II - Una vita non basta

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Mi avvicino alla porta dello studio di Voldemort, e come mi aspettavo è chiusa. Cerco di avvicinarmi il più possibile, ma sento poco e niente.

Così, sempre con cautela, prendo la mia bacchetta, che non è veramente mia, ma è solo una delle tante che Voldemort tiene in un cassetto non so esattamente per cosa.
-"Sonorus" bisbiglio, e così inizio a sentire le loro voci come se stessi anche io in quella camera.

-"Ma padre" dice Mattheo, che viene subito interrotto dal suo interlocutore.
-"Basta. Se ho detto che Kristalline verrà ad Hogwarts con voi, così sarà. Non voglio più sentire discussioni" lui è l'unico che mi chiama col mio nome di battesimo senza che gli possa dire qualcosa, ma solo perché poi mi crucerebbe e di certo non mi farebbe piacere.

-"Potrei sapere almeno il perché di questa decisione?"
-"Ha imparato tutto quello che potevo insegnarle, ormai è inutile che sta qui da sola con me. E poi è diventata anche difficile da gestire, e io non ho pazienza, quindi finirebbe sempre con una punizione. In più ho grandi aspettative per quest'anno, ciò vuol dire che spesso non sarò a casa, e non mi fido a lasciare quell'insulsa ragazzina da sola per così tanto tempo"

Non è una novità questa, e non mi ha neanche fatto male ciò che ha detto, per il semplice fatto che di lui non mi interessa assolutamente niente. Non lo potrò mai perdonare per ciò che mi ha tolto, ma purtroppo non posso neanche scappare da lui per diversi motivi. In realtà ci ho già provato, qualche mese dopo il mio arrivo qua, e come potrete ben capire dal presente, la mia fuga non è andata a buon fine. Per non parlare di tutte le maledizioni che ho dovuto subire dopo.
Poi man mano mi sono anche affezionata ai due Mini Riddle, e non riuscirei a separamici.

Voldemort continua col suo discorso, finché improvvisamente non sento più alcun rumore o voce, così per sicurezza cerco di allontanarmi camminando sulle punte in modo da non fare rumore, ma è tutto inutile dato che sento la sua voce chiamarmi e la porta aprirsi.

-"Kristalline, non sai che è maleducazione origliare le conversazioni altrui?" Mi fermo subito, e lentamente mi giro verso di loro.
"Che aspetti ad entrare? Dopotutto sei tu la protagonista di questo dialogo, no?" Sapevo che c'era qualcosa sotto, ma purtroppo non posso fare altrimenti.
Entro nella stanza, e chiudo la porta dietro di me, tenendo la testa bassa.

La stanza è a pianta rettangolare, con i toni sul grigio. A terra vi è un grande tappeto un po' più scuro del mogano, il pavimento è completamente nero, mentre le pareti sono di un grigio chiaro. C'è un lampadario enorme, ma più inutile dei piccioni, dato che emette veramente poca luce. Sulla parete di destra ci sono due finestre con contorni neri, coperte dalle tende color grigio scuro, mentre sulla parete di sinistra ci sono appesi dei due quadri, uno con un suo autoritratto, e uno con un ritratto di Nagini, il suo serpente. Sempre sul lato sinistro c'è una libreria, contenente tutti i libri proibiti. Mentre difronte c'è la sua scrivania, del medesimo colore del tappeto, e sempre di questo colore una poltrona alla sua destra.

-"Allora, sei felice di questa scelta?" Chiede retorico.
-"Si, signore" dico con sicurezza, ma continuando a tenere la testa bassa, semplicemente perché conosco il mio sguardo, sopratutto con certe persone, e non lo riesco a controllare. Dai miei occhi sembra sempre che io li stia sfidando, e in un certo senso è così, per questo con lui preferisco tenere la testa bassa.
-"Te lo saresti mai aspettato?"
-"No.." non mi dà il tempo di finire la frase che subito mi rimprovera.
-"Guardami negli occhi quando ti parlo" mi dice con tono duro.
Alzo subito la testa per guardarlo negli occhi.

Un po' più avanti, alla mia destra c'è Mattheo, mentre alla sinistra Tom, e dietro la sua scrivania c'è Voldemort.

-"In questi giorni andrai a Diagon Alley con Tom e Mattheo a comprare le cose necessarie" dice tranquillamente.
"Stasera a tavola continueremo a parlarne, ora andate, ho delle cose più importanti da fare" Lord Voldemort che ci degnava di una cena insieme a lui? Un'evento.

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