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Stanotte ho fumato una sigaretta.
Mezza, in realtà, l'altra metà l'ho lasciata fumare al vento. In tuo onore.
Ero tranquilla, nel mio piccolo angolo di globo. Ed eccole, le tue ali nere, sbattere nell'aere, inevitabili.
Sei perplesso?
La sigaretta si consumava, il centro infiammato avvolgeva pian piano le strisce bianchicce della carta. Ho capito di essere debole.
Crepuscolare e nitido, il cielo mi sembrava soffocante, lampioni come lune e una non così nuova dipendenza. Un millepiedi sul muro mi ha dato una risposta: il fumo fa schifo, e dannato sia l'uomo che ha deciso di imprigionare il fuoco. Così non posso imprigionare te, posso solo aspettarti sulla spiaggia, coi piedi e le mani nell'acqua salata.
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