Nelle puntate precedenti:
Dopo l'episodio al cantiere e la successiva litigata nell'officina, tra Manuel e Simone si crea un po' di attrito: galeotta sarà la festa del compleanno di Laura a casa di Simone, dove un Manuel, ubriaco e confuso, deciderà di riprovare quelle emozioni con il suo compagno di classe, con l'intento di non mettere un freno alle emozioni che sente. Quel paradiso idilliaco, però, viene brutalmente distrutto da Sbarra, il quale ordina a Zucca di pedinare Simone per poi accoltellarlo: Manuel, fortunatamente, arriva in tempo per chiamare i soccorsi, dandosi la colpa per ciò che è successo. Per tenere lontano Simone da brutti i giri, decide di troncare con lui ogni rapporto: arrivata l'estate, il più piccolo decide di raggiungere la madre a Glasgow e finire lì il liceo. Manuel, terrorizzato all'idea di perderlo, corre in aeroporto per fermarlo, ma, una volta lì, capisce che Simone merita un futuro migliore, senza drammi, senza casini e senza di lui.
1. E poi così, il tuo ritorno
Tre anni dopo:
POV: Simone
L'aereo ha iniziato la sua discesa verso il basso: una volta passate le nuvole, dal finestrino si riesce ad intravedere Roma illuminata dalla luce imponente del sole pomeridiano. Mi giro di scatto non appena Federico, seduto accanto a me, mi prende la mano, posata sul bracciolo, intrecciando le mie dita alle sue: gli sorrido e gliela stringo, cercando di non mostrare agitazione.
- "Ancora non ci credo che ti ho convinto a tornare a Roma", esclama.
Annuisco e arriccio le labbra in una specie di smorfia simpatica.
- "Non potevo oppormi, mi hai praticamente minacciato", rispondo ironico.
Sono trascorsi tre anni dall'ultima volta che ho calpestato il suolo romano: una volta partito per Glasgow, ho voluto eliminare questa città dalla mia vita. Ho raggiunto mia madre e, in quella città, ho concluso gli ultimi due anni di liceo, per poi iscrivermi all'Università: è stato lì che ho conosciuto Federico. Romano di nascita come me, solo un paio d'anni più grande, era venuto a studiare in Scozia grazie ad una borsa di studio. "Sei in gamba per essere una matricola": queste furono le prime parole che mi rivolse, negli spogliatoi, dopo un allenamento di rugby, in cui avevo brillantemente placcato quello che allora era il suo fidanzato, Nick. Ero rimasto momentaneamente imbambolato di fronte alla vista del suo volto ben definito, i capelli biondi, tirati all'indietro, e gli occhi azzurri e glaciali: per non parlare dell'accento romano che, per un momento, mi aveva fatto sentire a casa. "Mai sottovalutare le matricole", gli avevo risposto, cercando di non sembrare un perfetto idiota. Lui mi aveva sorriso, scuotendo la testa, per poi aggiungere, passandomi accanto, una frase sottovoce, che mi fece arrossire: "Soprattutto quando sono così carine."
Inutile aggiungere che, dopo quell'occasione, non si perse nemmeno un allenamento di rugby: lo intravedevo sugli spalti, a cercarmi con lo sguardo, cosa che mi creava un certo imbarazzo, essendo lui già impegnato.
Qualche sera dopo il nostro primo incontro, decisi di affrontarlo per capire che problemi avesse: dopo la doccia, lo intercettai nel parcheggio del campo, appoggiato alla ringhiera, e mi avvicinai a lui.
- "Hai un'ossessione per me o ti disegnano così?"
Mi aveva guardato a lungo, inarcando le sopracciglia stupito.
- "Non la immaginavo certo così la nostra prima conversazione: per la verità, ti stavo aspettando proprio perché, finalmente, avevo preso coraggio per invitarti a bere qualcosa."
La mia espressione stupita venne accompagnata da una sola domanda:
- "A Nick non dispiacerà venire a conoscenza di questo tuo invito nei confronti di un altro?"

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Non siamo su binari diversi: tu sei il mio binario ~ Simuel.
RomansaAVVERTENZE: Questa storia è la continuazione della FF Non c'è un finale ~ Simuel. dal testo: "Vibrano maligne sul mio cuore queste catene: Più di un'occasione per potermi liberare. Agli antipodi di Houdini, in tutta questa confusione, Perdonami, f...