Genesi di un soprannome

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Martino aveva poche certezze nella vita, ma sapeva per certo che una serata sul divano a guardare un film con Niccolò era quello che più si avvicinava alla sua idea di perfezione.

Sistema la copertina sulle loro gambe, porta un braccio attorno alle spalle del suo ragazzo ed immerge l'altra mano nella ciotola dei pop corn appena fatti.

Dopo qualche secondo di smarrimento, strabuzza gli occhi incredulo e si gira a guardare Niccolò che con un ghigno di scherno già sapeva che cosa stava per uscire dalla sua bocca:

"Dai Nì...non scherzare.. che cazzo è questo?"
Dice Martino tornando a guardare l'intro di un cartone animato.
"Fidati Marti, ti piacerà."

"Dai, metti un film! Non c'ho voglia di vedermi sta cosa Disney!"
Niccolò sbuffa e nasconde il telecomando che Martino stava già tentando di rubargli dalle mani.
"No! Devi vederlo! Non è possibile che tu abbia vissuto per 17 anni senza mai guardare Bambi.. è un rito di passaggio!"

Martino rimane senza parole, la convinzione e gli occhi dolci con cui Nico sta insistendo su sta cosa sono inoppinabili.
Come sempre, cede.

"Vabbè guardiamo sto cartone allora.. ma ti avverto che probabilmente mi addormenterò."
Niccolò sorride e gli stampa un bacio sulla guancia sistemando un po' di più la coperta sulle loro gambe.

Non devo piangere, non devo piangere, non devo piangere.
Vorrebbe mostrarsi indifferente, superiore, duro, tutte queste cose che sfortunatamente al momento non sembrano far parte del suo repertorio. Nel preciso istante in cui Martino realizza che la madre di Bambi è davvero schiattata così, deve correre a prendere i fazzoletti.

Niccolò lo guarda con gli occhi lucidi, apre le braccia per accoglierlo nel suo meraviglioso spazio vitale e Martino si lascia abbracciare. Nasconde il viso nel suo maglione e cerca di darsi un contegno, è la prima volta che piange davanti a lui.. si sente un'idiota ma il conforto che il suo ragazzo riesce a dargli un po' lo prende alla sprovvista.

Finora era sempre stato Niccolò ad aver bisogno di sfogarsi ogni tanto, a stare male fino al pianto, a farsi consolare.
Ovviamente questa situazione non è neanche lontanamente paragonabile, ma lo fa stare bene sapere che Nico ha anche quel pregio, quello di farlo sentire a suo agio anche quando si sente vulnerabile.

"Questi sono da denuncia... non si fa così!" Dice infine Martino ancora immerso in quell'abbraccio.
Sente Niccolò ridere per un attimo, prima di tornare a sedersi normalmente ma tenendo stretta la sua mano per il resto del film.

Martino non riesce a togliersi dalla testa quel mezzo trauma, possibile che la Disney abbia fatto un cartone così deprimente?
Spegne la luce del bagno e raggiunge Niccolò in camera, rimane per un attimo immobile sulla porta ad osservarlo mentre sistema il telefono sul pavimento vicino al letto. Era soltanto la seconda volta che Nico dormiva a casa sua, non capitava spesso che sua madre stesse fuori la notte, ma tre giorni a Cecina in questo periodo sembravano un miracolo. Aveva casa libera e di conseguenza aveva rapito Niccolò per tre giorni, averlo lì giorno e notte sembrava un sogno.

"Buona notte Bambi."
Sussurra Niccolò non appena l'ultima luce si spegne.
"Non t'azzardare.." dice Martino sorridendo.
"E invece sì.. sei uguale!"
"Ma che dici?"
"Ma sì dai! Roscio, con quelle macchiette che sembrano lentiggini..sei uguale Marti."
"Guarda.. non ho neanche la forza di risponderti Nico. Ti dico solo scordatelo di chiamarmi Bambi.."
Niccolò ride mentre allunga il collo per baciarlo sulle labbra.
"Ok Bambi."

Diversi mesi dopo

Martino si alza dal tavolo esasperato, stava tentando di spiegare ad Elia la differenza tra DNA ed RNA ma a quanto pare non ha nessuna dote da insegnante.
"Cinque minuti di pausa, ti prego."
Giovanni e Luca ridono vedendolo arrendersi così, si erano riuniti per iniziare a preparare la maturità, ma non avevano messo in conto che quando sono loro quattro insieme la voglia di far casino e cazzeggiare ad ogni costo alla fine prende sempre il sopravvento.

"Marti! Lo vuoi un caffè?" Chiede Giovanni armeggiando con la moka che da sempre faceva parte dell'arredamento in quella casetta al lago.
"Sì ti prego...doppio!" Risponde Martino raggiungendolo.

"Che succede?" Chiede Giò notando un velo di malinconia negli occhi del suo amico.
Martino non sa perché ancora si stupisca a constatare che Garau sappia decifrare ogni suo sguardo ormai.
"No niente.. pensavo.. a quante ne abbiamo fatte in questa casa."
Giovanni sorride, chiude la moka e gli stringe una spalla annuendo.
"Sì.. e speriamo di farne ancora tante, tutti insieme."

Portano a tavola il caffè e iniziano a parlare dell'esame, come preventivato Luchino ed Elia avevano già in mente un piano strategico per copiare il più possibile, Martino li ascolta per un po' ma la sua mente vola quasi subito lontana da lì.. pensa a Niccolò, come sempre, e a quanto non veda l'ora sia domani per poterlo riabbracciare.

"Vabbè zì, ma se scrivi in piccolo sul dizionario secondo me non ti beccano... che dici Marti?" Chiede Luchino senza però ottenere risposta.
"Marti..? Oh!" Rincara la dose Elia, ma il loro amico sembra più assente che mai.

"Ohi! Bambi!" Urla alla fine Giovanni.

Martino sente il sangue gelare all'istante.
"Che hai detto?"

Elia e Luca tentano di smorzare una risata ma con scarsi risultati.
Giovanni sbarra gli occhi e subito corre ai ripari.
"Marti! Ho detto Marti..."

Martino lo guarda dritto negli occhi, vede la sua paura e scandisce bene le parole ancora una volta.
"Come cazzo mi hai chiamato Giò..?"

Giovanni si porta una mano sulla fronte e sorride d'imbarazzo.
"Vabbè dai, è carino, cioè.. ho sentito di peggio... Bambi.."

I tre ragazzi ora ridono, tentano di scusarsi in qualche modo ma Martino rimane imbambolato a fissarli con un presentimento orribile.

Alla fine, chiede con fermezza una conferma alla sua teoria:
"Come fate a saperlo? La verità..bastardi!"

Luchino gli batte su una spalla con occhi teneri.
"Scusaci...è che Nico se l'è fatto scappare una volta nella chat.."

Martino rimane a pensare, se lo ricorderebbe se Nico avesse scritto una cosa del genere nella chat dei contrabbandieri..
vede Elia muovere una gamba e Luca esclamare un "ahia!!" Tenendosi lo stinco sotto al tavolo.

"Quale chat raga?" Chiede Martino sempre più confuso.

Alla fine Giovanni cede, non avrebbe dovuto ma Martino è pur sempre il suo migliore amico..spera che se lo ricordi, quando verrà il momento di perdonarli.

"Vabbè Marti, non era previsto che tu lo scoprissi, ma abbiamo una chat con Niccolò dove tu non ci sei.."

Martino rimane a bocca aperta. Non sa più a cosa credere, cosa pensare, non sa nemmeno da dove iniziare a fare domande!

"Ma che cazzo dite? E soprattutto...perché??"

Elia prende la parola.
"Perché volevamo conoscerlo davvero, senza che avesse il vincolo di un ragazzo che legge tutto quello che scrive a noi.. che poi non è niente di che, non pensare a cose strane.. ma è a tutti gli effetti uno di noi, e se ha bisogno di consigli o di sfogarsi ogni tanto ci sembrava giusto avesse un filo diretto con i suoi amici."

Martino fa per dire qualcosa, ma si ferma.
Ci pensa.
Ci pensa di nuovo.
Mette insieme tutti i pezzi del puzzle.
Sorride.

Scuote la testa e abbassa lo sguardo sul tavolo..
"Regà..."
Si ferma di nuovo per respirare e ributtare indietro le lacrime che stanno quasi per uscire dalle sue iridi color nocciola.
"Grazie.. siete i migliori."

*****
Un piccolo regalino, dopo la notiziona di oggi. 🦒♥️🦒

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 26, 2023 ⏰

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