10.

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«sei uno stronzo»

Jacopo venne svegliato da un cuscino sbattuto con forza sulla sua testa e appena aprì gli occhi si trovò suo fratello davanti con le braccia incrociate.

«buongiorno anche a te, a cosa devo questo meraviglioso risveglio?»
«perchè non m'hai detto che interessavo a Manuel?» Il gemello a quel punto si tirò su facendo scivolare le coperte sulle sue gambe e fissò suo fratello con gli occhi spalancati.
«e te che ne sai?»

Appena vide le guance del fratello arrossire di botto realizzò che forse si era perso qualcosa la sera prima dopo averli lasciati in salone, appena era finito il film aveva preferito sparire in camera sua lasciando il maggiore addormentato con la testa sulle gambe del fratello.

«me l'ha fatto capire lui»
«dimmi che il nostro divano non ha subíto una vostra scopata»
«abbassa la voce, sta dormendo»
«oddio avete scopato sul serio» Simone gli diede una spinta facendolo cadere di nuovo sul letto.
«non abbiamo scopato Jacopo dio mio mi ha solo baciato»
«ce l'ha fatta cazzo»

Si sistemò meglio sul cuscino tirando su le coperte, non sembrava per niente sorpreso da quello che gli aveva appena detto il fratello ed effettivamente non lo era. Se si fosse svegliato in un modo più decente dimostrerebbe anche un po' più di entusiasmo ma in quel momento voleva solo tornare a dormire.

«sono le 9 Ja»
«e che voi da me? Sveglia er fidanzato tuo non me»

Appena ricevette la seconda cuscinata nel giro di dieci minuti ridacchiò sotto le coperte prima di sentire Simone chiudere la porta della camera.
Quando rientrò in modo silenzioso nella sua stanza non si aspettava di trovare Manuel già sveglio seduto sul letto a gambe incrociate.

In quel momento un senso di imbarazzo iniziò a farsi strada nel suo corpo, non sapeva come muoversi, cosa dire o cosa fare, quindi si ritrovò a fissare il ragazzo davanti a se che lo fissava a sua volta con i capelli scompigliati e gli occhi assonnati, in quelle condizioni se possibile era ancora più bello del solito.

«continuamo a fissacce o vieni qua?»

Quella fu la frase che fece sbloccare Simone e gli permise di avvicinarsi al suo letto, prendendogli il volto tra le mani e lasciandogli un bacio sulla tempia. Manuel subito dopo si sdraiò sul materasso e se lo tirò dietro  ricreando la posizione della sera prima.

Era tutto troppo nuovo e troppo bello allo stesso tempo, il maggiore si chiese se tutta quella felicità la meritasse, se meritasse Simone che lo guardava con quegli occhi da cerbiatto che gli facevano perdere la testa, ma forse in maniera un po' egoistica pensò che il posto di Simone in quel momento fosse lì vicino a lui e da nessun'altra parte.

«ti posso fare una domanda?»

Simone alzò una mano posandola sulla guancia livida e muovendo leggermente il pollice, il maggiore annuí facendo sfiorare i loro nasi e per un attimo si dimenticò quello che voleva chiedergli, la sua mente si stava focalizzando solo sulle sue labbra e i suoi occhi a pochi centimetri di distanza, facendo tornare le farfalle nel suo stomaco con una velocità disarmante.

«tu come hai capito che ti piacevano i ragazzi?»

Manuel non aveva mai capito se quelli fossero ricordi belli o brutti, ricorda quel periodo come uno dei momenti più difficili della sua vita in cui l'unico sostegno che ebbe fu quello di sua madre, d'altra parte si riteneva anche fortunato perché molte persone non avevano nemmeno quello.

«in realtà non c'è stato un momento o un perché, è stato proprio un periodo in cui ho iniziato a pensá anche ai ragazzi dal punto di vista sentimentale. Inizialmente manco ce pensavo troppo, nel senso, pensavo che alcuni ragazzi fossero carini ma n'è che questo significava qualcosa, me sembrava semplicemente un pensiero obiettivo dal punto de vista estetico. Poi però ho iniziato pure a pensá come sarebbe stato esse fidanzato con un ragazzo e non è che l'ho presa proprio benissimo Simò, non c'avevo nessuno co cui parlá oltre mi madre e c'avevo paura de dirglielo»

Non te innamorá. | Simone x ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora