Ospite inatteso

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Tutto parte da un sogno che ho fatto la notte scorsa, era molto dettagliato e ho deciso di metterlo per iscritto.
Ormai neanche di notte riesco a non pensarli.. 🤣🤣🤣
***

"Di qua! Eccola!"
Dice Elia con difficoltà, indicando il palazzo infondo alla strada.

Viola lo stava sorreggendo come meglio poteva, ma lui continuava ad inciampare e ad aggrapparsi alle sue spalle magre già provate dal lungo cammino di quella notte.
Lo aveva riconosciuto appena, fuori dal locale in cui stava festeggiando la fine del terzo anno di liceo, in realtà la prima volta che lo aveva incontrato ad una festa organizzata da sua sorella Asia, aveva subito pensato che fosse molto carino. Ma la differenza d'età e lo scarso interesse da parte sua l'aveva fatta subito rinunciare a provarci..

Quando lo ha visto seduto per terra con le spalle al muro si è subito preoccupata, e avendo constatato che Elia era ubriaco perso si è offerta di aiutarlo a raggiungere la casa dei suoi amici che abitavano nei paraggi. Si erano persi innumerevoli volte, ma adesso forse ce l'hanno fatta.

Lo fa appoggiare al muro e legge i nomi sul citofono.. nessuna idea...

"Elia? Che nome devo cercare?"
Lui le sorride, biascicando qualcosa di incomprensibile.
Quando sorride è davvero troppo bello... ma smettiamola di farci film mentali...
"Non ho capito... come si chiamano?"
"Martinico!" Dice Elia ridendo, con gli occhi socchiusi.

Guarda tutti i nomi ma non trova niente di lontanamente simile.
"Sei sicuro che è il palazzo giusto?"
"Sì! Marti e Nico! Vivono qua!"
Viola abbassa la testa e ride.. grazie tante... ma a me serve il cognome!
"Il cognome Elia, mi serve un cognome!"
"Rametta..." dice lui, accasciandosi di nuovo a terra.

Trova il campanello giusto e lo suona un paio di volte sperando che non abbiano il sonno pesante, sono le tre di notte e preferirebbe sotterrarsi piuttosto di piombare a casa di sconosciuti a quell'ora con un tipo ubriaco che neanche sa se sia davvero loro amico o cosa..

"Chi è..?" Sente la voce assonnata uscire dal citofono e pensa a cosa dire..
"Ehm...ciao...scusa per l'orario, conoscete un certo Elia Santini?"
Dopo un paio di secondi, arriva una risposta incerta.
"S sì... perché? Che succede?"
"È qui con me, è ubriaco e mi ha detto di portarlo qui...mi dispiace tanto...non sapevo cosa fare."

Sente il portone aprirsi e tenta di far alzare Elia tenendolo aperto con un piede... quanto cazzo pesi??
Si sta sforzando per alzare quel peso morto quando vede un ragazzo in mutande scendere le scale.
Se non fosse una situazione assurda starebbe ridendo di gusto, il tipo era inequivocabilmente appena sceso dal letto, le si presenta davanti in boxer e ciabatte con un ammasso di capelli neri tutti spettinati.

"Ma cosa è successo??" Chiede lui preoccupato.
La aiuta ad alzare Elia e a portarlo fino all'ascensore. Entrano tutti e tre e finalmente prendono fiato.
Si guardano per qualche secondo e non riescono a trattenere una risata, il ragazzo moro arrossisce all'istante perché si rende conto di essere mezzo nudo in un'ascensore alle tre di notte con una sconosciuta e il suo amico ubriaco.
"Scusa...io...ero a letto e non ci ho pensato.."
Si sta coprendo con le braccia in qualche modo e Viola non sa più cosa dire o dove guardare.
"Tranquillo...sono io che devo scusarmi, è che Elia mi ha detto di portarlo qua.. non sapevo proprio che altro fare."

Escono dall'ascensore ed entrano in casa portando la salma fino al divano.
Appena finiscono di sistemarlo in qualche modo per lasciarlo dormire, un'altro ragazzo esce da quella che probabilmente è la loro camera da letto. Anche lui in mutande, bene.. stasera non poteva essere più imbarazzante di così.

"Ma che cazzo succede??" Chiede il tipo numero due, che ha un viso vagamente familiare...
"Comunque...io sono Viola, piacere.. e scusatemi tanto, davvero."
Dice per smorzare l'atmosfera tesa di quel momento.

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