3. Lacrime sciolte

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Hinata Pov's

I piedi , l'estremità dei serafini  , cercavano di librarsi  , nudi sul legno forgiato , accolti dal pavimento .
Superfici , colmate da quiete interrotta , scoprivano l'ombra aderente ai passi.
La testa, giunta al soffitto della cantina dimenticata, ribaltò la polvere composta  dai batuffolli d'aria.
Troverò ciò che cerco?
Inciampai tra cianfrusaglie , artefatti di geste passate , oggetti di prestigio, di gloria , consapevoli del periodo trascorso.
Esaminandoli, curioso , cercai di scovarne l'uso o il significato preciso che celavano , in ognuno .
La psiche trovò rifugio nelle avventure imprigionate nel materiale con cui erano stati plasmati .
Sorrisi , lasciando che il corpo toccasse il manto riscaldato della stanza .
Le unghie, cadendo, andarono a posarsi sui fili che trattenevano stelle filate, amuleti brillanti per il nero opaco degli incubi .
Le vista , invece, si posò su foto incorniciate, incastrate tra le tegole.
Afferrai, l' illustrazione più vicina .
Non vuoi essere osservata, anche se è questo in cui consiste il tuo scopo?
Hai paura , di essere il testimone di emozioni che non sai reggere?
Chi stai nascondendo ?
Dentro essa , si potevano esaminare , un gruppo di ragazzi , che davano vita ad un intreccio di braccia e denti stretti in sorrisi .
Tranne uno, il baricentro dello scatto.
Le sue iridi erano coperte , dalla lunghezza dei capelli.
Le guance , tirate , erano la fiaccola di un sorriso che aveva perso l'ardore .
Ti sei sentito solo?
Ti sentito solo senza lacrime da sciogliere?
Hai dimenticato cosa si prova accogliendo un sospiro , un sorriso?
Hai venduto la tua gioia per trascorrere in tranquillità gli anni a venire?
Piansi, ritrovandomi nella sua espressione di gioia mai rivelata .
Ho trovato un tratto di te, che fa parte di me . Entrambi , ci dividiamo in un mondo che ci spinge ad entrare nel catrame .
Che ci spinge ad inghiottire parole che vorremo urlare ,contando gli anni passati in una gabbia di animali .
Ti invidio, perché non avrò mai il privilegio di essere osservato.
Guardandoti , portandoti alla memoria , non è diverso dall'essere vivi .
Nascosi la pioggia infondata sgorgata sul viso , nelle pagine incollate a misteri del tempo.
<< Smettila di piangere. Non rovinare quelle foto , mi appartengono>>.
Si riflesse, il contenuto dell'immagine, sulla finestra spalancata.
Catturato dal suo modello , dimenticai le lacrime, chiedendomi come aveva fatto la volta celeste a dipingere l' angelo che avevo di fronte in monocromo .

Photographic memory|kagehina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora