2. Pulviscolo

178 12 11
                                    

Pov's Kageyama

La carta era l'unica misura del tempo. Trasparente, fungeva da involucro a parole lasciate tra gli scritti , un vetro per ricordi che non ritorneranno.
Sporca di bianco, portava alla memoria sapore di vita.
Sporca di nero, macchiava i peccatori dimenticati.
Il figlio del legno, ogni volta che si liberava, implorando carezze tra le pagine , riapriva vecchi scatti,in cui alla vista apparivo sfocato, distante dal blu che mi circondava.
Lasciai che le gambe , roteando in aria , giocassero con le mosche ripudiate anche dai gambi dei fiori .
Fissai l'orizzonte.
Il colorito mai espresso nelle fotografie raccolte , planava sulla distesa d'erba della campagna dov'ero nato.
Fissai l'azzurro contaminato dell'arancione dell'alba.
Era la tela di un pittore rimasto a terra a creare l'universo.
<< Io sono vuoto>> confidai, segretamente, all' insetto compagno di lotta.
Non posso che riempirmi rubando pezzi di mondo attraverso la macchina che divora il collo , cercando di completare il puzzle dell'esistenza.
Posso solo fermare la corsa senza conoscenze , affannatamente, per stabilizzarmi di fronte all'obbiettivo.
Non ero un artista, ero solo un figlio della vita, che per la prima volta si chiese perché gli esseri umani erano l'unica specie a fingere di avere colore.
Ero un virtuoso , spavaldo , che si vantava di aver compreso il significato di accarezzare la terra.
Siamo vuoti.
Non resta che riempirci fino a scoppiare.
Addormentato, diedi pace agli occhi, socchiudendoli .
Fantasticai di poter prendere parte al fenomeno atmosferico.
Ero pulviscolo, mi nascondevo solleticando la forma delle nuvole .
Tornai , al cemento , fisso al riflesso dell' aurora , sentendomi chiamare in lontananza.
La mattina , fiorì , lasciando sbocciare un girasole .
<< Kageyama >>.
Danzava, la figura di un ragazzo, brillante di sudore tra i capelli arancio.
Era una rondine, per uno scenario senza spettatori.
Volava , come non avrei spiccato mai.
Si posava , modellando le sue fattezze .
Raccolsi la camera.
Sorreggendola , per la prima volta , osservai , specchiata  , l'immagine della primavera.

Photographic memory|kagehina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora