Traccia +

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"Quanti minuti sono passati?" domando io a Edo distesi difronte al forno.
"Uno, Mamma"
"Ma quanto ci mette" sbuffo buttandomi per terra nel pavimento della cucina.
"Non essere triste, Mamma" dice Edo appoggiandosi nella mia pancia.
"Quando arriveranno tutti la torta non sarà pronta" dico io accarezzando i piccoli ricci del bambino.
"Possiamo andarla a comprare al supermercato. A papà diciamo una bugia"
"Ma è il vostro compleanno, voglio fare qualcosa per voi" dico io avanzando il bambino al mio viso.
"Quanti anni compi, Edo?" domando al bambino baciando la sua guancia.
"4" dice lui mostrando le ditina delle sue mani.
"Ma come 4? Sono tanti" dico io baciando tutto il viso del bambino.
"Mamma mi fai il solletico" dice lui ridendo leggermente appoggiando le mani nelle mie guance.
"Sei identico a tuo padre"
"Cioè" dice lui baciandomi le labbra.
"Anche lui soffre il solletico" dico io sorridendo verso il bambino. Veniamo interrotti da un rumore incessante.
"Cosa è questo rumore Edo?"
"Non lo so Mamma"
Entrambi giriamo lo sguardo verso il forno che si era accesso.
"È pronta Edo" urlo io felice andando verso il forno insieme al bimbo.
"È pronta" urla lui battendo le manine.
"Adesso la decoriamo" dico io prendendo la torta e appoggiandola nel tavolo della cucina.
"Chi viene stasera mamma?"
"Chi vuoi che venga?" dico io sedendomi nella sedia per notare il bambino cercare di salire sopra le mie gambe.
"Zia Rea, Zio Luigi" dice lui incastrando le manine nel mio collo.
"Sei stanco amore?" sussurro io sentendo il suo respiro nel mio collo.
"Stamattina ho giocato tanto con i miei compagnetti" dice lui stringendo tra le mani la mia felpa nera.
"Stasera non vuoi invitare qualche tuo amichetto?" domando io decorando nel frattempo la torta di compleanno di Lentiggine e del bambino.
"Voglio festeggiare con te e papà e poi dormire nel lettone insieme tutte e tre" sussurra lui stringendo il mio collo.
"Ti accompagno a letto, così ti riposi per stasera" dico io prendendo in braccio Edo e portandolo fino alla camera da letto.
"Mamma"
"Si?" dico io nel frattempo togliendo i suoi vestiti.
"Bacio?" dice lui avanzando le mani nel mio viso.
"Bacio" dico io baciando le sue labbra per poi coprire il suo corpicino con il lenzuolo.
Chiudo leggermente la porta per ritornare a decorare la torta fin quando non sento un giro di chiavi nella porta.
"Cazzo" dico io cercando di riordinare tutto e nascondere la torta.
"Benedetta ci sei?" domanda Christian, chiudendo la porta.
"Si" urlo io mettendo la torta dentro il forno.
"Dove sei?"
"In cucina" urlo io buttando tutte le posate sporche nel lavandino della cucina.
"Cosa è tutto questo casino?" dice lui buttando il giubbotto nel divano e guardandosi intorno.
"Stavo giocando insieme ad Edo" dico io uscendo dalla cucina.
"Dove è lui?"
"Sta dormendo, era stanco" dico io avvicinandomi alla sua figura.
"Cosa stavate facendo?" domanda lui con un sorriso.
"Te l'ho detto giocando" dico io sorridendo capendo come già sapeva tutto.
"Dai almeno fai finta di niente, che tuo figlio ci tiene tanto. Quasi non si ricorda che è anche il suo compleanno"
"E dove è il mio regalo di compleanno?" sorride lui prendendomi dal braccio e buttandomi sopra il suo corpo.
"Siamo io e Edo il tuo regalo" dico io cingendo il collo del ragazzo.
"Adesso Edo non c'è" dice lui soffiando nel mio collo.
"Ti devi accontentare di me" dico io facendo ridere immediatamente il ragazzo.
"Ti va bene?" dico io puntando gli occhi nelle sue labbra.
"Si" sussurra prima di attaccare le labbra alle mie.
"Hai chiuso la porta della camera?"
"Si" dico io prima di incastrare le mani nei suoi capelli e stringerli tra le dita.
"Non ti è passato il vizio di incastrare le mani nei capelli" dice lui baciando le mie guance.
"E tu di baciarmi le guance" dico io incastrando le mani sotto la sua felpa.
"Mamma mia Benedetta" sussurra lui facendomi alzare e distendere il mio corpo nel divano.
"Cosa?" dico io ridendo leggermente sentendo i baci nella sua pancia salire spostando la maglietta.
"Quando facciamo un altro bambino?" domanda lui togliendomi la maglia.
"Facciamo crescere Edo almeno di qualche anno e poi ci pensiamo" dico io guardando il ragazzo salire nelle mie spalle sentendo i morsi.
"Edo ormai è già intraprendente, sicuramente gli farà piacere un altro bambino in giro per la casa"
"Ne dobbiamo parlare adesso?" dico io sentendo le sue mani stringere il mio collo.
"No" dice lui avvicinando le labbra al mio collo e arrivare alle mie labbra che bacia con foga.

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