《Buongiorno sorellina》che bisogno c'è di svegliarmi di prima mattina, in estate!?
《Alex vattene!》gli lancio un cuscino, che lui prende e mi rilancia.
《Oggi ti porto a fare un giro》mi dice sorridendo e uscendo dalla stanza.
Ginevra se ne era andata diversi giorni prima con mamma e papà a fare un concorso, in realtà non ho capito bene.
E mi ritrovo a casa da sola con Alex.
Immaginatevi, negli ultimi abbiamo mangiato pizza anche per colazione.
Mi alzo a malavoglia, e vado in bagno.
Mi infilo nella doccia, con l'acqua calda che mi scorre sulla pelle a voler cancellare ogni mio pensiero negativo.
Indosso il primo paio di vestiti, delle scarpe e corro al piano di sotto, afferando una merendina, e correndo fuori, dove mi sta aspettando Alex con la bici.
《Ti ricordi che io non la so portare, vero?》gli dico mangiando la merendina.
《Oggi imparerai, sorrellina》quando avevo cinque anni, voleva insegnarmi e sono tornata a casa con il polso slogato.
Adesso ho quattordici anni e non credo sia cambiato molto, sono sempre rimasta imbranata.
L'unica differenza, è che stavolta torna lui con il polso slogato.
Non ho nessuna intenzione di farmi male, di nuovo.
Camminiamo verso il parco.
《Forza sali》mi incita Alex.
《Scordatalo》mi siedo su una panchina.
《Dai, ti prego》.
《Ma perchè vuoi così tanto che io impari ad andare in bici?》non ha senso, perché ora poi.
Si siede vicino a me《vedi io voglio solo passare del tempo con mia sorella, ho paura...》si gira verso di me.
《Ho paura di non poter passare dei bei momenti con la mia famiglia, di non riuscire a farti imparare a portare una stupida bicicletta, a farti amare il gelato al pistacchio...da quando ho avuto quell'incidente ho paura, solo questo》dice asciugandosi le lacrime.
Gli circondo la vita, in un forte abbraccio.
Non lo avevo mai visto piangere così, non credo di averlo mai visto piangere a dire la verità.
Tre settimane prima era caduto dal motorino con un amico, ed è stato con il braccio ingessato, ora lo riesce a muovere, più o meno.
Ho sempre creduto che il più forte tra i due, era lui.
Alex, mi ha sempre protetto.
Mi ricordo quando avevo otto, e lui soltanto dieci.
C'era un ragazzino che mi prendeva sempre in giro, quando lo è venuto a sapere è andato da lui, e il giorno dopo lo ha costretto a chiedermi scusa in mezzo al corridoio.
È sempre stato molto prottettivo, forse, anche un pò troppo.
Ma lui è perfetto così.
Una sera avevo chiesto a mamma se potevo mangiare il gelato, lei mi aveva detto di no.
La notte lui è entrato silenziosamente in camera mia, portandomi una ciotolina piena di gelato al cioccolato.
In terza media, lui doveva partire per una gita per cinque giorni.
Ed io ho pianto tutta la settimana prima della partenza, tanto che lui non voleva partire per non farmi sentire così male.
Senza di lui nella mia vita, mi sentirei persa.
E poi con chi farei gli scherzi a Ginevra!?
Non mi divertire più.
《Ti voglio bene Alex, e sai che ti dico, non mi fermerò mai una stupida bicicletta》mi alzo dalla panchina, sedendomi sulla bici barcollando.
《Ti voglio bene anch'io, e ora si parte》urla, spingendo la bici in avanti.
Inizio ad urlare, tanto che un vecchietta mi urla contro di stare zitta.
Non ho mai sopportato le vecchiette.
《Pedala!》urla ridendo lui.
《Ti ammazzo!》gli urlo contro.
Cado con tutta la bicicletta addosso a qualcuno.
Ma dico io, non mi vedi passare!?
《Mi dispiace, ti sei fatta male?》chiede aiutandomi ad alzare.
《Certo, se tu non avresti camminato davanti a me, ancora meglio》.
《Nicole stai bene!?》chiede Alex avvicinandosi.
《Io si, tu no》.
《Vedo che non sei scontrosa solo con me》dice il ragazzo.
《Nolan che ci fai qui?》chiede Alex.
《Vedo che vi conoscete》dico io.
Ovviamente come possono non conoscersi.
Due imbecilli!
《Si andiamo in dei corsi insieme》mi dice Alex.
《È una tua amica?》chiede lui, guardandomi da capo a piedi.
《Mia sorella》dice appoggiando il braccio sulle mie spalle.
Come per dire "lei è di mia proprietà, gira alla larga".
Possono essere anche amici, ma Alex su queste cose non scherza.
...
《Si è svegliata!》dice urlando Thomas.
Era tutto un sogno.
In realtà erano ricordi.
《Ti faccio questo effetto?》chiede ridendo Nolan.
"Sono stato io" le uniche parole che ricordavo.
《Cosa è successo?》chiedo alzandomi.
《Sei svenuta》dice Ginevra.
《Diciamo che faccio questo effetto alle ragazze, mi cadono tutte ai piedi》dice altezzoso Nolan.
Che cavolo ci faceva lui qui!?
Non era partito per qualche posto?
Ed ora che oro tornata io, doveva tornare pure lui, ovviamente.
La mia vita è un inferno, e lui è il diavolo.
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Tre ore...
Romance•REVISIONARE• Una stupida punizione durata tre ore... Un odio profondo, si trasformerà, grazie ad un patto. Amore e tristezza, due sentimenti, uno l'opposto dell'altro, esattamente come i due protagonisti. Dopo molte difficoltà riusciranno a trova...