Campagna inglese

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20 Giugno 1891

La carrozza carica di bagagli era pronta fuori dalla dimora dei Cliffer. Claudette, Rebecca e Josephine sarebbero andate nella tenuta estiva di capagna, dove ogni anno trascorrevano le estati.
Sebbene nessuna delle tre fosse incline a lasciare Londra, il Dottor Cliffer insistette con la moglie affinchè cambiassero aria, Londra era diventata troppo opprimente, l'interesse su Edward e l'omicidio era andato pian piano scemando ma la gente dell'alta società li aveva esclusi da certi eventi mondani a cui erano soliti presenziare. Claudette fu molto dispiaciuta nel veder distanti le sue più care amiche, anche loro plagiate dai pettegolezzi del popolino.
Pronte per la partenza. Claudette dette le ultime direttive alla servitù di casa Cliffer, la governante Liza, che da vent'anni lavorava presso i Cliffer, l'aveva rassicurata, si sarebbero presi cura del Dottore e di Simon qualora si presentasse a casa. Era tutto sistemato e potevano partire.
Il viaggio fu lungo, Rebecca e Josephine erano prese a discutere sull'ultimo romanzo letto, Claudette le ascoltava sorridendo, nonostante le tragedie degli ultimi mesi quel momento così normale era un toccasana per i suoi nervi.
Giunte nella tenuta, scesero dalla carrozza, la servitù si mise all'opera nel disfare i bagagli e preparare la cena. I vicini dei Cliffer, i signori Looder, salutarono con gioia le donne Cliffer.
<<E' bello riverdervi, mie care>> rispose la signora Looder
<<Anche per noi è un piacere, come state? passato un inverno piacevole?>> rispose Claudette
<<Oh beh...i soliti affari noiosi nella grigia Londra...Claudette...nulla di interessante...passate per un the domani, ne saremmo lieti!>> rispose il signor Looder.

La cena fu gradevole, l'aria di campagna mise appettito a tutte e tre, dopo cena, si misero in salotto a leggere, spensierate.
Il giorno dopo Claudette e le ragazze uscirono di mattina presto nel paese, salutarono volti conosciuti, l'aria calda accarezzava il volto di Josephine.
Fu in quel momento presa dalle chiacchiere che vide Cotton, in compagnia di una fanciulla mora e un altro ragazzo, la ragazza gli accarezzava un braccio e lui le sorrideva complice. Josephine fu pervasa da una strana sensazione, si sentì le guance avampare e perse il filo del discorso.
Si trovarono uno di fronte all'altra, Cotton rimase sorpreso nel vederla, la ragazza mora sorrise educatamente così come il giovane al loro fianco.
<<Oh Josephine, signora Claudette, Rebecca..è un piacere vedervi qui insieme, vi trovo splendidamente>> disse Cotton
<< Oh che gentile..caro! Sei arrivato da molto in paese? come stanno i tuoi genitori, è da tanto che non vedo tua madre Laurenne>> disse Claudette
<< Oh beh, siamo arrivati due giorni fa, staseremo un paio di settimane, io dovrò partire per affari, purtroppo la mia estate sarà breve...>> rispose Cotton.
La ragazza mora gli strinse un braccio dolcemente attirando la sua attenzione.
<< Oh scusate...che maleducato! vi presento la signorina Rose Majer e suo fratello Ronald>> esclamò Cotton
<<Liete di conoscervi, è bello vedere persone nuove, spero vi stiate trovando bene qui in paese...certo non è Londra ma ha molto fascino in estate!>> rispose Claudette prontamente.
<< Lieta di conoscervi, sono certa che ci rivedremo...staremo qui tutta l'estate...la prossima settimana faremo un ballo nella nostra tenuta, apriremo la stagione estiva con una bella festa...vi invito ufficialmente>> disse Rose indugiando su Josephine.
<<Oh beh...ma è una notizia splendida! Verremo sicuramente, grazie per l'invito>> concluse Claudette.
I tre salutarono proseguendo la loro passeggiata, Josephine guardò la sorella Rebecca che le porse prontamente il suo braccio, ritornarono verso casa.

Quel pomeriggio Rebecca e Josephine passarono ore a chiedersi chi fosse quella Rose e che cosa ci faceva con Cotton, era forse la sua fidanzata? Era bella, quello senza dubbio, raffinata e con uno sguardo penetrante. Josephine aveve impresso nella mente lo sguardo della ragazza, occhi nocciola grandi che la scrutavano mentre Cotton le presentava, forse era solo curiosa, ma Josephine aveva colto quasi un fastidio. O forse era stata solo una sciocca impressione.
Quello che era certo era il moto improvviso di gelosia che il suo petto provava.
Si era forse innamorata di Cotton?

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