5 - Boro (B)

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Loro dicevano che lui era come un mattone. Un alveare di celle elementari di SiO2. Silicio. Il 92% della crosta terrestre ne era pervaso. Un mattone di nome Ekri.

La sua vibrazione costante, la struttura molecolare perfetta, facevano di lui un elemento di grande interesse. Se avesse potuto, se ne sarebbe inorgoglito. Ma Ekri non aveva orgoglio, o almeno non quello che apparteneva alle creature che erano fatte di tempo.

Loro non erano fatti di tempo, ma di spazio, proprio come lui. Per questo erano scesi sull'immenso mare di sabbia. Per questo tentavano di comunicare con lui. In un certo senso si assomigliavano. Tuttavia Ekri non possedeva le informazioni di cui avevano bisogno. O almeno, così gli sembrava.

Avevano esaminato la sua vita, fin da quando era nato, lungo tutto il suo periodo di formazione. Per un individuo come lui, la vita non era stata facile davvero. Non era stato libero di evolversi: aveva trovato molti ostacoli intorno a sé, come depositi di particelle o altro. Così, alla fine, era diventato una creatura informe, irregolare e isolata.

Non riusciva a capire perché Loro volessero proprio lui. Visto che non era un gran degno rappresentante della sua specie. Oppure, rifletté, avevano scelto a caso. Comunque, da quanto aveva potuto capire, c'entravano qualcosa certe sue proprietà. Proprietà che dipendevano, non tanto dalla sua non-forma poliedrica, quanto dalla sua struttura intima. SiO2. Anidride silicica. E dal disperato bisogno che loro avevano di comunicare. Di comunicare a tutti i costi. 

Sabbia (Ciclo di Hanar vol.1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora