1 - Laila

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"È sognando che plachiamo i nostri tormenti. È con il sognare che rendiamo la nostra vita più serena."

Laila ha passato la sua vita sognando un futuro capace di farla vivere in pace, serenità, felicità, senza rimorsi o preoccupazioni, senza la paura di dover soffrire per sempre.
Sperava in un giorno o nell'altro di poter raggiungere tutto questo, magari con la persona giusta, che l'avrebbe amata come meritava.

E ci è riuscita.
Ha finalmente trovato la spensieratezza che le mancava.
Ha trovato un spalla su cui contare. Su cui piangere. Ridere.
E sa che ci sarà sempre, come lei per lui.

~

2 mesi dopo

15:25

"Ti vedo pensierosa" con le mani al volante mi dice, poggiando delicatamente la mano sul mio ginocchio. "Mh no, non è niente" rispondo espirando l'aria dalla bocca continuando a mantenere lo sguardo di lato, sulla strada che scorre. "Sai che puoi dirmi qualunque cosa, vero?" ribatte preoccupato verso di me, accarezzandomi con le dita la pelle esposta dal vestitino rosa pallido che ho indossato oggi, provocandomi dei brividi.

Non ha mai raccontato nulla a lui, a nessuno, un po' per paura di non venire accettata di nuovo. Sono riuscita a cancellare quei ricordi che ogni giorno mi mangiavano viva, sempre di più. Non potevo più andare avanti in quel modo, così, con tutte le mie forze ho abbandonato tutto ciò che riguardava il mio passato.

"Si Ricky, lo so" gli rivolgo uno sguardo di comprensione.
Non so se riuscirò mai a raccontargli la mia vita. Forse un giorno, se mai me la sentirò.

Attraversiamo l'autostrada in silenzio, mentre penso al posto in cui mi porterà.
Ho provato a chiederglielo più volte ma non ne ha voluto sapere niente, dicendo sarebbe stata un sorpresa.

Dopo poco mi avvisa di essere arrivati a destinazione. Guardo meravigliata il paesaggio di fronte a noi, a dir poco spettacolare, il mare.

Sono sempre stata amante di quell'immensa tavola azzurra, capace di farti sentire libera.
Ricordo da piccola, in orfanotrofio, stesa su quel piccolo letto singolo, mentre pensavo che un giorno avrei vissuto in una casa in spiaggia, lontana da tutto e tutti, dove ogni forma di problema si sarebbe frantumato come le onde contro uno scoglio.

Dopo pochi minuti ferma l'auto, davanti ad un sentiero delimitato da aste di legno, che conduce alla spiaggia.
"Forza andiamo" mi dice mentre si slaccia la cintura e scende dall'auto. Eseguo velocemente i suoi stessi gesti, volendo ritrovarmi subito lì.

Procedo dietro di lui verso il piccolo sentiero, inciampando di tanto in tanto sulla sabbia chiara.
Interrompiamo la camminata poco prima di arrivare alla riva.
Mentre Riccardo distende un telo sul suolo, io mi avvicino all'acqua, riempendo mi i polmoni del profumo che emana, liberatorio, unico.

"Lala" mi richiama lui.

Adoro il diminutivo che spesso usa del mio nome, mi fa sentire speciale, amata.
Non saprei definire il nostro rapporto, siamo amici si, ma nell'ultimo periodo qualcosa è cambiato, magari lo percepisco solo io, magari anche lui, fatto sta che non è più lo stesso rapporto di prima.
Ad oggi trovo imbarazzo in alcuni momenti in sua compagnia, cosa mai successa da 2 mesi che ci conosciamo.

Forse è cambiato qualcosa dentro di me nei suoi confronti, forse sta nascendo un sentimento in più oltre l'amicizia, d'altronde non posso negare l'attrazione che provo verso di lui. Che fosse bello è dir poco, ho sempre pensato fosse un angelo, forse il mio angelo custode. Perché mi ha aiutata, in tutti i modi possibili una persona possa essere aiutata, mi ha trascinata via dal dolore che mi teneva imprigionata, e non ha mai voluto ringraziamenti dicendo che per me avrebbe fatto quello ed altro ancora.
Per questo motivo sono qui ora, grazie a lui.

Finché Ci Sei TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora