VIII - Il poker verde

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Improvvisamente, poco dopo l'uscita di Mattheo, la porta della cabina viene aperta e una ragazza con l'uniforme dei grifondoro, dai capelli bruni e folti e dalla pelle chiara, mentre dietro di lei c'erano due ragazzi, che però non riuscivo ad inquadrare bene.

-"Oh, scusa del disturbo, mi aspettavo di trovare tutt'altre persone. Non c'è Tom Riddle qui?" Chiede gentilmente
-"No, è appena andato nella carrozza dei prefetti, ma probabilmente a breve tornerà. Però non ti assicuro niente" veramente non sapevo quando potesse tornare, ci sarebbero potuti volere minuti come ore.

-"Ah beh, allora ti dispiace se lo aspettiamo qua?" Non so quanto Mattheo possa essere d'accordo, ma non mi va di dirgli di no, sembrano molto, gentili.
-"Certo, prego accomodatevi" mostro un sorriso di cortesia, forse finalmente riuscirò a conoscere qualcun altro, oltre le persone che vedo da dieci anni tutte le volte. Non che non le sopporti o cose del genere, però ogni tanto fa bene fare nuove conoscenze, soprattutto se questo ogni tanto avviene ogni dodici anni.

Insieme alla ragazza gli altri due ragazzi, che ora posso vedere meglio, si siedono nei posti di fronte a me, a loro volta scrutandomi e cercando di capire chi sono. Il ragazzo sulla destra è l'ennesimo pel di carota che incontro, sembrano comuni qui nel mondo dei maghi. Mentre l'altro, quello centrale, ha i capelli neri e degli occhiali tondi che sono quasi più grandi del suo viso e... oh no, quello è proprio Harry Potter, quindi questo è il Golden Trio.

L'ho riconosciuto dalla cicatrice a forma di saetta che ha sulla fronte, inflitta dallo stesso Voldemort. Se Mattheo o Tom mi dovessero mai vedere qua con loro, sono una ragazza fritta.

-"Penso di non averti mai visto qua ad Hogwarts, ed è strano sai, perché conosco quasi tutti gli studenti" parla la ragazza, che credo stia cercando di studiarmi bene, così mi spiego subito, senza che ci siano fraintendimenti.
-"È la prima volta che vengo, fino ad ora ho sempre studiato a casa" mi guardano con aria strana, come se avessi detto chissà che cosa.

-"Non ci siamo presentati, io sono Ron, Ron Weasley" dice il rosso
-"Oh merlino, ma quanti Weasley siete?" Dico veramente stupita, è il quarto che incontro in soli tre giorni.

-"Beh, sette" precisa Ron. Per qualche ignota ragione, ha assunto un'espressione depressa. "Io sono il sesto della nostra famiglia a frequentare Hogwarts. Puoi ben dire che mi tocca essere all'altezza di un sacco di aspettative. Bill e Charlie hanno già finito... Bill era capoclasse e Charlie capitano della squadra di Quidditch. E adesso Percy è prefetto. Fred e George sono un po' dei perdigiorno, ma hanno ottimi voti e tutti li trovano davvero spiritosi. In famiglia, ci si aspetta che io sia all'altezza degli altri, ma se poi ci riesco, nessuno la considererà una grande impresa, visto che loro l'hanno fatto prima di me. E poi, con cinque fratelli, non riesci mai a metterti un vestito nuovo. Io mi vesto con gli abiti smessi di Bill, uso la vecchia bacchetta di Charlie e il vecchio topo di Percy. E poi c'è l'unica sorella, Ginny, lei non da fastidio e non si prende i miei vestiti, quindi va bene così ."

Vive da una realtà molto diversa dalla mia, però nonostante ciò sembrano una famiglia unita, ed è sicuramente meglio questo del denaro.

-"Beh, io sono Harry, Harry Potter"
-"Si, ti avevo riconosciuto dalla cicatrice" ammetto con un sorriso che ricambia.

-"Io invece sono Hermione Grenger" oh no, una mezzosangue. Non che abbia qualcosa contro eh, però mi ritrovo con Harry Potter e una mezzosangue, e se Tom o Mattheo lo dovessero scoprire veramente non so che può succedere.

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