𝐕𝐈: 𝐛𝐢𝐩𝐨𝐥𝐚𝐫

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"𝐃𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐤𝐧𝐨𝐰 𝐭𝐡𝐚𝐭 𝐈 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐲𝐨𝐮"
|𝐒𝐎𝐍𝐆 𝐅𝐎𝐑 𝐓𝐇𝐄 𝐂𝐇𝐀𝐏𝐓𝐄𝐑|
|𝐓𝐄𝐄𝐍𝐀𝐆𝐄 𝐅𝐄𝐕𝐄𝐑|
|𝐁𝐘 𝐃𝐑𝐀𝐊𝐄|

𝐎𝐜𝐭𝐨𝐛𝐞𝐫 𝟏𝟏𝐭𝐡 𝟐𝟎𝟏𝟕
𝟎𝟖:𝟎𝟗 𝐀.𝐌.
𝐒𝐚𝐧 𝐃𝐢𝐞𝐠𝐨, 𝐂𝐚𝐥𝐢𝐟𝐨𝐫𝐧𝐢𝐚, 𝐔𝐒𝐀

La giornata era iniziata prima del solito e, come avevo avuto modo di capire, Alisha aveva ritmi diversi dai miei

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La giornata era iniziata prima del solito e, come avevo avuto modo di capire, Alisha aveva ritmi diversi dai miei. "Ali, la colazione è pronta" urlai dalla cucina, mentre servivo tutto a tavola. Scese stropicciando l'occhio sinistro e cambiò espressione vedendo i waffle fumanti nella teglia a centro tavola. "Eccomi" fece una corsetta prendendo quanti più waffle le andavano.
"Hey hey, lasciane un po' anche per me" il mio tono di voce si fece sempre più basso ricordando il primo pranzo con Justin e il suo non riuscirsi a trattenere di fronte a cotanti salumi di qualità.
Soffocai una risata, mista ad un lamento. Rimpiangevo ogni singolo momento e mi stavo convincendo sempre di più di quell'animo triste e felice che faceva parte di me.
"Tutto bene?" chiese masticando il primo degli waffle.
Annuii con un falso sorriso, fece spallucce riprendendo a mangiare freneticamente. "Hey, mi dovresti fare un favore" giocai con i pollici mentre lei si versava del caffè. "Dovrei riportare la macchina a Justin" intuì subito chi fosse, sbuffò. "Il tuo ragazzo?" pressai le labbra
a sentire questo.
"Non lo è più, comunque mi serve che tu lo faccia, se più brava di me con queste cose"
"Sei fortunata che ti voglio bene" mi strinse in un abbraccio, che mi prese alla sprovvista.

- - -

"Mi raccomando, è fuori dalle 16:00 alle 20:30, la donna delle pulizie e il maggiordomo per quando arriverai non dovrebbero esserci, in ogni caso, controlla prima. Il codice è la mia data di nascita, 09 07 02" sorrise. "Cazzo, proprio psicopatico" il sangue mi si gelò, ma non potevo mostrare affetto nei confronti della persona da cui ero scappata, sarei sembrata strana.
Tuttavia decisi di non esprimere commenti al riguardo. "Cerca di ritornare per le sette e metti una sciarpa" le diedi un bacio sulla guancia.
"Si, mamma" ricambiò il bacio e afferrò le chiavi che le porsi. "Non perderle".
Uscita di casa, vidi che si stava accertando se il gancio funzionasse o meno e poco dopo partì. Scostai le tende beige e mi chiusi dentro casa, in quelle ore doveva padroneggiare silenzio religioso, per tutti.
Salii di sopra per riposare, ma feci tutt'altro.
Passai l'aspirapolvere, lavai il bagno, lessi un libro...ma, nulla da fare.
In quelle situazioni diventavo irrequieta. Improvvisamente il campanello suonò, era impossibile che fosse Alisha, aveva le chiavi.
"Chi è?" domandai con voce tremolante e dall'occhiello vidi chi non mi sarei mai aspettata. "Justin?" chiesi ancora, mordendomi le labbra. Aprii di poco la porta. "Ti conosco più di quanto tu creda, piccola" entrò da se mentre notai un elicottero poco distante. Mi baciò entrambi le guance, stupendomi e ricambiai stringendolo a me.
"Sai, non avresti dovuto giocare con Dolores" si accomodò sul divano. "I miei dipendenti mi dicono tutto" presi dalla credenza un bicchiere e lo riempii di whisky. "So che lo ami" glielo offrii per poi sedermi sgraziatamente sul divano.
"Non sai che amo anche te" ruotai gli occhi, mente lui cacciò fuori la lettera che gli scrissi. "Justin, non parliamone" si fece con il sedere più vicino a me. "Tu non mi ami sul serio, Justin. Hai solo bisogno di una persona al tuo fianco, solo di una...donna" ammisi, scrutando il suo volto deluso. "Allora non mi conosci abbastanza" affermò scolandosi il rimanente whisky. "E ora ce ne ritorniamo a casa..oh no, giusto, a casa nostra c'è la tua amica che mi sta restituendo la macchina" sussultai sentendogli dire casa nostra.
"Non posso andarmene da qui, Justin" continuavo a dire il suo nome a ripetizione, ero davvero terrorizzata e lui davvero arrabbiato.
"E invece si, ah, te la potevi tenere l'auto" come potevo ancora amarlo. Si, ho sentito la distanza ma non capivo ancora cosa c'era in me...
Che casino.
"A questo proposito, ti potevi far male seriamente, come hai fatto a guidare per tre ore?" Salì di sopra seguito da me, impaurita da ciò che potesse fare. "Justin? Dove vai?" urlai, mentre lui era già dentro camera mia. "A farti la valigia" cacciò il mio piccolo zainetto ficcando tutto ciò che trovò, anche cose d'arredo di Alisha.
Mi stavo tremendamente pentendo di averlo fatto entrare. "Basta...così" fui io a prendergli i polsi questa volta, non era ragionevole. Fece cadere di sproposito lo zaino in mano facendomi indietreggiare, con le mani ancora serrate attorno ai suoi polsi.
"Vacci piano, Belle" staccò le fredde mani dalle sue, calde e confortevoli.
"Ti ricordo che io ho sempre il mio vero, verissimo certificato d'affidamento" riprese in mano l'oggetto caduto e mi strattonò fino ad arrivare assieme a me al piano di sotto. Si era sentito inferiore, o meglio, aveva paura che lo facessi sentire inferiore...debole.
Conoscevo benissimo quel genere di ragazzi, i classici maschi alfa che credono di avere sotto pugno le loro prede.
E non ero affatto spaventata da quel genere di uomo, sapevo ogni mossa di Justin, dalla prima all'ultima, ogni reazione o comportamento.
Ed era stato cresciuto come il classico figlio di papà, mai una rimproverata dalla madre, credendo che il potere fosse nelle sue mani..invece no.
"Justin, non ti riconosco più. Diamine! Vuoi smettere per un secondo di fare quello temerario?" non ce la facevo, con tutta me stessa ero seriamente preoccupata per lui. Ma non l'avrei lasciato alla disperazione,
sarebbe impazzito.
"Ti sarò vicina, come amica" le parole sembrarono uscire dalla mia bocca ancora e ancora più lente di quanto non avessi sentito. Il respiro calmo di lui si trasformò in un susseguirsi di affanni, lacrime amare e stridere dei denti. "I-io ti ho aspettata, cazzo" gettò tutti i vasi che vi si trovavano sul tavolino, per terra.
"Non significa nulla Justin, io sono una bambina, come...come diavolo faccio a sapere cosa provo e cosa no?" domandai retoricamente alzando il tono di voce, venne verso di me. "Ah ora capisco perché ti hanno prescritto il disturbo bipolare. L'ho sempre saputo, questo va oltre le prime esperienze, l'essere lunatica e tutte le cazzate che t'inventi" spalancai la bocca, bipolare?
"Hey, tu non dici a me che sono bipolare, Dio, hai capito Justin?" iniziai a piangere puntandogli il dito contro. "Certo tu non ti ricordi nulla, sei pazza Isabelle, tu più di tutti gli altri e ora andiamo via" con ancora le lacrime agli occhi mi trascino verso quella che sarebbe stata la mia fine.
Partimmo sull'elicottero, non prima che Justin lanciasse il nuovo telefono che Ali mi aveva procurato, dal finestrino. Tacqui, era l'unica cosa che andava bene per lui.
Allacciai la cintura sotto il suo sguardo attento. Voltai il viso verso il finestrino aspirando aria di città, che ho vissuto per davvero poco.
Con la coda dell'occhio notai il biondo con ancora gli occhi su di me, che guardasse pure.
"Perché mi ignori?" mi voltai di scatto, sbarrando gli occhi. "E lo chiedi anche?" mise una mano sulla mia. "È la verità, ma ne devi stare alla larga" sussurrò.
"Riesci a controllarti, quando puoi, ma è una forma molto rara, hai praticamente le idee confuse" di nuovo mi salì il cuore in gola ed iniziai a singhiozzare.
"Non dovevi dirmelo così" abbassai la testa, cercando di non rendere visibile il mio volto.
"Ne parliamo quando ci troviamo a casa"
non curante, mise la mano sul mio ginocchio scoperto.
Il mio sguardo andò indirizzato verso il viso di Justin, che faceva movimenti lenti con la mano, non staccando mai le sue pozze caramello dalle mie blu.
"Ti prego, scusa se ho detto ciò che ho detto-" dopo aver tolto gli ultimi residui di mascara, voltai il capo scuotendolo.
"Nulla Justin, è-è colpa mia" faticavo quasi a dirlo, lo sapevo bene non fosse colpa mia ma con Justin...non era in lui ed era parecchio frustrato.
"Non dirlo più, per favore...so che è tutta colpa mia e che ora non dovresti nemmeno essere qui. Scusami, hai sempre avuto ragione, ho bisogno di una donna al mio fianco ma io ti amo dal primo giorno che ti ho vista" riflettei bene sulle sue parole. Justin mi amava?
Cosa dovevo fare io per comprendere le mie emozioni?
"Sai, sarà pur vero che sono parecchio confusa ma..sai una cosa? Mi sei veramente mancato in questo giorno e mezzo" ci tenevo a farglielo sapere, poteva essere qualcosa che lo facesse star bene. E così fu, fece uno dei suoi sorrisi che non vedevo da un po', stringendomi in un semi abbraccio per via delle condizioni.
"Ti ringrazio piccola Belle" sussurrò fronte a fronte con me, risi un po'.
"Per cosa?" ero parecchio stranita, c'eravamo riconciliati così facilmente.
Ero sempre esitante con chi mi faceva davvero arrabbiare ma quattro giorni fa davvero avevo subito un incantesimo.
Un bellissimo incantesimo.
Per tutto il viaggio mi accostai al braccio di Justin, ogni tanto dando uno sguardo in su, ammirando il biondo.
Mi sentivo come una bambina che guardava il suo principe azzurro dei sogni.
E Justin era così un po', mi aveva salvata da una casa che pensavo mi proteggesse e non mi ha mai detto di credere alle convinzioni tramandate dalla mia famiglia.
E non l'avrei mai ringraziato abbastanza.
"Che guardi?" rise sotto i baffi, ed ecco qui, il Justin che mi metteva in soggezione con il suo stremante fascino e il suo modo di fare.
"Nulla..solo, te" mi alzai di busto carezzandogli il volto, la pelle soffice e olivastra, la mascella spigolosa, i capelli sempre lucenti...era bellissimo, in tutto.
Mi rubò un bacio mentre il tramonto era ormai vicino, il biondo si voltò, facendo diventare ancora più chiare le sue iridi alla luce, e più mi perdevo in quei piccoli dettagli, e più capivo quanto stessi impazzendo.
Non avevo mai fatto così con nessun ragazzo, forse perché Justin aveva
delle accortezze diverse dai ragazzi della
nostra età, era più maturo e quindi, più
affascinante.
Era più intelligente, non faceva gestacci o cose da ragazzi sconci, ed era tremendamente sensibile e dolce, gli
importava dei miei sentimenti, almeno
a lui si.
Ed era per questo che ero follemente innamorata di lui.

𝐮𝐧𝐝𝐞𝐫 𝐫𝐞𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧✔︎
𝟏𝟔𝟖𝟏 𝐰𝐨𝐫𝐝𝐬

𝐦𝐲 𝐬𝐩𝐚𝐜𝐞:
Salveee! Nuovo, nuovissimo capitolo un po' colpo di scena un po' no, dipende dai punti di vista...
Un abbraccio immenso e...un bacio♥︎!

il settimo capitolo lo trovi qui ☟︎

 𝑾𝒉𝒂𝒕 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒅𝒐𝒆𝒔- 𝒋𝒃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora