Chapter 32: Dreams Become Reality

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ATTENZIONE!
questo capitolo conterrà una smut, perciò se vi disturba o comunque non volete leggerla, ho messo un segnetto all'inizio "/\" e alla fine della scena "\/", così potete capire quando smettere di leggere.
grazie per l'ascolto e buona lettura!

≤Lasciatemi!≥

Non mi ascoltò, semplicemente continuava a trascinarmi verso una meta a me ancora sconosciuta.

≤Lasciatemi ho detto!≥ ripetei più forte.

Egli si innervosì, ≤E stai un po' zitta, brutta puttana che non sei altro!≥ esclamò un'uomo di mezza età lanciando la mia figura contro la fredda parete di quell'inconfondibile stanza buia.

Non riuscivo ad individuare chi fosse quell'uomo, ma anche senza vederlo in volto sapevo benissimo di chi si trattasse.

Io tossivo, le ginocchia mi cedettero facendo scivolare il mio corpo contro il muro fino a toccare terra e le labbra erano spaccate dalla quantità di schiaffi ricevuti in presenza da lui.

L'uomo iniziò a ridacchiare sadicamente mentre alzava le maniche della sua camicia. ≤Y/n, Y/n, Y/n... l'hai combinata grossa sai?≥ si scrocchiò le dita e l'osso del collo. ≤Non avresti dovuto fare una stronzata del genere, sapevi benissimo le conseguenze.≥ si abbassò in ginocchio per arrivare alla mia altezza. ≤Perciò le opzioni sono due: o sei stupida o sei una ridicola masochista a cui piace farsi frustare da me.≥ ghignò ancora egli, ≤Io però scarterei la prima opzione, ti conosco da tanto, forse troppo tempo e so per certo che non sei un'idiota. l'uomo si alzò e andò verso un mobile contenente armi di vario genere, cinghie, fruste, sex toys e chi ne ha più ne metta.

Me lo ricordo come fosse ieri.

Egli tornó a fronteggiarmi con in mano una corda, con la quale mi legò entrambe le mani al solito gancio fissato al muro. ≤Vediamo... sei in ritardo di esattamente due settimane, composte da 14 giorni. Direi che quattordici frustate non te le leva nessuno...≥ da dietro la schiena tirò fuori una frusta, il solito oggetto che usava per punirmi quando gli disobbedivo, ≤dopotutto, hai disobbedito agli ordini. Perciò, piccola puttanella, preparati al peggio...≥

L'unica cosa che udì da lì in poi furono le mie urla di dolore e il rumore della frusta sulla mia pelle ormai rossa.

Mi svegliai di scatto.

Avevo il respiro corto e il cuore a mille. Sentivo anche del sudore sulla fronte, sul collo e sulle mani. Stavo sudando freddo.

Tutto ciò era solo un sogno, per fortuna. Un breve ma terribile sogno, che purtroppo rispecchia la realtà.
Veramente conoscevo quest'uomo, il suo nome è Min Chung-Hee e ci siamo incontrati per la prima volta a lavoro. Era un mio collega. Avevo solo 20 anni all'epoca, ero molto giovane e non avendo vissuto abbastanza la vita non riuscivo a capire la crudeltà delle persone. Chung-Hee era un'uomo spregevole, però, grazie a quella fantastica maschera che indossava per la maggior parte del tempo, appariva un semplice signore di 35 anni intento ad aiutare una ventenne con le sue situazioni economiche.
Lui mi pagava le spese della casa, la bolletta, il gas, l'affitto, la macchina... spendeva tutto lui. In più quando dovevo fare la spesa mi chiedeva sempre di chiamarlo, così mi avrebbe accompagnato e avrebbe pagato lui il costo totale, ma non solo. Pagava per me anche le più semplici cose che fa ogni persona normale, come andare dal parrucchiere o dall'estetista.

Pagava solo per poi essere ripagato un giorno.
Al compimento dei miei 23 anni mi disse esplicitamente queste parole: "Bene baby, ora che ho fatto tutto questo per te mi aspetto di essere rimborsato... ti do una settimana."
Inizialmente non compresi il vero significato della frase, lo capì solo una settimana dopo, quando egli mi punì per la prima volta.

𝑫𝒐𝒏'𝒕 𝒅𝒊𝒆 [𝐾𝑖𝑚 𝑇𝑎𝑒ℎ𝑦𝑢𝑛𝑔]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora