Capitolo Quarto

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<<Grazie ancora>>Ripeté l'uomo alla guida,cambiando vagamente discorso<<..comunque,qual'è il resoconto della missione?Hai saputo qualcosa da quell'uomo?>>

Y/N posizionò in modo migliore la sua schiena facendola aderire al sedile della macchina,spiegandogli che ciò che era riuscita ad estirpargli era puramente vago, ma sicuramente non è stato un omicidio intenzionale .Le aveva raccontato che sapeva solo qualcosa riguardante la ragazza.Per quanto sapeva si era buttata volontariamente per qualcosa legata alla salute del padre di questa giovane.
A quel punto Bucciarati collegò tutto.Era stato proprio il padre di quella povera ragazza a chiedergli di investigare,poiché la polizia aveva archiviato il caso dicendo fosse un semplice suicidio. Quell'anziano signore gli aveva raccontato di avere un problema legato alle ossa delle gambe,se non altri organi.Magari la figlia si era suicidata per poter donare i suoi organi al padre una volta morta.
Y/N trovò che il ragionamento di Bucciarati quadrasse,ma si sentiva comunque in colpa per aver lasciato il caso a metà..

<<Nonostante ne siamo usciti entrambi vivi..Sento come di aver fallito.Non potrò entrare a far parte dei tuoi uomini,dico bene>>Mormorò ad una certa la ragazza,consapevole della sconfitta.

<<Beh>>Iniziò lui,fermandosi ad un semaforo<<Non è andato tutto come previsto,di sicuro,ma è ovvio che hai fatto dei progressi non indifferenti e in poche ore!Hai persino preferito salvare me invece che concludere con il fidanzato di quella ragazza.Ciò ti fa onore,Y/N>>

Ancora una volta Bucciarati le sorrise leggermente.Facendo formare delle piccole fossette sotto ai suoi occhi.Voleva davvero andare affondo e conoscerlo meglio,anche se credeva che chiedendogli di uscire qualche sera da solo sarebbe sembrata sospetta.E anche troppo frettolosa.Lo conosceva da quella stessa mattina ma erano già successe così tante cose...Aveva deciso.Avrebbe aspettato ancora un pò;Accostarono parcheggiando la macchina di fronte alla casa di Bucciarati. Era una casa indipendente ma umile.Non era così sfarzosa ma neanche grezza.Forse serviva a non dare nell'occhio

<<Attenta a non far vedere il braccio in pubblico.Qui la gente parl->>

<<Attenta di quà,attenta di là..Andiamo non sono mica una bambina!Vivo in questi vicoli da anni.So cosa comporta>>Lo fermò con sguardo di sfida,nascondendo il braccio ferito e passandogli davanti.

<<Pff..>>Mormorò senza farsi sentire,continuando a sorridere.Trovava quella ragazza davvero molto interessante.

Entrarono entrambi in casa.Si affacciava subito su un salotto.Casa sua non ne aveva mai avuto uno.Aveva semplicemente tre stanze:una cucina,un bagno e una camera da letto.Nonostante fosse qualcosa che chiunque dovrebbe avere normalmente,quando non si è abituati a qualcosa,si tende ad avere una di queste reazioni.

<<Non restare lì impalata,siediti pure>>Le disse lui,mentre si recava nella stanza accanto , tirando fuori dallo stipo dell'acqua ossigenata e dei batuffoli di cotone

La situazione la impanicava più del solito.Lei che da un anno a questa parte praticava un lavoro così miserevole e sudicio,si imbarazzava in una così tale logica situazione?Le sembrava assurdo..L'unica spiegazione valida era di sicuro che nessuno le aveva mai offerto così tante attenzioni , tutto qui.In effetti non c'era molto da aspettarsi vivendo da sola.Faceva sempre tutto lei per se stessa.Le sue condizioni non le permettevano di formarsi una famiglia propria,o di avere amicizie durature , se non quelle delle altre prostitute con le quali parlava ogni tanto.Anche se la maggior parte di loro era sempre al quanto scontrosa , reclamando i propri pezzi di strada senza mai far avvicinare nessuna ad essi.
Si sentivano sempre come se le stessi rubando qualcosa.
La morbidezza del sofà sciolse i suoi pensieri.Sentendo il rumore dei passi di Bucciarati venire verso il salotto si sicompose,senza mai lasciare la presa del suo braccio.
Fece per alzarsi per farsi medicare,ma il ragazzo la fece nuovamente sedere senza esitare,abbassandosi lui per lei.Si mise in ginocchio ai suoi piedi , Afferrandole il polso con i polpastrelli e tirandolo leggermente a se.

Più di quanto meriti -Bruno BucciaratixReader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora