Capitolo 81

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Draco's pov

Dopo aver portato Astoria in infermeria ritornammo tutti indietro, Sirius e Potter si fermarono in un aula vuota per parlare, salutarsi o qualsiasi altra smanceria simile

Black ci aveva raccontato di essersi svegliato nel bel mezzo del nulla assieme a centinaia di altre vittime della guerra, aveva poi detto di essersi smaterializzato ad Hogsmade e che Bellatrix attraverso l'imperius lo aveva rinchiuso nei sotterranei della stamberga strillante torturandolo per mesi, la strega aveva promesso di lasciarlo libero se lui avesse condotto Potter da lei ma ovviamente aveva rifiutato

Io, Weasley e sua sorella decidemmo di tornare in camera per cercare di capire perché gli altri non riuscivano a smaterializzarsi di nuovo alla stamberga strillante

Non potevamo di certo lasciare Blaze e la Granger li, purtroppo

Cercavo di nascondere la paura che provavo in tutti i modi possibili ma capii di aver fallito miseramente quando la rossa mi fermò nel bel mezzo del corridoio per abbracciarmi
Rimasi paralizzato da quel gesto

-"Mi dispiace così tanto" Disse con voce tremante

Non riuscii a fare altro che picchiettare la mano sulla spalla cercando di darle conforto, non amavo essere abbracciato

Quando entrammo in camera la Granger e Blaise stavano dormendo sui letti di Weasley e Potter

-"Mi prendete per il culo?" Dissi tirando via le coperte al mio amico che si svegliò di scatto

-"Tornate qui e invece di avvisare vi addormentate?"

-"Scusa Dra è che..mi sento strano" Disse portandosi la mano sulla testa

Probabilmente erano stanchi, certi incantesimi richiedevano un enorme sforzo fisico

-"Dov'è il diario?" Subito dopo lui mi indicò una scatola in metallo posizionata in un angolo della stanza

Provai in tutti i modi ad aprirla ma senza nessun risultato, le ore passavano e la Granger continuava a dormire come un ghiro
Gli altri avevano avuto la "brillante" idea di chiedere a Silente se conoscesse un'incantesimo per aprire quella dannata scatola quindi rimasi solo in camera con lei

Era immersa in un sogno che sembrava così tranquillo, così decisi di lasciar perdere il diario per qualche minuto e mi avvicinai a lei
Mi sdraiai al suo fianco cingendole il corpo con il braccio per scaldarla ancora di più di quanto potesse già fare quel piumone rosso ed oro con cui si stava coprendo

Non riuscivo a darmi pace, la mia testa mi diceva di starle lontano ma il mio corpo non sarebbe stato capace di stare senza di lei
Accentuava le mie emozioni come un megafono, accanto a lei provavo qualsiasi cosa, paura, felicità, rabbia
Cose che si, avevo provato, ma mai nessuno era riuscito ad alimentarle in quel modo

Sentivo il costante bisogno di difenderla pur sapendo che non le serviva il mio aiuto, che poteva superare qualsiasi ostacolo da sola

E mentre lei respirava tranquillamente godendosi il suo sogno, io capivo che sarei stato capace di dare la mia stessa vita per lei
La mia anima era sua, e lo sarebbe stata per sempre

Ci eravamo divisi, era vero
Avevamo preso strade opposte ma la terra era tonda, bastava soltanto andare avanti per ritrovarci faccia a faccia e far sì che i nostri occhi si incrociassero di nuovo

Sorrisi frustrato quando realizzai che non avrei mai avuto il coraggio di dire quelle cose ad alta voce, capii che non sarei mai riuscito ad abbattere il grande muro che avevo eretto dentro di me

Ero sommerso dai pensieri quando sentii un suono simile ad un bisbiglio

Sangue

Scossi la testa, stavo impazzendo

All roses have thorns [DRAMIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora