Dove sei tu,quella,è casa.

Capitolo dieci

Proprio la ragazza che cercavo - disse - con un morbido sorriso.
Mi voltai,alzai lo sguardo e trovai Dylan con il viso rivolto verso di me. Sorrideva mostrando una fossetta solo da un lato.
Cerchi casa? - chiese - inclinando il mento verso lo schermo del mio computer. Mi piace quella li mi disse.
Oh no - dissi - cercando di cambiare icona sul computer.
Stavo solo facendo qualche ricerca - dissi - in modo sbrigativo.
Dylan mi rendeva molto nervosa ma oggi dovevamo occuparci di lavoro.
Peccato che trovavo le sue argomentazioni noiose. Faceva i soliti dibattiti che facevo di solito al pub con gente ubriaca.
Incomincio a dirmi che quando ci siamo conosciuti la prima volta ero completamente assente,con occhi tristi..
Mi osservava con tanta attenzione,improvvisamente ebbi la strana sensazione di potergli raccontare ogni cosa senza che mi giudicasse.
Mi racconto della sua vita mentre lavoravamo,inizio a raccontarmi del suo mini appartamento pieno di tavole da surf. La sua passione.

È per questo che all'incontro con Philip ero così distratta? - mi chiese -
Sto attraversando.... Mi bloccai.
Dylan venne verso di me porgendomi un fazzoletto. Merda.
Non volevo mi dispiace - mi disse -
No no - dissi - è solo che...sono stata...ho rotto con..
Dylan mi abbraccio. E aggiunge che non è bravo con le parole. Ma poteva farmi distrarre con un drink più tardi.
Un drink? - dissi - con un mezzo sconosciuto che mi ha fatto piangere mentre lavoravamo?
Circostanze attenuanti - disse -

La nostra uscita sembrava andare per il meglio.
Hai una ragazza? - chiesi - con sorpresa sia mia che sua.
Emh.. - disse - beh in effetti si. Ho una relazione tira e molla. Vuole essere libera. Però nello stesso tempo è una persona un po gelosa e non proprio sana di mente.
Mi misi a ridere.
Sarebbe troppo strano. Mi piacerebbe pensare che noi... - disse - la frase fu interrotta dal trillo di una telefonata.
Dannazione sono un idiota - disse - mi dispiace devo andare.