V - Principessa

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Una volta usciti dal negozio di Madama McClan, Tom si stava preparando per smaterializzarsi, ma lo interrompo subito.
-"Andiamo ad Hogsmeade?" chiedo a Tom, incrociando le mani a mò di preghiera sperando in una risposta positiva.

-"A fare?" mi domanda il diretto interessato.
-"A prendere una burrobirra a I Tre Manici di Scopa" è una bevanda tipica del mondo magico, che a me piace tantissimo. Sarà perché ho avuto pochissime possibilità di provarla in tutta la mia vita, ma ne ho una voglia assurda.

-"Ma siamo già in ritardo Kris" ribatte Tom, con aria esausta. Nel frattempo Mattheo rimane impassibile alla nostra conversazione.
-" Ma dai, il ballo inizia alle 20:00, mancano ancora più di tre ore, ce la facciamo" dico sperando che ciò possa convincerlo.
-"Come se tre ore per prepararti ti bastassero" si intromette Mattheo.

Non gli rispondo come avrei voluto, primo perché mi sono stancata del nostro continuo battibeccare, secondo perché so che se lui decide che non dobbiamo andare, non andiamo.
E poi è vero, non sono conosciuta per essere una persona che si prepara velocemente, ma è perché mi scoccio sempre. Se voglio ci posso mettere anche mezz'ora.

-"Daii, prometto che sarò pronta in un battibaleno"
Tom lancia un sguardo a Mattheo come a chiedere "che facciamo?". In tutta risposta Theo scrolla le spalle in segno di consenso, ed è così che entrambi si arrendono e andiamo finalmente ad Hogsmeade.
Faccio un cenno a Mattheo come segno di ringraziamento ed entriamo nella locanda.

Appena varcata la soglia della porta, il campanello al di sopra di noi suona, come ogni volta che essa viene aperta, e pian piano sempre più persone e sempre più bisbìgli sono rivolti a noi.
I due ragazzi dietro di me sono ormai abituati a tutto ciò, ma date le poche volte in cui sono uscita, per me è tutto molto strano.

Esausta del parlare sottovoce della gente, proprio per non farsi sentire dai diretti interessati, decido di far sentire la mia di voce:
-"Cosa avete tutti da guardare? Giratevi e fatevi i cazzi vostri" dico in tutta risposta a quegli sguardi e quei bisbìgli.
In men che non si dica tutti fanno ciò che ho detto, cosa molto strana dato che io all'interno delle quattro mura non posso decidere neanche se mangiare una mela o una pera.

Alla nostra sinistra scorgo un tavolo libero e faccio cenno ai miei accompagnatori di andarci a sedere la.
Subito viene una cameriera: indossa una camicetta bianca e un pantalone nero con legato in vita un grembiule color rame, ha in capelli legati in un buffo chignon e gli occhiali tondi grandi quasi quanti la sua faccia, in mano ha il taccuino e la penna che la fa cadere già due volte.

-"Scusate, non so che mi stia succedendo" trema poverina, ha paura. Mattheo in tutta risposta sbuffa, in segno di scocciatura, mentre Tom continua a fissarla con aria superiore.
-"Oh andiamo" dice Mattheo buttando le braccia ai lati in segno di esasperazione, dopo che la ragazza fa cadere per la terza volta la penna.
Al che, nonostante lei si stesse già abbassando per raccoglierla, provvedo io, passandogliela.

-" Oh, grazie mille" mi dice a testa bassa, sistemandosi gli occhiali
-"Ehi stai tranquilla, non preoccuparti. Di certo non ti mangiamo" le dico con tono rassicurante, sperando si calmi.

"Allora io prendo un Burrobirra, con tanta panna mi raccomando" parlo prima io, così che magari la ragazza possa tranquillizzarsi ancora di più.
-"Anche io, ma con aggiunta di cannella" i gusti di Tom non li capirò mai, a me fa enormemente schifo la cannella, neanche se mi pagassero la mangerei.

-"Io invece una birra e basta" chi poteva essere ovviamente, se non Mattheo.
-"M-mi servirebbe un d-documento" io ci ho provato eh, però è la ragazza che se la cerca.

Mattheo fa una risata ironica, si lecca le labbra come per mantenere la calma, e dice:
-"Penso che tu sappia chi sono no? Sennò non avresti quella faccia e non tremeresti come una foglia. Quindi, perché cazzo mi stai chiedendo il documento?" Non so perché si stia arrabbiando così tanto, infondo sta facendo solo il suo lavoro.

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