo qui, nella mia stanza, sul mio letto, a ballare su una canzone improvvisata da me al momento, alquanto ridicola, solo con le mutande e una maglietta nera di Theo addosso, lunga abbastanza da coprire il mio fondoschiena.

Ero così felice e soprappensiero che neanche mi ero accorta dell'irruzione in camera di mio "fratello".
In realtà Tom e Mattheo non hanno niente in comune a me, almeno non dal punto di vista biologico, ma dato che non so come definirli, allora li chiamo fratelli. Anche se non dovrei, per come andranno le cose in futuro, o almeno per come dovrebbero andare.

Sento due colpi di tosse venire da dietro di me, così ho un sussulto per lo spavento e interrompo subito la mia "performance".
-"Ti incuto così tanto timore piccola peste?" Mi squadra dalla testa ai piedi, soffermandosi sulle mie gambe nude, il che mi provoca un lieve imbarazzo.
-"Dai Theo, lo sai che non mi devi chiamare così. E comunque no, semplicemente mi sono spaventata dato che pensavo di essere SOLA in camera MIA. E poi non puoi entrare così senza neanche bussare, te lo avrò detto almeno un migliaio di volte" Dico con un finto broncio.

-"Sei tu che stai facendo casino, si sentono i rumori fino in camera mia." mi rimprovera. Poi si sofferma un po' di più sulla maglia che indosso e assottiglia gli occhi.
"Dai Kristal!" si lamenta.
"Ecco dov'era finita, pensavo di averla persa. Lo sai che le mie cose non si devono toccare" non riesco a trattenermi dalle risate.. ops, mi sono dimenticata di avvisarlo riguardo il furto della sua maglia.

-"Sisi ridi ridi che tra poco riderò io" si avvicina lentamente a me, finché non mi fa cadere sul letto e inizia a farmi il solletico, cosa che io NON sopporto.
-"d-dai Theo n-non ce l-la faccio pi-più" cerco di dire tra le risate, ma con scarsi risultati.
-"allora? Dammi la maglietta e la tortura finisce qui." Dice con un ghigno.
-"t-te lo sco-scordi" non ce la facevo veramente più, mi facevano male gli addominali tanto che avevo riso.

Smette subito appena si rende conto della posizione in cui ci siamo ritrovati senza neanche accorgercene: lui sopra di me, a due centimetri dal mio viso, con il suo corpo schiacciato al mio. E con "il suo corpo" intendo soprattutto il suo membro.
Appena me ne rendo conto anche anche io, divento subito un peperone per l'imbarazzo, e dal suo sorrisetto, suppongo che lui se ne sia accorto.
-"Che c'è? La piccola e innocente Kristalline è in imbarazzo?" che stronzo, lo so che lo fa apposta per mettermi ancora di più in soggezione.

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