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"Ha soltanto bisogno di un po' di tempo, Yoongi è fatto così" disse Jimin guardando Jungkook e sorridendogli.

"Vuoi restare a cena, Jungkook?" chiese Taehyung evitando il suo sguardo.

L'autista accettò, felice.

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Mangiarono di gusto e chiacchierarono del più e del meno. L'atmosfera era rilassata e per un po' nessuno parlò dell'episodio risalente ad anni prima, quello che aveva causato l'allontanamento dei tre amici.

"Sai, Jungkook, io volevo perdonarti da tanto tempo. Ho sempre saputo che tu avevi mentito soltanto per paura e non perché sei una cattiva persona. Però ti ringrazio di aver detto quelle cose, prima. Se non l'avessi fatto credo che per orgoglio avrei continuato a portarti rancore".

Taehyung sorrise e Jungkook lo imitò, felice che le cose fra di loro si fossero sistemate, sebbene fossero passati tanti anni.

In quel tempo aveva sofferto silenziosamente, sentendosi in colpa, ma non trovando il coraggio di rimediare. Inoltre non gli era mai sembrato di meritare il perdono dei suoi due vecchi amici.

Quel giorno, invece, quando era entrato a casa di Jimin e vi aveva visto Yoongi e Taehyung, aveva capito che era arrivato il momento di sistemare le cose. Non voleva più vivere con il rimorso e sapeva che se non avesse cercato di fare il primo passo, difficilmente gli si sarebbe ripresentata un'occasione del genere.

A tavola Jungkook osservò a lungo Jimin chiacchierare con Taehyung. Lo osservò senza essere visto, come tante altre volte aveva fatto da quando un giorno l'aveva visto salire sull'autobus e aveva capito che quel ragazzo era speciale.

A un tratto il biondo si voltò verso di lui, lo sorprese a fissarlo e gli regalò un sorriso così tenero e sincero che il moro si sentì svenire di gioia.

Non era affatto come sull'autobus. In quel momento Jimin lo conosceva e provava dei sentimenti per lui, dato che al parco lo aveva baciato.

Tuttavia il ricordo di Jimin fra le braccia di Yoongi non voleva lasciarlo e con esso tutta la preoccupazione di essersi sbagliato sullo stato delle cose fra lui e il biondo.

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"Dobbiamo parlare" gli disse quindi prima di andarsene, più tardi quella sera.

Taehyung stava lavando i piatti canticchiando allegramente. Anche se non lo mostrava più di tanto, si capiva da lontano un miglio che anche lui era felice di essersi riappacificato con Jungkook.

"Certo, vuoi che andiamo in salotto?".

L'autista annuì.

Una volta lontani dalle orecchie curiose di Taehyung, i due si sedettero sul divano e Jungkook prese per mano Jimin, il quale lo guardò con il cuore che gli martellava nel petto.

"Voglio ringraziarti, Jimin. Grazie per avermi permesso di venire, grazie per avermi dato la possibilità di chiedere perdono a Tae e Yoongi".

Jimin sfiorò con un dito lo zigomo del moro e gli sorrise teneramente.

"Non devi ringraziarmi. In realtà hai fatto tutto tu". Poi sospirò e aggiunse: "A me dispiace molto per ciò che hai dovuto sopportare in questi anni. Dev'essere dura commettere un errore a cui non hai modo di rimediare".

"Purtroppo è così che succede la maggior parte delle volte".

Il biondo annuì.

"Mi dispiace anche per prima...Yoongi, beh, vedi, lui è stato il mio ragazzo fino a un anno fa e prima, alla fermata dell'autobus, mi ha abbracciato perché si sentiva in colpa e voleva tornare con me. Ma non devi temere, Jungkook, io non ne ho l'intenzione. L'ho perdonato, ma ormai non ho più alcun interesse ad avere una storia con lui. Ha tradito la mia fiducia e...".

"Che cosa ha fatto?" chiese Jungkook, sebbene avesse già intuito quale fosse la risposta.

"Mi ha tradito con un altro" rispose Jimin, sorridendo amaramente.

Jungkook strinse più forte la mano del biondo e gli rivolse uno sguardo triste.

"Non preoccuparti, ormai è passato più di un anno...".

"Io non ti tradirei mai, Jimin".

Il biondo si bloccò, aspettando che l'altro continuasse.

"Lo so che ci conosciamo da pochissimo tempo e via dicendo, ma io, vedi, Jimin, io...". Jungkook si interruppe e distolse lo sguardo, imbarazzato. "Voglio stare con te".

Jimin sgranò gli occhi, mentre un sorriso puro e sincero si faceva lentamente strada sul suo volto.

"Vuoi... vuoi avere una relazione con me?" domandò, sperando di non aver capito male.

Jungkook annuì, poi si sporse leggermente verso di lui e fu sul punto di poggiare le labbra sulle sue, quando la porta si spalancò e Taehyung irruppe in salotto.

"Allora, abbiamo un sacco di cose da ber...". Il ragazzo dai capelli blu si bloccò, capendo che cos'aveva appena interrotto. "Non abbiamo niente da bere, nossignore" esclamò facendo finta di niente e andandosene.

Jimin e Jungkook sorrisero divertiti. Poi il moro si avvicinò di nuovo al biondo e gli diede un bacio sulle labbra, dolce e delicato, ma che esprimeva perfettamente ciò che provava nei suoi confronti.

"Quindi?" chiese poi, staccandosi e guardandolo in trepidante attesa.

"Certo che sì" rispose il ragazzo, mentre gli ridevano perfino gli occhi.

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Quella sera Jimin passò la notte con lo sguardo puntato sul soffitto, senza riuscire a dormire, sorridendo e pensando al suo Jungkook.

The Bus Driver || JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora