La Giraffa ha il cuore lontano dai pensieri.

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È notte fonda, Niccolò si rigira nel letto con la testa piena di pensieri, immagini di ogni tipo si susseguono veloci come fulmini.
C'è qualcosa di strano, qualcosa che non riesce a spiegarsi, non ha sonno. Non ha per niente sonno e si sente pieno di energie.. ha bisogno di alzarsi e fare qualcosa, qualunque cosa.
Guarda l'ora nella sveglia sul comodino, sono le tre di notte e lui vorrebbe uscire di casa. Non sa nemmeno per andare dove, ma ha l'impellente bisogno di sfogare un po' di energia..

Si alza e va in salotto, fa caldissimo.. apre tutte le finestre e inizia a girovagare senza meta per casa. Non accende nemmeno la luce, per non svegliare i suoi genitori. Beve un bicchiere d'acqua tutto d'un fiato e saltella sul posto, gira attorno al tavolo innumerevoli volte e si accorge di avere il fiatone.
Ma non è stanco.. non riesce a calmarsi e sente il cuore battere fortissimo, ha paura.
Ha paura perché non capisce cosa stia succedendo, non si era mai sentito così e non sa darsi una spiegazione.. fa caldo, troppo caldo.
Apre il lavandino in cucina e butta la testa sotto l'acqua gelida, è un normalissimo mercoledì di Febbraio e lui sta morendo di caldo.

Continua a girovagare per casa, resistendo alla tentazione di uscire e farsi una corsa.. non era mai andato a correre in vita sua, ma pensa che potrebbe essere il momento buono per iniziare. Magari di giorno, e non alle tre di notte con la testa fradicia.
Eppure lo vorrebbe davvero, ha il bisogno fisico di fare qualcosa..qualunque cosa possa sfinirlo e tornare finalmente a dormire.
Afferra due bottiglie piene d'acqua e inizia ad usarle come dei pesi, non era nemmeno mai andato in palestra ma l'unica cosa che vuole fare in quel momento è alzare le braccia a ritmo e guardare i muscoli inesistenti delle sue braccia magre gonfiarsi appena.

Respira col naso e continua ad alzare quelle bottiglie camminando per casa.
Nella sua testa passano veloci le immagini di una vita che finora credeva felice, i suoi compagni di classe e i suoi genitori, la sua insegnante di pianoforte...
Il piano!
All'improvviso ha solo voglia di suonare.
Ma è notte fonda!
Non importa. Lo metto in sordina.
Abbandona le bottiglie sul divano e si siede al pianoforte affondando le dita sui tasti bianchi e neri.. li vede appena perché in tutto ciò non ha nemmeno acceso la luce.

Passano forse due minuti prima che la porta della camera dei suoi si apra, sua madre lo guarda con occhi spalancati, ma a lui non importa.. vuole solo suonare. Deve suonare.

"Nico..! Che fai?"
Si avvicina a lui guardandosi attorno spaventata.
Corre a chiudere le finestre e vorrebbe dirle di lasciarlo in pace, riaprire tutto e lasciarlo fare. Ne aveva un disperato bisogno.
"Nico..?"
Si avvicina ancora, prendendogli le spalle e strappando le sue mani dal piano.
"Lasciami!!!" Urla Nico con rabbia, vedendo il terrore negli occhi di sua madre.

Non ha idea di quanto tempo sia passato, ha perso la cognizione del tempo.. ormai ogni ora gli sembra uguale alla precedente.
Apre gli occhi ed è ancora lì, su un letto d'ospedale che puzza di morte e malattia.
Intravede sua madre seduta accanto al letto ma non ha la forza di allungare la mano e toccarla.
Vorrebbe soltanto sapere che cosa gli sta succedendo, ma non ha voce per chiedere nulla.. dalla piccola fessura che sono i suoi occhi la vede leggere un libro, ma non riesce a stare sveglio.
Torna a dormire e sente dolore.. non sa nemmeno se sta davvero dormendo.. pensa di essere morto. Ha male ovunque ma non è un male fisico, sente la gola chiusa e fatica a respirare. Gli sembra di avere un macigno sul petto, forse aveva avuto un infarto.. ha male al cuore, ai polmoni, alla testa, ma non riesce a capire che dolore sia.

L'unica cosa che riesce a capire è che sta piangendo, sente il calore delle sue lacrime infrangersi sulle labbra, e più cerca di calmarsi più gli viene da piangere.
Sta pensando a qualcosa ma anche il suo cervello sembra offuscato, ha un'immagine in testa ma non la distingue. Si concentra più forte e i contorni sfocati iniziano a rivelare qualcosa.. vede un ragazzo, una figura magra e pallida. Ha i capelli neri e non appena riesce a riconoscerlo ha un sussulto. Sono io.
Quel mostro nella mia testa sono io.
Gli manca il respiro, sente un vuoto allo stomaco e all'improvviso i suoi occhi si aprono di colpo.

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