Vieni spesso qua?

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Ok... ero partita con questa raccolta con l'idea di scrivere in ordine cronologico, ma ovviamente non sono stata in grado di fare manco quello... 🤣🤷🏼‍♀️ quindi considerate questa storia una specie di flashback.
Cercherò di non mischiare troppo l'ordine delle storie d'ora in poi. Fatemi sapere che ne pensate!
*****

Filippo beve un sorso del cocktail che il barista ha appena preparato, è troppo dolce e sa solo di ananas, ma non importa.. il suo focus principale è un'altro stasera.
Deve farsi coraggio e provare finalmente a presentarsi, andare lì, guardarlo dritto in faccia e dire "piacere! Sono Filippo."

Più facile a dirsi che a farsi comunque.. quel tipo è bello come un adone e ha sempre uno stormo di ragazzi attorno. Non mi cagherà mai.
Lo sa che non è da lui essere timido, avere paura, guardare un ragazzo che gli piace per settimane senza neanche rivolgergli la parola. Ma con uno così figo non è semplice, anche le sue rinomate sicurezze crollano per una volta.. e ad un tratto, gli sembra tutto una forzatura.
Fanculo il tipo fregno.. tanto non avrei speranze con lui.

Esce dal locale per prendere una boccata d'aria e ritrovare i suoi amici di sempre, nonostante sia Ottobre fa freddino quella sera.. forse avrebbe dovuto mettersi una giacca.
Si guarda intorno per cercare Andrea, il suo compagno di sventure da molti anni ormai, ma lo vede parlare con un ragazzo carino e lo lascia in pace.

Sospira bevendo il suo drink, quando qualcosa attira la sua attenzione.. seduto sul muretto vicino al locale, c'è un ragazzo che gli sembra di conoscere. Non è un frequentatore della gay street, lo ha visto da qualche altra parte ma non ricorda dove.
Rimane a fissarlo per qualche istante, quando un'immagine fin troppo chiara gli passa per la testa, il ragazzo dai capelli ramati era alla festa di compleanno di Federica, l'amica di Ele.
Sì, è decisamente lui... non pensavo frequentasse questi locali...
La sera della festa lo aveva notato subito, è carino, ha una bellezza particolare e due occhi dolcissimi, ecco perché gli era rimasto impresso.

Si avvicina sedendosi accanto a lui, ma da come lo guarda sembra non avere idea di chi ha di fronte.
"Non ti ricordi..? Fratello di Eleonora, festa di Federicona..."
"Ah! Sì.. sì..."

Gli stringe la mano e glielo legge subito in faccia che vorrebbe sotterrarsi all'istante invece che parlare con uno che lo aveva riconosciuto..
"E tu...vieni spesso qua?"
"Qua dove.."
Seh vabbè... se ti metti ancora più dentro a quell'armadio ci muori soffocato Martino..

Continua a parlare con il roscio e si intenerisce sempre di più.. povero ragazzo.. si capisce lontano un miglio che ha paura della sua stessa ombra.
Il suo cervello va in brodo di giuggiole quando lo vede vomitare giù dal ponte dopo che gli ha mostrato la foto di quell'arnese dalle dimensioni notevoli sul telefono. Non lo sai ancora Martino, ma io e te diventeremo ottimi amici. Perché anche se non tutti lo sanno, ero proprio come te.. e avrei ammazzato per avere un buon amico su cui contare all'epoca.

Dopo averlo rassicurato con qualche chiacchiera amichevole, sembra che finalmente riesca quantomeno a dire due parole in fila. Lo invita ad andare da qualche altra parte, lontano da quel mondo per il quale non era evidentemente pronto.. lo porta in un bar poco distante, dove servono mille tipi di tisane e te caldi di qualunque gusto e colore.. era il suo posto preferito a Roma, ci si siede su grandi cuscini colorati e le luci sono sempre soffuse.. la musica un po' new age che si sente in sottofondo lo rilassa sempre un sacco, ed è il posto perfetto per riprendersi da una sbornia.

"Ma che posto è..?" Chiede Martino guardandosi attorno stupito.
"Il mio posto segreto... sembra uscito dagli anni 70, molto figli dei fiori, vero?"
Martino ride e finalmente lo vede sciogliersi un po'.
"Sí.. molto.. vintage, diciamo."

Filippo vorrebbe chiedergli cosa lo aveva portato alla gay street, anche se la risposta gli sembra abbastanza ovvia e non vuole metterlo in difficoltà.
"Hai mollato i tuoi amici stasera?" Gli chiede semplicemente mentre legge il menù delle tisane.
"No..cioè.. sì, dopo che ci siamo ubriacati come stronzi non avevo voglia di tornarmene a casa in ste condizioni."
"Beh.. prenditi qualcosa di caldo, vedrai, ti farà passare la sbornia."

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