8.

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Manuel si ritrovò ad aprire gli occhi alle 10 di sabato mattina a causa di una mano posata sulla sua guancia livida, quando alzò le palpebre incontrò lo sguardo assonnato di Simone posato sul suo viso e ci mise qualche secondo a ripercorrere tutta la serata precendente prima di ricominciare a sentire un leggero dolore.

«ti fa male?» Simone lo sussurrò passando i polpastrelli appena in superficie e Manuel richiuse leggermente le palpebre per concentrarsi su quel tocco.
«poteva anná peggio»

Simone ridacchiò scostando la mano dal suo viso e Manuel resistette all'impulso di afferrarla e riportarla lì per farsi coccolare ancora un po'.

«devi parlá co Jacopo Simò»
«lo so»

Il maggiore annuì sistemandosi meglio sul cuscino e chiudendo nuovamente gli occhi, Simone rimase nella stessa posizione a guardare quel profilo praticamente perfetto, fatta eccezione per quel livido enorme sulla guancia che aveva a causa sua e lo accarezzò con gli occhi evitando di azzardare troppo con il contatto fisico.
Pensò che, se fosse stato capace, anche lui lo avrebbe disegnato in quel momento, perché raramente aveva visto un viso con dei lineamenti così armoniosi. Si focalizzò sulle labbra facendo caso al fatto che fossero leggermente screpolate oltre ad avere un taglio sul lato destro.

«Simò»
«mh?»
«ma davero non te sei mai accorto de quanto fosse un pezzo de merda?» Manuel aprì gli occhi girandosi di nuovo verso di lui e il minore alzò leggermente le spalle.
«sará che cerco sempre di vedere il buono in tutto»
«ah, uguale uguale a tu fratello»

Scoppiarono a ridere insieme finché la porta non venne aperta proprio dal protagonista delle loro ridate che, a differenza loro, non aveva una faccia proprio allegra.

«chi scende a fa colazione?» Manuel alzò un braccio scostandosi le coperte di dosso e Simone osservò i suoi movimenti rimanendo sdraiato sul suo letto.
«te non vieni?»
«mo arrivo»

Manuel annuì ed uscì dalla stanza insieme a Jacopo, il gemello era l'unico messo bene a livello visivo, Riccardo non si era azzardato ad alzare un dito su di lui ed era uscito indenne dalla sera prima, a differenza sua. Appena arrivati in cucina si mise seduto al tavolo guardando Jacopo che si muoveva per la stanza.

«dovresti esse incazzato pure te co lui»
«m'ha chiesto scusa ed era sincero, perché dovrei esse incazzato?»
«perchè l'avevamo avvisato e te mo te ritrovi co sta faccia»
«vabbè ce stanno altri modi pe dimme che so brutto»

A Jacopo sfuggí una risata e si girò verso di lui alzando un dito medio.

«com'è stato dormí fianco a fianco con il ragazzo che te piace?»
«ce so stati risvegli peggiori» il maggiore sorrise stringendosi nelle spalle.
«quando c'hai intenzione de fatte avanti?»
«ma co chi?»

A Manuel venne a mancare il battito cardiaco appena sentí la voce del più piccolo dietro di se, puntò gli occhi su Jacopo che si limitò ad allungargli la tazzina di caffè e scrollare le spalle.

«me vado a cambiá»

Jacopo lasciò la stanza portandosi dietro anche un po' di insulti mentali che Manuel gli stava riservando in quel momento, afferrò la tazzina di caffè sperando che l'argomento decadesse ma Simone non era chiaramente della stessa idea.

«co chi te devi fa avanti?»
«co nessuno, lo sai tu fratello dice n sacco de cose» il minore alzò un sopracciglio continuando a fissarlo poco convinto.
«perchè non me lo vuoi dì? Sei arrabbiato per ieri?» Manuel alzò lo sguardo su di lui e avrebbe preferito non farlo visto che si ritrovò due occhi da cucciolo davanti.
«no Simò è che- è solo un ragazzo che mi interessa, niente di importante»

Non te innamorá. | Simone x ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora