La sua pelle aveva delle leggere tonalità verdastre, i suoi occhi erano come due smeraldi, i capelli erano la manifestazione più pura del vento con quella chioma selvaggia, ma aggraziata. Amava intrecciarci dei fiori con delle corone o come liane. Aveva una femminilità abbagliante, ma mai volgare. Il suo istinto materno spesso prevaleva su ogni altro istinto e per questo la natura l’amava così tanto.
Si presentò a braccia aperte e commossa.
“Mia cara. Mia dolce Morte. Il mio cuore è pieno di gioia nel vederti di nuovo nella forma più simile a quella che ti appartiene.”
L’abbracciai e affondai il viso tra il suo collo e ii capelli. Odorava sempre di pesche, fiori selvaggi, mela e cannella.
“Mi sei mancata tanto.” Le sussurrai. Era la presenza più simile ad una madre che mai avessi avuto nella mia vita. Ci sciogliemmo dall’abbraccio.
“Lo so bambina mia. Mi ha fatto soffrire molto vederti triste e così persa. Mi perdoni per non averti aiutata?”
“Non c’è nulla per cui ti debba perdonare. So che hai fatto del tuo meglio per agire nell’ombra e per convincere Vulcano.”
Mi guardò piangendo e la sua tristezza si trasformò in rabbia. “Quel miserabile. Si diverte a giocare con le vite degli altri. Non ha avuto nessuna pietà. Guardarti senza non poter fare nulla, impotente, è stato orribile.” La sua voce da un frusciare delicato di foglie, passò ad essere un uragano rabbioso.
Sospirai. Sapevo di cosa stava parlando. “Credo sia inutile arrabbiarsi con lui. Sappiamo com’è fatto e l’unico modo che abbiamo di agire è ponendo rimedio alla sua superbia.”
“Sono indignata dal suo atteggiamento. Chissà quanto ci farà attendere ancora prima di presentarsi, sempre che raccolga l’invito..” Passeggiò avanti e indietro con aria pensosa, fermandosi ogni tanto come se le fosse venuto qualcosa in mente, ma poi continuava come se cambiasse idea. Mi sedetti, sapevo che sarebbe stata una lunga notte. fortunatamente non avevo il senso del tempo o ne sarei uscita esasperata.
“Mia cara, la tua è una situazione a dir poco critica. Se Vulcano non ci ascolterà e non ci vorrà aiutare, non sarà affatto facile. Dovremmo passare a soluzioni drastiche e non piacerà a nessuno.”
Riprese il suo cammino con ancora più tenacia e finalmente dopo un’attesa infinita, lui si manifestò.
Un vento torrido ci investì e una voce profonda e possente parlò.
“Morte, è da molto che non ci vediamo.” Madre Natura Sbuffò.
“Un’eternità.”Mi sentivo come un’adolescente a una riunione di famiglia con genitori divorziati.
“Come stai?” Mi chiese placidamente.
“Non siamo qui per fare conversazione. Abbiamo dei problemi da risolvere. Abbiamo bisogno del tuo aiuto.”
“Capisco. Mi vuoi chiedere come tu e Tempo vi siate separati e come poter recuperare la tua anima?” Madre Natura roteò gli occhi con fare nervoso. La capivo.
“Esatto. Hai delle risposte?”
“Sì. La tua essenza ha iniziato a sfaldarsi perché non comunichi più con la tua anima. Hai iniziato ad indebolirti e quando sei atterrata in questo pianta, una parte si è staccata e Tempo è il risultato.
“Cosa ne sarà di me alla fine di questo mondo?” Chiese Tempo comparso dal nulla.
“Come tutti gli altri. Ti ricreerai ogni volta.”
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Una dolce Morte
Fantasy"Vivere" è una parola molto grande. Implica azioni e sentimenti. Vivere per sempre è una gran fatica, ma esistere per sempre non lo è. Il problema sorge quando si capisce di essere in una notte senza fine e di voler vedere l'alba. In questa storia l...