4.

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Erano passate circa due settimane dal giorno in cui la moto si era rotta ed erano due settimane che Simone e Jacopo si ritrovavano a dover prendere l'autobus per andare e tornare da scuola visto che gli orari con loro padre non combaciavano praticamente mai.
Le cose con i due ragazzi conosciuti durante la cena della squadra erano abbastanza statiche, Riccardo gli scriveva ogni tanto senza grandi tentativi di approccio e Manuel girava sempre più spesso in casa loro, proprio per questo motivo Simone si era ritrovato ad osservarlo molto spesso mentre interagiva con il fratello e più passava il tempo più Manuel gli sembrava bello.

«Ja ma devo vení per forza?»
«a Simò pare che stai a andá al patibolo, te metti sugli spalti a studiá e quando ho finito l'allenamento andiamo finalmente a prende sta moto, o preferisci torná con l'autobus?»

Simone sbuffò perché sapeva che se avesse scelto la seconda opzione molto probabilmente sarebbe arrivato più tardi di Jacopo a casa visto che quel maledetto autobus passava una volta l'ora e faceva un giro lunghissimo.

«vabbè ma non te mette a chiacchierá negli spogliatoi come fai te»

Jacopo gli passò una mano tra i capelli e sparì dentro gli spogliatoi permettendogli di andare a sedersi sugli spalti. Nell'attesa che i ragazzi entrassero in campo si mise con le gambe incrociate e tirò fuori il libro di latino per iniziare a ripetere qualcosa, non era la sua materia preferita ma sicuramente non aveva intenzione di prendere 4 con Lombardi, quindi che gli piacesse o meno avrebbe dovuto ripetere quella roba fino allo sfinimento.

«a cosa dobbiamo questo onore?»

Simone si girò verso destra trovandosi davanti Riccardo con la divisa addosso e le braccia conserte, il vento gli muoveva leggermente i capelli e il sole faceva brillare ancora di più gli occhi celesti puntati su di lui.

«al fatto che devo recuperare la moto da Manuel e non voglio tornare a casa con l'autobus» Simone accennò una risata e Riccardo sorrise inclinando leggermente la testa.
«Manuel? Siete amici?» Simone alzò leggermente le spalle.
«Qualcosa del genere»

Il biondo annuì continuando a far scorrere gli occhi su Simone che non sapeva come interpretare quello sguardo, furono interrotti dal rumore di un fischietto poco distante da loro.

«Riccardo ti muovi o no?»

Quando Simone spostò l'attenzione sul campo notò che tutta la squadra era già lì e che lo sguardo di suo fratello era puntato su di loro, quello sguardo poteva riconoscerlo anche a chilometri di distanza, era carico di ammonizioni nei suoi confronti ma non era l'unico a fissarlo così, con sua grande sorpresa poco distante da suo fratello trovò la faccia dubbiosa di Manuel che continuava a guardarlo mentre palleggiava con uno dei tanti palloni sparsi per il campo.
Si chiese cosa stessero pensando quei due di quella conversazione innocente appena avvenuta e soprattutto si chiese cosa importasse a Manuel di lui che parlava con Riccardo.
Il riccio in campo si limitava ad osservare quei due sugli spalti pensando a cosa avesse intenzione di fare Riccardo, non era la prima volta che lo guardava approcciare qualcuno che non fosse il suo ragazzo, ma era la prima volta che lo faceva con qualcuno così vicino ad uno della squadra, ad un suo amico.

Si avvicinò a Jacopo mentre il biondo si allontanava da suo fratello, l'attenzione di Simone tornò sul libro che aveva sulle gambe quindi non poté notare lo sguardo dei tre ragazzi su di lui, chi me un motivo, chi per un altro.

«Ja»
«te giuro je sfondo un ginocchio se prova a fa qualcosa»

Effettivamente Manuel non poteva biasimarlo, era la reazione che avrebbe avuto anche lui soprattutto perché Simone non sembrava accorgersi di nulla, o forse non conosceva abbastanza Riccardo per sapere che quelle attenzioni non erano per gentilezza.

Non te innamorá. | Simone x ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora