Traccia 94.

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"Benedetta" mi richiama qualcuno bussando in uno dei bagni dello spogliatoio delle ragazze nella Sala Relax.
"Si?" dico io aprendo leggermente la porta e vedendo la figura di Lentiggine in piedi guardandomi seduta a gambe incrociate per terra nel piccolo spazio del bagno.
"Perché sei rinchiusa in bagno?" mi domanda lui, sedendosi a gambe incrociate per terra difronte alla porta aperta del bagno.
"Stavo ripassando il brano e volevo rimanere da sola" dico io, mostrando al ballerino il foglio ormai tutto pieghettato con diversi disegni sopra.
"Dobbiamo andare nelle gradinate" mi avverte lui avanzando verso di me la mano, che prendo subito e ritrovandomi in mezzo alle sue gambe, ancora seduto con la schiena appoggiata sul muro dello spogliatoio.
"Dici che è una sfida?" domando io, guardandolo negli occhi nel mentre che la mia mano passava nei suoi capelli.
"Non lo so" sussurra lui incrociando i miei occhi e accarezzare il mio braccio scoperto.
"Ciao" sussurro nelle sue labbra.
"Ciao" sussurra lui, sorridendo per poi appoggiare delicatamente le sue labbra alle mie.
"Andiamo" dico io per poi alzarmi ed essere seguita dal ballerino.
"Dove eri?" mi domanda Rea già seduta nelle gradinate facendosi un po' più la per farmi posto.
"In bagno a ripassare il brano" dico io appoggiando la schiena nelle gradinate.
Dallo schermo del televisore difronte alle gradinate in cui eravamo seduti tutti noi, compare la figura di Raimondo Todaro.
"Visto che la Maestra Celentano puntualmente assegna ogni settimana compiti ai miei allievi a parer mio per destabilizzarli e perché pare che i suoi allievi sono più versatili e bravi etc... Questa settimana avevo assegnato il compito sui tacchi a Cristiano ma ho pensato, già che ci siamo e stiamo arrivando al Serale, che con questo video vorrei chiedere alla Maestra Celentano e alla produzione di fare una vera sfida tra Christian, l'allievo che io sostengo, e Cristiano, il pupillo della Maestra. Una sfida vera intendo che ci sarà giudice esterno con un risultato vero, ossia chi vince continua la corsa per il Serale e chi perde torna a casa. Per fare sfida equa propongo un cavallo di battaglia a testa e pezzo in comune il pezzo sui tacchi, voluto espressamente dalla Maestra Celentano" parla il professore, provocando un sconvolgimento generale tra noi compagni.
"Non capisco perché farla adesso, per mandare uno a casa, così. Mi dispiace, hai capito" dice Christian com una faccia contrariata verso Cristiano.
"Non mi fa impazzire questa cosa. È una cosa comunque per crescere. Però nel senso bo." dice il ballerino classico, con voce sottile.
"Chi va al Serale non si può decidere tramite una sfida" continua a parlare il ballerino di hip-hop.
"Invece secondo me è una cosa che possa far crescere" ribatte Luca verso i due ballerini, visibilmente scossi da questa notizia.
"Quello sicuramente" risponde Lentiggine, rigirandosi tra le mani una bottiglietta d'acqua vuota.
"Non credo che la Celentano si voglia tirare indietro. Non è nemmeno l'esempio che vuole dare ai suoi allievi. Però se è da farsi è da fare" ribatte il ballerino classico, alzandomi definitivamente dalle gradinate seguito dagli altri compagni.
"Mi dispiace" sussurra Christian abbracciando l'altro ragazzo.
"Perché ti dispiace?"
"Perché non voglio che nessuno dei due vada a casa" sussurra il ballerino buttando giù gli occhi verso il pavimento, nel mentre che l'altro ballerino raggiungeva gli altri ragazzi.
Ancora seduta nelle gradinate, mi avvicino al ragazzo per abbracciarlo forte.
"Che settima di merda" sussurra lui con la testa appoggiata nella mia spalla.
"Non abbatterti proprio ora. Studia e dimostra che sei forte e che riesci a vincere questa sfida. Ha ragione Luca quando dice che è un modo per crescere, ma sopratutto è una dimostrazione per te stesso nel non sentirti più inferiore agli altri." dico io allontanandomi per guardarlo in faccia.
"Grazie" sussurra lui baciandomi le labbra.
"Hai lezione ora?" domando al ragazzo, sedendomi nelle gradinate.
"No" dice lui, mettendosi affianco a me, appoggiando le mie gambe sulle sue.
"Allora" dico io, prendendo dalla tasca del jeans le cuffie con l'Mp3. "Ascoltiamo un po' di musica per distrarci".
Infilo le cuffie nel mio orecchio e nel suo, in cui mi lascia un bacio nella guancia, per poi avviare la musica.

"E se ti perdessi?" domanda lui, difronte a me con le cuffie che riproduceva la musica.
"Non succederà" sussurro io, giocando con la sua collana d'oro.
"Promettimelo" dice lui appoggiando la fronte sulla mia.
"Te lo prometto, Lentiggine" sussurro per poi abbracciarlo e guardare dritto nello specchio, notando una lacrima che scendeva nella mia guancia.

"Ragazzi, Buonasera" ci saluta Rudy, comparendo in un secondo nel televisore della casetta, difronte a tutti noi seduti nelle gradinate.
"Ciao" salutiamo tutti noi seduti.
"Volevo dirti che vi ho scritto qualche riga ed è una cosa che riguarda tutti. Vi ho scritto: Ho sempre pensato che sia inutile da parte dei prof insistere sulle cause perse. La produzione offre ai nostri prof molti  strumenti  per capire le reali potenzialità e il valore dei nostri allievi. In settimana, dall'inizio dell'anno, partecipate ad una gara di canto, giudicata da professionisti del settore, persone che hanno un'opinione che conta. Fino alla settimana scorsa chi risultava nelle ultime posizioni andava in sfida automaticamente. Quello che voglio chiedere alla produzione, che chiedo ufficialmente alla produzione è di limitare i due biscotti rossi ad uno solo. L'ultimo o ultima classificata non andrà in sfida ma abbandonerà il programma. Chiedo alla produzione di comunicarla ai miei colleghi nella speranza che accolgano questa richiesta, nella consapevolezza che questa scuola deve formare talenti e non alimentare inutili speranze" dice lui, sentendo dentro di me un'iniziale ansia che mi provocava il tremore delle mani. Con la testa china e le mani che tremavano noto come altre  mani si poggiano su di me per poi accarezzarle delicatamente. Alzo leggermente lo sguardo per vedere Christian avvicinarsi a me e accarezzarmi delicatamente le mani, che piano piano smettevano di tremare.
"Volete dirmi qualcosa?" domanda il professore dopo il silenzio che si era creato dopo le sue parole.
"Più che altro perché in questo momento del programma?"domanda Luca, seduto nell'ultimo gradino, insieme ad Albe e Rea.
"Siamo vicini al Serale, ragazzi. Per la maggior parte di voi, siete già qualche mese qua. Proprio per alimentare false speranze al Serale non ci andrete tutti" risponde lui dal televisore nero.
Dopo una breve discussione tra il mio professore e Albe ci alziamo tutti dalle gradinate per commentare quanto appena successo. Senza badare agli altri, mi alzo per andare nel primo giardino e accendermi una sigaretta per buttarmi per terra nel giardino con gli occhi rivolti verso il cielo blu.
"Cosa ti preoccupa?" mi domanda Lentiggine sedendosi affianco alla mia figura distesa.
"Dovrò portare il pezzo assegnato da Lorella per la gara canto. È questo che mi preoccupa. Porto un pezzo di cui non ho scritto niente ma solamente una semplice cover" dico io, chiudendo leggermente gli occhi.
"Benedetta, devi solo ricordarti delle parole che ti ha detto Antonella. Ce la fai benissimo, devi solo credere in te" dice lui. Mi giro leggermente per vedere come se ne stava seduto a torturarsi, come sempre, le unghie. Mi avvicino leggermente per appoggiare la testa nella sua gamba piegata.
"Mi dispiace se ti rompo con le mie paranoie. Devi solo pensare alla sfida"
"Forse è meglio non pensarci alla sfida. Mi sto allenando ogni ora e mi fanno malissimo i piedi per tutte le ore sui tacchi" dice lui, accarezzandomi i capelli.
"Se vuoi dopo la sfida li bruciamo, tanto non serviranno più ne a te, e io non me ne faccio niente" dico io, provocando leggermente la sua risata.
"Posso farti una domanda?" mi chiede lui, facendomi alzare dalla sua gamba.
"Dimmi" dico io, sedendomi a gambe incrociate affianco a lui.
"Dormiamo insieme stanotte?" domanda lui girandosi verso di me, incastrando i suoi occhi nei miei.
"Si, ma perché me lo chiedi se abbiamo già dormito insieme?"
"Perché potrebbe essere l'ultima notte" dice lui, volgendo lo sguardo verso il cielo.
"E dove dormiamo se ci sono gli altri nelle nostre camere?" domando io, cacciando i pensieri negativi, rivolgendo allo stesso tempo gli occhi verso il cielo.
"Nel divano" dice lui, girandosi verso di me e avvicinandosi.
"Va bene, allora dormiamo insieme" sussurro io senza farmi sentire dalle telecamere per poi avvicinarmi e baciarlo nelle labbra.
"Potrebbero anche spegnere le telecamere" dice lui soffiando sulle labbra.
"Improbabile" dico io, buttando la schiena nell'erba e avvicinando  il viso del ragazzo al mio.
"Io ci spero sempre" dice lui, infilando una sua mano sotto la mia maglietta e accarezzandomi la schiena. Con gli occhi puntanti sui miei mi bacia sulle labbra con la mano che percorreva tutta la mia schiena, nascondendo la mano sotto la mia bralette. A quel tocco, stringo i suoi capelli nelle mie mani per baciarlo con più foga sulle labbra, provocando in lui dei respiri forti che placca stringendo nelle mani la pelle della mia schiena. Passa dalle mie labbra a baciarmi le guance per poi passare a baciarmi la mascella e il collo, provocando in me un brivido.
"Christian, adesso no" sussurro io chiudendo gli occhi al suo viso nascosto nel mio collo.
"Uff" sbuffa lui spostandosi dal mio corpo per poi distendersi nell'erba. Entrambi sorridiamo  distesi per terra nel giardino con le mani intrecciate.

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