Capitolo nove: lettera

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"Ciao a tutti, sono Emily Ellis e ho 34 anni. Beh, forse dovrei dire Emily Baston ma, anche dopo 12 anni di matrimonio, non riesco a credere di essere sposata con la stella del Quidditch Oliver Baston, portiere del Puddlemere United, la squadra di Quidditch preferita e in cui ha sempre sognato di giocare. Scrivo questa lettera non sapendo se qualcuno mai la leggerà, scrivo semplicemente perché mi piace farlo, perché avevo voglia di parlare della mia vita, della mia famiglia o forse perché semplicemente non riesco a dormire. È appena passata la mezzanotte di non so più quale giorno, durante queste vacanze di Natale ho perso la cognizione del tempo, soprattutto dopo aver partorito Scarlett. È una bambina bellissima, ha gli occhi di Oliver e i miei capelli ricci, anche se di un castano molto più chiaro del mio. La guardo mentre dorme nella culla accanto al nostro letto e sono così grata e fortunata di avere avuto la possibilità di creare una famiglia con Oliver. Mentre scrivo ripenso agli anni passati ad Hogwarts, i più belli della mia adolescenza, quando cercavo stupidissime scuse per andare a parlare con il capitano di Grifondoro, quando studiavo la notte perché di pomeriggio dovevo andare a vedere i suoi allenamenti, quando stressavo Ginny ed Hermione con i film mentali sulla storia d'amore tra me e Oliver che, credevo, sarebbero rimasti tali. Ripenso al mio quarto anno a Hogwarts, quando avevo solo 15 anni e tanti sogni e speranze nel cassetto. Sognavo di diventare una giornalista e di scrivere sulla Gazzetta del Profeta, sognavo di inventare una pozione in grado di riconoscere a prima vista le persone buone da quelle cattive e non sapevo ancora che, in realtà, il mondo non si divide in persone buone e in persone cattive. Ognuno di noi ha dentro di sè una parte buona e una cattiva, la differenza sta nelle decisioni che prendiamo, a quale delle due parti decidiamo di dare ascolto. Per quanto riguarda me, so di non aver fatto sempre la scelta giusta, soprattutto quando Oliver ha finito gli studi ad Hogwarts ed io sono rimasta da sola. Credo di non averne mai parlato a nessuno e credo sia arrivato il momento di scriverlo in questa lettera, di scrivere come ho trascorso i miei ultimi tre anni a Hogwarts. Ero ancora piccola, mi mancava Oliver e, nonostante le promesse che ci fossimo fatti di impegnarci nonostante la distanza, non sempre siamo riusciti ad andare avanti. La nostra relazione in quegli anni è stata piena di alti e bassi, potevamo vederci soltanto durante le vacanze di Natale e d'estate e neanche per tutto il tempo. Dovevo stare con la mia famiglia, mi mancava tanto stare con loro e lui doveva allenarsi, allenarsi, allenarsi. A volte non sopportavo la sua popolarità, la sua fama, i suoi mille impegni come riserva del Puddlemere United ma ero sempre felice per lui. Ero felice ed orgogliosa di vedere che lui era riuscito a raggiungere il suo sogno ed io in confronto a lui mi sentivo piccola, impotente, inutile. Studiavo, prendevo buoni voti, stavo con le mie amiche ma mi mancava qualcosa. Mi mancava vederlo in giro per i corridoi, mi mancava correre ai suoi allenamenti e vederlo mentre parava tutte le pluffe, mi mancava urlare il suo nome durante le partite di Quidditch. Mi mancava lui. Ma nonostante questo, nonostante la mancanza, non ho mai cercato di rimpiazzarlo con qualcun altro. Sapevo che, anche se ci avessi provato, non ci sarei riuscita, è insostituibile. E sapevo che quello che avevo provato per lui e che continuavo a provare nonostante la distanza, non lo avrei mai più provato per nessuno."

"Ehi amore, cosa fai a quest'ora?" sento la voce di Oliver nel letto, mentre mi guarda seduta mentre scrivo. 

"Raccontavo di noi" gli rispondo. Mi alzo dalla sedia e lo raggiungo nel letto, stendendomi accanto a lui. Lascio che mi abbracci, che il suo profumo invada le mie narici, che le sue mani giochino con i miei capelli. Esattamente come diciannove anni fa, quando non avevamo ancora Villa Nimbus ma dovevamo nasconderci nei dormitori per poter passare un po' di tempo insieme. Quando ci eravamo promessi che avremmo trascorso tutta la nostra vita insieme, non credendo che poi lo avremmo fatto davvero. Quando essere la ragazza del capitano mi faceva sentire la ragazza più fortunata di Hogwarts, esattamente come adesso mi fa sentire la donna più fortunata del mondo. 

FINE

*Spazio autrice*

Ecco qui l'ultimo capitolo di questa fanfiction, non avevo molte idee su come concluderla ma mi sembrava doveroso dargli un bel finale. Grazie mille a chi mi ha seguito in questo viaggio, supportandomi con tante stelline e commentini, che vi chiedo di lasciare anche in quest'ultimo capitolo se vi è piaciuto (spero di si). 

P.S. questa non è davvero la fine, Hogwarts è e sarà sempre nei nostri cuori (e forse in un'altra fanfiction🤐)

La ragazza del capitano - 19 anni dopo || Oliver Baston Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora