𝗰𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝘁𝘄𝗲𝗻𝘁𝘆 𝗼𝗻𝗲.

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"Thomas, svegliati che è pronta la colazione!"
sento mia madre urlare da fuori la porta.
"Si, arrivo."
l'unica cosa che riesco a dire ancora mezzo addormentato, subito dopo la vedo dirigersi di sotto.
Mi alzo, vado in bagno e mi lavo il viso con acqua gelida per svegliarmi.
Appena finito mi dirigo anch'io di sotto, dove ovviamente trovo solo mia madre dato che mio padre già è andato a lavoro.
Mi siedo a tavola ed inizio a fare colazione.
"Ma' ti posso parlare un attimo?"
domandai d'un tratto mordendo il mio ultimo biscotto.
"Si, dimmi."
disse voltandosi verso di me.
Presi un lungo prima di aprire bocca.
"Allora, come io già ti accennai è da un paio di mesi che sto con questa ragazza.."
dissi, lei continuava ad osservarmi in silenzio.
"Ecco.. beh.. lei mi aveva chiesto se volevo passare il Natale a Brescia con la sua famiglia, dato che lei è di lì; e comunque, per te andrebbe bene?
Torniamo prima di Capodanno.."
continuai con sguardo speranzoso.
"Certo."
disse dopo vari secondi sorridendo.
"Davvero?"
mi alzai di scatto.
Lei annuì.
Io le corsi in contro e l'abbracciai.
"Grazie ma'."
Lei mi sorrise ancora.
"Però voglio conoscerla."
disse appena io mi staccai.
"Eh?"
dissi solo.
"Si, uno di questi giorni invitala a cena."
continuò.
"Oh, ehm, okay, glielo domando, casomai facciamo domenica?
Non so.. a pranzo?"
chiesi; lei annuì.
"Va bene, ora vado a prepararmi."
dissi prima di correre di sopra.
Mi vestii, presi lo zaino e scesi di sotto.
Salutai mia madre per poi chiudermi la porta alle spalle e dirigermi verso scuola.
Nel tragitto chiamai Crystal.
"Oi."
disse semplicemente dopo due squilli.
"Giorno, ti ho svegliata?"
domandai subito.
"No tranquillo."
disse.
Ci furono vari secondi di silenzio, interrotti da me.
"Comunque, ho chiesto a mia madre se per Natale posso venire con te a Brescia."
dico diretto.
"Ah."
rispose.
"Che ha detto?"
continuò poi.
"Si."
risposi.
"ODDIO."
urlò.
"Aspetta, calma."
sorrisi.
"Si, okay, sono calma."
"Prima vuole conoscerti."
dissi.
"Ah, ehm, va bene, cioè, dimmi te quando."
balbettò; io scoppiai a ridere.
"Domenica a pranzo, ti va bene?"
chiesi.
"Si, certo."
disse semplicemente.
"Okay, ora vado che sono arrivato a scuola, ci sentiamo più tardi dai."
"Va bene, a più tardi."

~~~~~
*skip time.*
"Vieni, entra."
dissi spostandomi al lato della porta per farla entrare.
"Grazie."
sussurrò lei.
"Ciao cara, è davvero un piacere conoscerti."
disse subito mia madre sorridendo e porgendole la mano.
"Anche per me."
le risponde imbarazzata Crystal ricambiando la mano e il sorriso.
"Ciao, benvenuta."
dice semplicemente mio padre porgendo cortesemente anche lui la mano.
"Grazie mille."
continua Crystal ricambiando anche adesso la mano.
"Sta tranquilla, è tutto okay."
le sussurro appena i miei si sono allontanati notando la sua agitazione; lei annuisce accennando un sorriso.
"Andiamo dai."
le dico prendendole la mano e trascinandola in sala da pranzo; dove qui ci sediamo a tavola.
"Ecco qui!
Ho fatto la lasagna."
dice mia madre poggiando i piatti in tavola.
"Grazie."
dicemmo in coro io e Crystal.
"Quanti anni hai?"
domando d'un tratto mia madre.
"Quasi diciannove."
rispose Crystal.
"Ah; sei più grande di Thomas."
continuò mia madre; Crystal sussurrò un semplice "già"
"Vai ancora a scuola?"
chiese poi sempre mia madre.
"No, l'ho lasciata quando avevo sedici anni."
rispose diretta lei.
"Perché?"
continuò mio padre.
"La scuola non fa per me."
disse semplicemente lei.
"Lavori?"
chiese mia madre.
"Si, in una caffetteria."
"E i tuoi cosa fanno?"
continuò.
"Basta dai, la state assillando."
mi intromessi io.
"Nono, tranquillo Thom, mio padre fa l'architetto, mia madre la maestra d'asilo."
Disse prima di far calare il silenzio in sala.
Quando finimmo di mangiare tutti mi alzai e iniziai a sparecchiare, notai Crystal fare lo stesso; stavo per fermarla ma fermò entrambi mia madre.
"Ragazzi state tranquilli, ci penso io qui; se volete andate anche di sopra."
"Sicura ma'?"
domandai.
"Si."
si limitò a dire lei.
"Grazie, comunque era tutto buonissimo."
disse poi Crystal sorridendo.
"Grazie a te cara."
rispose mia madre.
Subito dopo presi per mano Crystal e la portai in camera mia.
"Scusa se i miei ti hanno riempita di domande prima."
dissi mentre chiudevo la porta.
"Tranquillo."
accennò una risatina che contagiò anche me.
Subito dopo mi sedetti sul letto.
Lei mi segui mettendosi sulle mie gambe.
Io le scostai una ciocca di capelli che le era ricaduta sul viso.
"Quanto sei bella."
dissi; lei sorrise.
Non dicemmo niente; restammo zitti a guardarci prima di fiondarci uno sulle labbra dell'altro.
Nella stanza si sentiva solo il rumore dei nostri baci.
Restammo a chiacchierare per un'altra oretta fin quando lei non dovette andare via.

star; || thomas raggi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora