-CAPITOLO 11-

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Quando mi svegliai io ed Alex eravamo nella stessa posizione ,dopo averlo svegliato andai a farmi una doccia.

***

Dopo lezione pranzai con Carola e Ligi.

L: "perchè ci metti così tanto aceto?"

V: " così non sento il sapore dell'insalata"

C: "beh, in effetti non ha tutti i torti"

V: "allora, tra voi due cosa sta nascendo?"

Luigi mi tirò un calcio da sotto il tavolo e io imprecai.

C: "piuttosto, cosa c'è tra te e Alex" 

Entrambi mi sorrisero maliziosamente.

V: "siamo solo amici"

C: "beh quando ieri sul divanetto eravate accollati non sembrava"

V: "COSA?!"

C: "eravate così che vi ho fatto una foto"

Mi mostrò la foto e luigi si mise a ridere, lo guardai con sguardo omicida.

V: "si, beh stavamo solo dormendo abbracciati, non c'è niente di male"

***

Quando la sera tornai dalle lezioni cenai velocemente e poi andai alla prova costume.

X: "prova quella giacca e quel top"

V: "in realtà io preferisco le felpe oversize"

X: "oh, okay, allora provati quella felpa là"

V: "di solito mi metto dei pantaloni della tuta e poi mi metto una felpa di Alex"

X: "beh, se vuoi posso aiutarti a scegliere i colori"

V: "d'accordo"

***

Quando tornai andai all'armadio di Alex e presi una felpa verde, la annusai e la misi nel mio cassetto.

Andai a lavarmi e mi misi a dormire.

***

Il giorno dopo feci lezione dalle nove alle undici, pranzai con gli altri e ripresi le lezioni delle due alle quattro, finii mezz'ora prima visto che le canzoni mi erano venute perfette entrambe.

Mi ricordai della canzone di Alex e mi fermai sulla porta di camera sua vedendolo ascoltare e cantare la canzone con gli altri, era venuta benissimo.

Mi appoggiai allo stipite della porta.

Finita la canzone abbracciarono tutti Alex.

A:"peccato che lei non l'ha sentita"

Io finsi dei colpi di tosse per farmi notare, Alex si alzò di scatto e mi abbracciò.

A: "L'hai sentita?"

V: "certo che l'ho sentita, vuoi che te la canti?"

A: "sarebbe un regalo perfetto"

Lo sentii stringermi di più, avevo non so quante farfalle nello stomaco che stavano cercando di uscire in quel momento.

V: "e perchè dovrei farti un regalo?"

A: "per questo enorme successo"

V: "va bene, vieni"

Portai Alex al piano, lo feci mettere seduto di fianco accanto a me, gli altri ci raggiunsero e si misero a guardarci dalle scalinate.

V: "suona tu"

A: "ovvio, tu il piano non lo sai suonare"

V: "ma tu vuoi crepare così giovane?"

A: "se mi uccidi tu mi va anche bene"

Li diedi un pugnetto sulla spalla.

V: "muoviti dai"

Alex cominciò a suonare.

v: "Qualche volta innamorati
Con gli occhi di quegli angeli
Anche se non conosco il loro volto
Ma la gente sì, certe gente
Dice di sì"

Guardai Alex mentre suonava il piano, aveva sempre una facca concentrata mentre guardava i tasti.

V: "Ho una palma davanti a me
Ma non sono al mare
Sai perché
Qualche volta mi piace portarmi
Dei pezzi via con me
Via con me"

Ci guardammo negli occhi, sorrisi.

Insieme: "Passano treni qui di fronte a me
Ma non sono
Quelli che mi portano dove sei
Dove sono io
Dove voglio io"

V: "Volano giorni qui davanti a me
Ma non sono stanco di urlare
Sogni al cielo
Aspettando che
RicadanoE ogni tanto penso di
Potere in qualche modo illudermi
Non esiste una distanza percorribile
Che cambi il tuo essere
Quindi sei, quel che sei
Passano treni qui di fronte a me
Ma non sono
Quelli che mi portano dove sei
Dove sono io
Dove voglio ioVolano giorni qui davanti a me
Ma non sono stanco di urlare
Sogni al cielo
Aspettando che
RicadanoVolano giorni qui davanti a me
Urlando sogni al cielo
Aspettando che ricadano"

Tutti applaudirono e Alex mi sorrise.

A: "il regalo più bello di sempre"

Disse guardandomi dai piedi fino alla testa.

V: "si, neanche tu non sei male dai"

Lui rise ,quelle fossette. Dio.

***

La sera festeggiammo il compleanno di Serena e di Elisabetta.

Il Tuo Sorriso è Come Il Sole/Alessandro rinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora