Capitolo due

544 14 0
                                    

La decisione di lasciare la villetta che condividevamo e andare a vivere in un nido d'amore per conto nostro era arrivavate dopo vari ricatti. Mi ero ritrovata a tentare di convincere Simon con promessa di sesso da urlo,colazioni a cinque stelle. Infilavo bigliettini per ricordargli quanto fosse meraviglioso,cucinavo meringhe alla vaniglia ( chi poteva resistere?)
Avere quella casa per me era davvero importante.
Perché desideri disperatamente andare a vivere con lui? Disse una notte Hanna,la nostra coinquilina.
Sei giovane,perché non consideri le altre opzioni? Goditi la vita.
Hanna mi irritava. Scossi il capo arrabbiata.
È così strano? - le chiesi - voler vivere con l'uomo che amo? É una tappa naturale per noi,sai?
Sapevo di apparire un po ingenua,mi stavo aggrappando all'idea come una scialuppa in salvataggio.
Vedi sono sicura che io e Simon siamo fatti l'uno per l'altra - dissi - perché aspettare fino a 30 anni prima di impegnarci sul serio? Dio,la gente è ossessionata dall'idea che non deve sistemarsi se non ha un lavoro sicuro. Ma lo voglio fare.
Hanna fece spallucce e mi disse che ero troppo vecchia per la mia età e dovevo essere più prudente.
Non sono troppo vecchia - dissi - adoro vivere a Londra tuttavia voglio qualcuno da cui tornare la sera.
E poi più Simon faceva resistenza più per me diventava una sfida. Col 99% della gente non lo avrei mai ammesso.
Guarda questo posto - disse - intendendo la pila di vestiti,libri,carte di lavoro ecc.
Voglio dire,cristo,hai mai pensato di mettere un po di ordine qui? Disse
Se c'era una cosa di Simon che non mi piaceva era proprio questa: riusciva a farmi sentire una perfetta scolaretta capricciosa per cose banali.
Devo ammettere che le faccende domestiche non erano il mio forte,ma non avevo mai sentito quel posto come una vera e propria casa,quindi perché provarci?
Ma sarà diverso - dissi - mentre Hanna era in salotto a mangiarsi tacos.
Diverso come? - disse Simon - guardando Hanna che si stava mettendo lo smalto ai piedi.
La gonna le si scostò dai fianchi,scoprendo una lunga gamba e un bordo di pizzo del suo intimo.
Mi sentii immediatamente goffa,portavo mutandine semplici non di pizzo,le mie gambe non erano lunghe.
Queste cose non avrebbero dovuto infastidirmi - Hanna era mia amica - eppure non potevo evitarlo.
Quando si muoveva tutti la guardavano. Mi odiavo per questo ma non potevo negare di essere gelosa di lei.
Non sono sicuro di essere pronto per il barbecue e le spedizioni dell'ikea - disse Simon - con un sorriso semiserio.
Ma lo sai che io sono una ragazza di città! Dissi.
Non è che non ti amo - disse Simon - con la testa altrove.
Mi spaventa l'idea dell'impegno che implica la nuova casa - continuo - è un passo importantissimo non credi? Viviamo insieme qui,ma ognuno ha il proprio spazio. Capisco cosa voglio dire?
Rimasi in silenzio. Non vedevo l'ora di andare a convivere ma perché stavo cercando di convincere Simon che fosse la persona giusta?
Mmm - dissi con calma.
Quindi non capisci cosa intendo? - disse - riguardo lo spazio? E se litighiamo,Juliet? Non avremmo nessun posto dove poter tenere il broncio.
Hanna diede un colpo nel piede di Simon e disse: cresci un po!
State insieme da tanto ormai,tre anni? - disse - se vi azzuffate vi date un bacino e fate pace. Simon sorrise.
Lui mi afferro e strofino il viso contro il mio collo. Mi abbandonai al suo abbraccio. Amavo sentire le sue braccia intorno a me.

COMMENTATE FATEMI SAPERE.
E VOTATE.

Dove sei tu,quella,è casa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora