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Ha l'odore dell'erba di prati inesplorati, arbusti seccati dal sole, e terreno verde, muschioso, alberi d'alta montagna. La steppa, ma anche le spezie dei paesi arabi, fiori pressati in un libro per millenni. Una creatura solitaria, senza genitori, senza una tana in cui tornare, audace in ogni clima. Poi ha l'odore del sesso, dell'erotismo, e della verginità, perché tutto del suo profumo appartiene unicamente a lui. È l'odore di un cacciatore, di un eremita, è quella pelle candida che non vuole i baci del sole, non vuole i baci dell'amore. Sa di sudore, lievissimo, senza tossine, carico solo di ormoni. È solo una maglietta stropicciata su un letto, solo una svista di un giovane sbadato, è quel petto su cui non ho mai dormito, solo una mia farneticazione mattutina.
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