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Brividi.

Nel corso della vita proveremo sempre dei brividi. Brividi di freddo, paura, piacere.

Eppure nonostante tutto Luigi non riusciva ancora a classificare il tipo di brividi che da un po' di tempo a questa parte provava a causa di qualcuno, un qualcuno che era davvero l'ultima persona per cui avrebbe dovuto provare brividi.
Non ricordava neanche quando fosse iniziato questo subbuglio di farfalle e brividi che provava lungo la pelle quando lui gli era accanto. In ogni momento, da quando si fumavano insieme la classica sigaretta oppure quando al pianoforte lui gli cantava le canzoni assegnate e Luigi rimaneva incantato dalla sua voce, sentiva sempre questi brividi lungo la schiena.

Luigi era sempre e irreparabilmente ipnotizzato da Alex.

Forse avrebbe potuto ricondurre l'inizio di tutti questi brividi e farfalle, a quella fatidica esibizione di "Muro" sul tetto dell'Elios.
Quando, dopo aver finito di cantare preso dall'emozione l'aveva abbracciato di scatto ed Alex, che solitamente non era un tipo particolarmente affettuoso, l'aveva stretto forte e gli aveva sussurrato all'orecchio "Sei stato fortissimo Luigi" per poi lasciargli anche un leggero bacio sulla guancia.
Luigi in quel momento, che si era sempre ritenuto un tipo capace di nascondere l'imbarazzo, sentì un forte calore irradiarsi nel petto, le orecchie diventare rosse e il cuore battere forte che quasi ebbe paura di sentirsi male.

"Grazie Ale" sussurrò flebilmente.

E fu proprio nel momento in cui staccandosi, per sbaglio le loro labbra si sfiorarono in maniera impercettibile, che Luigi divenne totalmente rosso, ma allo stesso tempo non si azzardò a dire una parola e tornarono insieme in casetta.

Ad oggi la situazione tra i due non era cambiata, ma in fondo cosa sarebbe dovuto cambiare?
Luigi non si sarebbe mai pronunciato per quel 'bacio' che bacio non era ed Alex probabilmente non ci aveva neanche fatto caso.

Quindi ora si ritrovava nei divanetti sul retro della casetta, a fumare l'ennesima sigaretta e a rifugiarsi nei pensieri.

"Ehi posso stare con te?" disse una voce femminile alle sue spalle.
Dalla porta spuntava la testa bionda di Serena, che con la sua IQOS in mano si sedette accanto a lui poggiando la testa sulla sua spalla.

"Non ti ho detto che potevi restare" rispose lui ridacchiando. Tra lui e la bionda c'era davvero un rapporto stretto, si confidavano entrambi tutto.

"Non mi piace vederti perso nei pensieri Lu, lo sai."

"Non sono perso nei pensieri." Bugia.

"Posso dire di conoscerti ormai Lu, lo so che pensi a lui."

"Non so che mi succede, sere. Sento come se qualcosa fosse cambiato, ma allo stesso tempo non è cambiato nulla"

"Lu, ti ho già detto che dovresti parlargli. Non ti fa affatto bene tenere tutto dentro. Devi dirgli ciò che provi."

Il ragazzo si irrigidì all'istante.

"Non provo nulla per Alex"

La ragazza gli sorrise in maniera furba.

"Cos'è questo sorrisetto?"

"Io non l'ho proprio nominato Alex"

Inutile dire che il ragazzo sbuffò esasperato dal sorrisetto impertinente della bionda e le diede una gomitata divertita.

"Non ti sopporto"

Lei lo abbracciò circondandole braccia attorno al suo collo e allungando le gambe sulle sue.

"Nah, tu mi ami Lulù"

Lui non disse nulla alzando gli occhi al cielo per il soprannome insopportabile che gli aveva affibbiato da una settimana a questa parte, cedendo comunque alle coccole di Serena.

"Lu parlando seriamente, dovete parlare, anche se pensi non ci sia nulla da dire. Non puoi continuare a fare finta di non provare nulla per lui." Disse la ragazza nel mentre gli accarezzava i capelli dolcemente.

"Non posso permettermi di perderlo Serena. E poi che cosa gli posso dire 'Alex a causa di quella sottospecie di bacio sul tetto degli studi, penso di provare qualcosa per te'. Serena guardiamo in faccia la realtà, non c'è speranza che uno come Alex possa provare qualcosa che vada oltre l'amicizia per uno come me."

"Uno come te come, Luigi? Ne abbiamo già parlato e sai cosa ne penso di te."

"Io non riesco a vedermi come mi vedi tu, Sere. Non penso neanche di meritarmi nessuno di voi come amico, figuriamoci se gli dicessi una cosa del genere."

"Quando imparerai che per noi non sei un peso e ti meriti solo amore?" Gli rispose lei in tono amorevole ma severo.

"Probabilmente mai, però quando sono con voi almeno mi sembra di avere meno pensieri." Le sorrise lui cercando di convincerla. Sapevano entrambi che i pensieri e paranoie di Luigi non sarebbero passate mai, però il solo sostenersi a vicenda faceva bene al moro.

"Ti voglio bene Lulù" sorrise lei poggiando il mento sulla sua spalla

"Ti voglio bene anch'io serenuccia"

Lei ridacchiò, scompigliandogli i capelli e stampandogli un bacio sulla guancia.

"Ma ciao piccioncini" una voce, questa volta maschile, li interruppe ed Alex si appoggiò nella colonna davanti ai due.

"Per quanto a Luigi piacerebbe, Albe è il mio unico amore, Alessandro" sorrise Serena alzandosi dal divanetto.

"Vi lascio da soli miei cari, vado dal mio ragazzo. Ale, trattami bene Luigi."

Lo guardò lei con aria di sfida, per poi tornare un casetta e lasciare i due ragazzi da soli sotto la luce della luna.

I want to write you a Song - Stryse (PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora