Capitolo 2 -A good wine-

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Madison

«Allora Raphael, quando vengono i tuoi figli?» ecco che come al solito Enzo non si accorge della mia entrata e di mio fratello accanto, ma quando di rende conto che l'attenzione di tutti è puntata su di noi con fare teatrale si alza dal tavolo aprendo le braccia per indicarci affetto.

Mentre percorre la navata la presa di mio fratello si fa salda, mi volto verso di lui e sussurro un "va tutto bene" e subito si calma. James ha sempre odiato Enzo Turner perché secondo lui è uno stronzo di prima categoria, ma non ha capito che pensiamo tutti la stessa cosa di Enzo.

Enzo come mio padre ha origini italiane ma non ha mai vissuto in Italia a differenza. Essendo anche lui con un titolo nobile, mio nonno gli ha concesso di essere amici. Mio papà lo considera un vero amico e credo anche Enzo lo consideri tale. Sono amici da quando sono piccoli e non si sono mai lasciati, si incontrano quasi tutti i giorni al di fuori del lavoro e la maggior parte del tempo lo trascorrono giocando a poker o a bigliardo.

«Madison, James» guarda prima me e poi mio fratello, «venite, vi presento alcuni dei miei figli» nel frattempo la sala non è più in quel silenzio tombale di due minuti fa. «Allora, lui è Logan, ha sedici anni, mente lui è Marcus, ha la tua stessa età James, lei invece è la mia principessa» gli occhi di Enzo diventarono innamorati quando guardò la sua "principessa". «Samantha» noto con molto piacere che non solo gli occhi di Enzo sono a cuoricino, ma anche quelli di mio fratello... Aspetta- MIO FRATELLO.

«James, contegno» sussurro all'orecchio di mio fratello senza farlo sentire o notare a chi è intorno a noi.

«Turner ma non avevi quattro figli?» urla Miguel. Porto la mia attenzione su di lui, Miguel Davilla, il più simpatico tra tutti. È messicano e ha comprato parecchi terreni del Messico. Lì è visto come un eroe perché ha assunto moltissima gente nella sua azienda. Quell'uomo ha un potere sorprendente ma un umorismo capace di farti sbellicare dalle risate in due secondi.

Trattengo un sorriso, visto il suo intervento fuori dal comune per noi e poi torno di nuovo con lo sguardo su Enzo, il quale sembra parecchio seccato. Fa una cosa strana con l'occhio, come un tremolio, comunemente si direbbe un gesto involontario, ma conoscendo il suo egocentrismo e studiando per qualche anno psicologia, lo fa apposta per farsi passare innocente per qualche motivo.

«Beh, sono ancora quattro ma uno ha deciso che verrà dopo essersi fottuto una brasiliana» risponde facendo un gesto esausto.

«Almeno lui viene con le palle vuote» dice sottovoce mio fratello, ma niente mi sfugge. Conosco mio fratello più di sé stesso, so tutti i suoi punti deboli, mentali e fisici e di certo quello fisico è la sua spalla.

«Vado a salutare gli altri» dico prima di voltarmi con irruenza facendo sbattere la mia di spalla alla sua. Da piccolo si è lussato la spalla, niente di ché.

Mio fratello d'istinto porta una mano sopra il punto colpito e un sorriso trionfante si fa spazio nel mio viso.

«Michelle, zio» paleso la mia prima parola della serata in italiano.

Michelle è la figlia di mio zio, sprizza antipatia da tutti i lati o forse come dice mio fratello, io e lei siamo troppo simili ma l'unica differenza è che io così ci sono diventata ed è più una maschera, lei è così di natura...

Mia cugina come al solito guardando verso l'alto alza una spalla, un gesto che non capirò mai, mio zio invece mi risponde con un abbraccio che, come ogni volta, non ricambio.

«Miguel, come va?» questa volta invece vanto il mio spagnolo.

«Molto bene cara, non ti preoccupare, capisco benissimo anche se non mi parli in spagnolo» rispondendo alla mia domanda un sorriso contagioso invade il suo viso.

Belle And The PrinceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora