Non mi accorgo che siamo arrivati fino a quando la macchina di Hunt parcheggia nel vialetto di casa mia.
Non riesco a smettere di pensare al ragazzo con i capelli neri e alla strana sensazione che mi ha lasciato, come se lo conoscessi da sempre.
La mano di Hunt accarezza il mio braccio distraendomi dai miei pensieri, i suoi occhi sono puntati su di me, non dice nulla e nemmeno io.
Non ho nulla da dirgli, non più, ed il bacio...
-Posso venire su da te?-
-Sì.-
Non riesco a credere alla mia voce, ma sono scema?!
Hunt scende dall'auto e subito me lo ritrovo, con un sorriso scemo sul volto, a porgermi la mano per scendere dall'auto. L'ignoro e vado verso la porta di casa, lui dietro di me.
Apro la porta ed entriamo, il silenzio che ci accoglie è la conferma che mia madre è a qualche festa di beneficenza, siamo a casa da soli.
La voce di Hunt rompe il silenzio della casa.
-Non c'è nessuno?-
-A quanto pare.-
-Così possiamo chiarirci su di noi e non mi è piaciuto come quel tipo al locale ti guardava.-
-Mi ha solo scambiato per qualcun'altra, ed non c'è nulla su cui chiarirci, le cose sono chiare, al massimo possiamo provare a tornare come prima.-
Prendo una piccola pausa,
-Come quando eravamo piccoli, amici semplici amici.-
Mi dirigo subito verso la terrazza esterna che porta alla piscina, non aspetto Hunt. Mi tolgo le scarpe con il tacco ed immergo le gambe nell'acqua fresca, guardando le piccole onde che si creano con il movimento delle mie gambe, non oso guardare da nessun'altra parte.
-Dalla mia finestra si vede la tua piscina sai?-
Un po' mi stupisce questa sua domanda così semplice, sono passati ormai due mesi da quando è successo tutto e lui se ne esce come se nulla fosse, ma è giusto così sono io che ho chiesto di tornare alla "normalità", prima che tutto questo accadesse.
La sua voce calda mi risuona dentro e quando si siede accanto a me seguo le piccole onde dell'acqua risalendo su tutto il suo corpo e arrivando al viso. Rimango stupita di quanto sia vicino al mio, tanto da sentire il suo respiro sulle mie labbra.
-Ogni tanto ti vedevo venire qua con un libro o degli album da disegno e mi chiedo se uno di quei disegni mi riguarda, disegni ancora? È da un po' che non ti vedo con un album in mano.-
-Sì, disegno ancora e no, non sei sempre al centro dell'attenzione.-
Nel suo bellissimo viso si crea una smorfia di nervosismo. Non gli piace sentirsi dire di no e neanche sapere che lui non è il centro dei miei interessi.
-Ah, quindi cosa disegni? Posso vederli?-
La sua domanda mi ronza nella testa per un po'. La possibilità di mostrargli il mio lato più vulnerabile, i miei sogni ed incubi contenuti in quei disegni, mi mette molto a disagio.
-Non credo sia una buona idea...-
Le sue mani iniziano a giocare con l'acqua prima d'inizia a parlare.
-Sai, non penso di avertelo mai chiesto, perché ti piace disegnare? Prima che succedesse, tutto questo ti vedevo sempre girare con gli album e la matita. Anche quando stavamo insieme, non me li mostravi mentre ora ti vedo sempre meno e questa cosa un po' mi rattrista.-
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Vita di un lupo a metà
WerewolfLa vita della giovane Iris Grayson sembra perfetta è una muta forma, ricca, frequenta una scuola privata ed esce tutte le sere con la sua migliore amica. Ma la verità è che lei non ama la sua vita, l'unica ad essere un mezzo sangue, in mezzo a soli...